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GIUSEPPE VERDI-1 - Coggle Diagram
GIUSEPPE VERDI-1
VITA
VERDI NASCE, IN UMILI ORIGINI, A BUSSETO NEL 1813.
FIN DA BAMBINO HA UNA GRANDE PASSIONE PER LA MUSICA, AL PUNTO DI TRASFERIRSI A MILANO PER STUDIARE AL CONSERVATORIO, MA NON VIENE AMMESSO.
NEL 1842 ALLA SCALA, VA IN SCENA NABUCCO, L'OPERA CHE LO RENDE FAMOSO.
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RIESCE A DIVENTARE COMPOSITORE, GRAZIE ALL’AIUTO DI AMICI E PARENTI.
LA CITTÀ SI IDENTIFICA CON IL POPOLO EBRAICO, TANTO CHE SI DIFFONDE IL MOTTO "VIVA V. E. R. D. I."
*(VITTORIO EMANUELE RE D'ITALIA)*
MUORE A MILANO, NEL 1901, A 88 ANNI.
SULLA TOMBA VIENE SCRITTO: "PIANSE ED AMÒ PER TUTTI", UNA FRASE CREATA DAL POETA GABRIELE D'ANNUNZIO.
OPERE
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DOPO NABUCCO, LE TRE OPERE CON CUI RAGGIUNGE LA MATURITÀ ARTISTICA: RIGOLETTO (1851-Buffone di corte), IL TROVATORE (1853- Figlio illegittimo di una zingara), E LA TRAVIATA (1853-Mantenuta).
QUESTI TITOLI SONO CONOSCIUTI COME "TRILOGIA POPOLARE" PERCHÉ PRESENTANO PERSONAGGI UMILI E PERCHÉ LE MUSICHE DI QUESTE OPERE CONQUISTANO SUBITO IL POPOLO.
NELL'ULTIMA PARTE DELLA CARRIERA CONTINUÒ A SCRIVERE OPERE TRA LE QUALI RICORDIAMO DON CARLOS, AIDA, OTELLO E FALSTAFF.
VERDI COMPONE ANCHE LA MESSA DA REQUIEM, SCRITTA PER LA MORTE DI ALESSANDRO MANZONI.
NABUCCO
NABUCCO, SUONATO PER LA PRIMA VOLTA ALLA SCALA DI MILANO NEL 1842, È LA TERZA OPERA DI VERDI.
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VERDI LEGGE LE PRIME RIGHE, E NE RIMANE COSÌ IMPRESSIONATO CHE ACCETTA DI COMPORRE L'INTERA OPERA.
L'OPERA PARLA DELLA DEPORTAZIONE DEGLI EBREI AD OPERA DI NABUCCO, RE DI BABILONIA.
IL RE NABUCODONOSOR, IMPAZZITO PER UNA PUNIZIONE DIVINA E VITTIMA DEL TRADIMENTO DI ABIGAILLE, DEPORTA E RENDE SCHIAVI GLI EBREI
EGLI ERA SCONFORTATO DAI SUOI INSUCCESSI E, GETTA IL LIBRETTO SUL LETTO, CHE SI APRÌ SUI VERSI DEL CORO "VA' PENSIERO SULL'ALI DORATE".
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IL CORO RAPPRESENTA TUTTI GLI EBREI, E CANTA, QUESTA PREGHIERA PIENA DI NOSTALGIA PER LA PATRIA LONTANA.
QUI TUTTE LE VOCI, CANTANO LA STESSA MELODIA.
LA TRAVIATA
NEL 1853 VA IN SCENA, ALLA FENICE DI VENEZIA UNA NUOVA E SCANDALOSA OPERA DI VERDI.
LA TRAVIATA RACCONTAVA LA STORIA DELLA MANTENUTA VIOLETTA VALÉRY CHE, PER AMORE DI ALFREDO, DECIDE DI LASCIARE LA SUA VITA PER DEDICARSI AL SUO VERO E UNICO AMORE.
IL PADRE DI ALFREDO CHIEDE A VIOLETTA DI STOPPARE LA RELAZIONE, PER EVITARE DI METTERE DISONORE SULLA SUA FAMIGLIA E VIOLETTA, LO LASCIA, TACENDO DELL'INCONTRO AVUTO COL PADRE.
ALLA FINE DELL'OPERA ALFREDO SCOPRE LA VERITÀ E VA DA VIOLETTA PER RIPRENDERE LA LORO STORIA D'AMORE.
VIOLETTA PERÒ, HA APPENA IL TEMPO DI RIVEDERE IL SUO AMATO E MORIRGLI TRA LE BRACCIA.
NONOSTANTE LA STORIA TRISTE, L'OPERA È RICCA DI ACCESE MELODIE CHE BEN LA VITA ALLEGRA E SPENSIERATA DEI SALOTTI PARIGINI DELL'OTTOCENTO.