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GIUSEPPE PARINI - Coggle Diagram
GIUSEPPE PARINI
OPERE:
IL GIORNO
Nel 1762 Parini abbandona casa Serbelloni perché in contrasto con la contessa che aveva colpito con uno schiaffo la figlia del maestro di musica. In questo clima Parini matura il progetto di scrivere un poemetto per narrare la giornata tipo di un giovane nobile all’epoca, nulla facente e moralmente corrotto.
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Il Giorno è considerato un poemetto satirico anche se il tono utilizzato varia da un’ironia sottile e bonaria ad una satira sarcastica e pungente.
finge di approvare il punto di vista del protagonista, quello che lui chiama il Giovin Signore,
L’autore utilizza dei segnali per avvertire il lettore del suo
intento ironico: più il linguaggio si fa elevato, più ci fa capire di disprezzare gli atteggiamenti dei nobili.
ODI
tratta tematiche utili, problemi di vita contemporanea che vengono esposti in uno stile poetico bello e raffinato.
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La prima denuncia le pessime condizioni igieniche della città di
Milano, la seconda difende la pratica di profilassi contro il
vaiolo recentemente adottata, ma ancora vista con sospetto. La
terza, infine, affronta questioni di carattere giudiziario schierandosi contro la pena di morte e a favore di un sistema di prevenzione.
Queste opere sono state definite illuministiche proprio perché Parini si propone di educare il lettore proponendo modelli etici e condannando situazioni e comportamenti negativi. Il linguaggio rimane classico, ma gli argomenti trattati spingono il poeta ad inserire dei termini concreti.
Nasce nel 1729 in un paese della Brianza. A 10 anni viene condotto a Milano dove studia presso la prestigiosa scuola dei padri Barnabiti
vive presso una prozia la quale, morendo, gli
lascia una piccola rendita a patto che egli prenda gli ordini sacerdotali.
Infatti, nel 1754 Parini diventa sacerdote.
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Nel 1762 dopo un litigio con la duchessa, Parini si dimette e l’anno successivo diventa precettore del figlio del conte Imbonati. Il suo rapporto con la famiglia della nobiltà è di d’ispirazione per quello che viene considerato suo capolavoro, ovvero il poema satirico Il Giorno
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ricopre diverse cariche pubbliche tra cui quella poeta ufficiale del Teatro Regio e direttore della Gazzetta di Milano.
Divenne professore di lettere presso l’Accademia di Belle Arti. Qui incontra molti artisti neoclassici che influenzeranno la nuova fase della poetica pariniana.
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Allo scoppio della Rivoluzione francese, Parini aderisce con entusiasmo agli ideali di libertà, uguaglianza e fratellanza e, quando gli austriaci abbandonano Milano, Parini ormai vecchio collabora con il Governo francese.
Per alcune sue critiche al Governo di Napoleone , viene destituito dagli incarichi. Quando nel 1798 gli austriaci tornano a Milano, Parini non viene perseguitato in quanto gli viene riconosciuto un atteggiamento sempre corretto e mai servile. Muore a Milano nel 1799.