ECONOMIA INTERNAZIONALE
PARTE 2

TRADE POLICY
POLITICA COMMERCIALE
politica utilizzata dagli Stati che devono decidere se mettere o meno barriere per bloccare i flussi commerciali internazionali. Insieme delle misure mirate a disciplinare gli scambi di merci e servizi con Paesi terzi.

COMMERCIO INTERNAZIONALE E CRESCITA ECONOMICA DEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO

STRUMENTI

OBIETTIVI

BARRIERE TARIFFARIE
incidono sui prezzi, alterandoli
sono le barriere più utilizzate per avere una bilancia commerciale in surplus sostenendo le esportazioni e ridurre le dipendenze di import dall'estero

BARRIERE NON TARIFFARIE
non operano direttamente sul prezzo
queste barriere si sviluppano a causa della
demonizzazione delle barriere tariffarie

LIBERALIZZAZIONE
sostenere i gains from liberalization e rimuovere tutte le regolamentazioni statali, partecipando solo alle istituzioni monetarie interazionali.

NEO-PROTEZIONISMO
si oppongono al free trade e sono favorevoli all'apposizione di barriere commerciali che però non devono essere troppo restrittive. gains from protection: i dazi e le tariffe portano dei guadagni e benessere alla società (soprattutto quelle in via di sviluppo).

DAZI ALLE IMPORTAZIONI
sono delle imposte applicate ai beni esteri che entrano nel paese nazionale, che avvantaggiano i produttori nazionali, e diminuiscono il surplus del consumatore. ridurre la domanda nazionale di prodotti esteri

SUSSIDI ALLE ESPORTAZIONI
sostenere la vendita all'estero delle imprese domestiche. I Paesi che adottano le sussidiazioni alle esportazioni, ottengono il prezzo pagato + un sussidio. La sussidiazione viene posta dal Paese F che esporta.

ALTRE BARRIERE

  • requisiti di produzione locale
  • red carpet policy
  • dumping
  • quote volontarie sulle esportazioni (richieste da altri Stati)

QUOTE DI IMPORTAZIONE/CONTINGENTAMENTI
dipendere meno dalle importazioni agendo sulla quantità e non sul prezzo
IM max= Q<Qw
Si ha un nuovo prezzo, maggiore di quello di mercato e si ottengono gli stessi effetti dell'applicazione del dazio

CONTRO

  • l'economia nazionale non viene difesa dai disastri finanziari provenienti dall'economia internazionale

PRO

  • le barriere tariffarie creano distorsioni e ledono al benessere generale
  • eliminare le imposte per rimuovere il costo sociale dei dazi
  • si crea efficienza dinamica
  • la pressione del mercato incentiva i produttori ad essere più efficienti
  • si eliminano le rendite di posizione e si eliminano gli extra profitti evitando che il reddito si distribuisca in maniera non naturale
  • tesi del regolatore che deve essere eliminato con la liberalizzazione

PRO

  • le barriere, i dazi e le tariffe danno benessere sociale
  • si evita un'ingiusta concorrenza che crea problemi di sviluppo alle aziende nazionali
  • i dazi possono essere utili per le industrie nascenti, sottodimensionate perchè evitino l'instabilità dei mercati
  • aiuto ai paesi in via di sviluppo
  • garantire degli aggiustamenti strutturali per far entrare le aziende nel commercio industriale
  • possibilità di esportare (export-led-growth)

CONTRO

  • redistribuisce il reddito in maniera non naturale e crea rendite di posizione

effetti di mercato:

  • nell'economia H il surplus dei consumatori diminuisce perchè il prezzo aumenta, mentre quello dei produttori aumenta
  • l'eccesso di domanda in H diminuisce e anche l'eccesso di offerta in F
  • nell'economia H il nuovo prezzo è p, il quale è dato dalla somma di p* + d
  • in F il prezzo a cui si scambia è p*, che è piu basso del vecchio prezzo di equilibrio mondiale pw
  • quindi il mercato internazionale si contrae, il prezzo si riduce e si attenua il disequilibrio

effetti di benessere:

  • nel paese H, che applica il dazio, il surplus dei consumatori diminuisce, quello dei produttori aumenta, si genera gettito per il governo (c) e migliorano le ragioni di scambio (e).
  • la riduzione di surplus del consumatore, cancella l'aumento di benessere del produttore
  • variazione complessiva: E- (B+D), dove b e d rappresentano la perdita di efficienza dovuta dal dazio


  • nel paese F succede l'opposto: abbiamo un aumento del surplus dei consumatori più esiguo della riduzione del surplus dei produttori. La riduzione di benessere è sempre maggiore del resto, soprattutto se l'offerta è elastica.

Sostenitori del free-trade. Aprirsi al commercio internazionale per ottenere i benefici e i gains from trade and liberalization

Sostenitori della protezione soprattutto per i paesi in via di sviluppo. La liberalizzazione commerciale porta dei costi sociali. Idea della SPECIALIZZAZIONE RELEGANTE.

  • assorbire la tecnologia
  • efficienza e specializzazione
  • scambio
  • produrre di più
  • economie di scala
  • riduzione delle distorsioni dei prezzi
  • deterioramento delle ragioni di scambio (nei prezzi, nel reddito e fattoriale (Myrdal - 1959)
  • tutto l'aumento di produttività in questi paesi, si riflette in prezzi più bassi
  • si importano più beni industriali in questi paesi, più delle esportazioni di beni primari nei paesi sviluppati, la cui domanda è inelastica
  • i vantaggi vanno tutti ai paesi industrializzati
  • gli aumenti di produttività in agricoltura sono generalmente più bassi rispetto a quelli dell'industria
  • tutto questo impedisce lo sviluppo dei benefici dinamici

INSTABILITÀ DELLE ESPORTAZIONI
sia nel lato dell'offerta che della domanda che genera la VOLATILITÀ DEI PREZZI

INSTABILITÀ

INELASTICITÀ

PROBLEMA DELL'INDUSTRIALIZZAZIONE

industrializzazione sostitutiva degli import

industrializzazione a sostegno degli export

gains form protecion:
area SA>SH e quindi col dazio si produce di più. Bisogna confrontare le aree B e D con le aree di beneficio collettivo sociale

effetti di mercato:

  • nel mercato mondiale le esportazioni aumentano e il prezzo si abbassa, ma aumenta il prezzo di incasso dei produttori
  • nell'economia F, il pezzo aumenta e diventa p* e l'eccesso di offerta viene direzionato nel commercio internazionale, perchè la domanda nazionale di quel bene scende
  • nell'economia H, aumenta la dipendenza dalle importazioni a causa del prezzo minore che pagano

effetti di benessere:

  • in H il surplus del produttori diminuisce e questa diminuzione è minore dell'aumento di surplus dei consumatori
  • nel paese F, il surplus dei produttori aumenta e quello dei consumatori diminuisce. aumento s dei P > diminuzione del s dei C.
  • la spesa pubblica aumenta
  • alla fine c'è una perdita di benessere generale data dalla somma di b+d+e+f+g. Più scende p', ossia il prezzo che pagano in H, più il benessere in F diminuisce
  • utilizzare risorse che sarebbero inutilizzate ed avere uno sbocco sulle eccedenze (per contro, i PVS sono sovrappopolati e quelle materie prime le assorbono);
  • economie di scala;
  • nuove idee;
  • si agevola l'afflusso di capitale da paesi terzi;
  • stimolare la domanda internazionale;
  • contrastare il monopolio

Il commercio internazionale non è conveniente per una serie di ragioni, sia dal punto di vista della domanda che dell'offerta:

  • domanda:
    1) inelastica;
    2) sostituti sintetici;
    3) fornitura di servizi.
  • offerta:
    1) meno risorse naturali;
    2) sovrappopolazione;
    3) meno capitali
    4) settore agricolo trascurato