COMPOSIZIONE: la terza operazione che consta di unire più morfemi lessicali/radici tra loro. Ci permette di fomare parole composte. Queste sono formate da una testa, che assegna alla parola la propria classe di parola, conferisce i tratti della flessione ed è portatrice del significato. Sono possibili parole composte senza testa (esocentrici vs endocentrici). In altri casi ci sono ben due teste, come nei composti dvanva, si riconoscono poichè le due radici si possono unire con "e". Nei composti stretti le teste condividono un fono, mentre quelli larghi hanno una proria individualità fonologica. Solitamente in italiano l'ordine nelle parole composte è modificato-modificatore (subordinativi), mentre negli altri casi (come il dvanva) in cui non si instaura quell'ordine si parla di coordinativi. Per quanto riguarda la flessione, questa può agire sul secondo elemento alla fine del composto, solo sul primo elemento o su entrambi.