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PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E DELL'EDUCAZIONE, MOTIVAZIONE OTTIMALE -…
PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E DELL'EDUCAZIONE
SVILUPPO
Un processo dinamico per cui si passa da a incompetenza funzionale e adattiva a piena autonomia e competenza
Gli effetti non sono lineari e prevedibili
E’ favorito da:
Strutture anatomiche (dal loro grado di maturazione e organizzazione funzionale)
Caratteristiche biologiche
Caratteristiche psicologiche
Fattori medici
Fattori ambientali (fisici, relazionali, socio-culturali)
Si articola in due percorsi:
Emergere di competenze ed abilità
(raggruppate in 4 aree funzionali):
Motorie
Cognitive
Comunicative
Sociali
Maturazione psicologica dell’individuo
(ha sempre una determinante biologica, legata a programmi genetici predefiniti nell’individuo, che esulano dalle stimolazioni ambientali e non sono da esse influenzabili)
Infanzia 1-2 anni
Età prescolare 3-5 anni
Fanciullezza o età scolare 6-12 anni
Adolescenza 13-20 anni circa
PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
Studia lo sviluppo nel ciclo di vita (i cambiamenti comportamentali e psicologici)
Indaga le dimensioni: fisica, cognitiva, emotiva, comportamentale, socio-relazionale
Obiettivi
:
Descrivere le trasformazioni della crescita;
Individuare forze e meccanismi che le spingono, i modelli e le variazioni individuali;
Comprendere elementi e fattori che accomunano o differenziano gli individui;
Sviluppare teorie e condurre studi empirici;
Ottimizzare lo sviluppo.
PSICOLOGIA DELL'EDUCAZIONE
Studia i processi e le dinamiche di insegnamento e apprendimento;
Studia le modalità dell’acquisizione di conoscenze, competenze e abilità;
Individua e analizza fattori che facilitano e ostacolano l'apprendimento.
Obiettivi
:
Descrivere, prevedere, controllare il comportamento dell’individuo per programmare interventi che gli consentano di affermarsi nella società in cui vive.
QUALI CAMBIAMENTI NELLE FASI DI SVILUPPO?
Qualitativi
Quantitativi
Da cosa sono causati tali cambiamenti?
Fattori genetici (naturali) e ambientali (culturali), che interagiscono tra loro.
L’intervento educativo parte dalla valutazione di ciò che il bambino sa fare e prende avvio dalla valutazione della situazione per poi programmare un intervente efficace
(Assessment,definizione obiettivi,strutturazione e implementazione intervento,valutazione e interpretazione dei risultati)
APPRENDIMENTO
Processo con cui si acquisiscono conoscenze e si strutturano e orientano i comportamenti.
Può derivare da processi spontanei (INFORMALI) e/o da un intervento esterno di insegnamento (FORMALE).
Risulta da un processo interpretativo e costruttivo, non è un dato oggettivo e si verifica dalle interazioni fra persone e partecipazioni ad attività e pratiche sociali
Coinvogle sia un mittente che un ricevente, perciò ha un effetto sia sulla persona che sul contesto.
APPRENDIMENTO COME COSTRUZIONE
: è l'interazione tra le persone e le varie fonti di conoscenza. La mente elabora e crea conoscenza attraverso un processo interpretativo e costruttivo, non oggettivo.
APPRENDIMENTO COME PARTECIPAZIONE
: è determinato dalla partecipazione ad attività/pratiche sociali. Chi apprende passa da un'osservazione di tipo passivo a una partecipazione attiva. La conoscenza è distribuita cioè ognuno crea connessione tra quello che ha letto, ascoltato e la conoscenza in pratica.
APPRENDIMENTO COME TRASMISSIONE
: la conoscenza viene trasmessa da un emittente (Insegnante) a un ricevente (Studente) e l'emittente definisce e predispone i contenuti, il ricevente memorizza e immagazina.
Ha un effetto sia sulle persone che sui contesti.
TEORIE E STUDI DELL'APPRENDIMENTO
: Comportamentismo; Cognitivismo; Costruttivismo.
ATTEGGIAMENTO
LA MOTIVAZIONE DETERMINA IL RENDIMENTO (achievement)
E’una sorgente di energia interna che spinge verso esiti desiderati
Permette la realizzazione dei propri bisogni, attese, obiettivi, desideri ed ambizioni
E’ un processo multifattoriale (coinvolge aspetti emotivi, cognitivi, metacognitivi, psicologici [concetto di sè], didattici)
Determina la riduzione del rischio dell'evitamento (abbandono scolastico; scarso impegno; demotivazione)
Estrinseca:
orientata al raggiungimento di
scopi esterni
all’attività stessa, ci si impegna per fini strumentali e non per reale interesse
Intrinseca (interna):
impegno per il gusto di farlo, non per un riconoscimento o premio.
COMPORTAMENTISMO E CONCETTO DI RINFORZO
Rinforzo è una condizione in grado di stabilire e mantenere l'associazione tra stimoli e risposte.
SKINNER: CONDIZIONAMENTO OPERANTE
Si tende a ripetere azioni che determinano risposte piacevoli
Si tende a NON ripetere azioni che determinano risposte non piacevoli o insoddisfacenti.
In ambito scolastico ad Es. si può motivare allo studio con rinforzi tipo lodi, valutazioni positive, voti di merito ...
Per i comportamentisti il rinforzo è utile a controllare il comportamento attraverso lo stimolo, ma ciò presenta un LIMITE (la difficoltà di svincolare l’apprendimento dalla dipendenza da esso)
FORD
I rinforzi hanno valore solo se favoriscono aspetti di motivazione intrinseca e stimolano sistemi di
Auto-ricompensa
Ciò può accadere specialmente se:
la ricompensa è percepita come controllo del comportamento
distrae dall’obiettivo principale dell’attività
altera il significato del compito
ES. Nel contesto scolastico per evitare questo rischio si deve:
focalizzarsi sul comportamento e non sulla persona
spiegare cosa è sbagliato del comportamento e dare indicazioni su come e cosa migliorare
esplicitare cosa ci si aspetta dall’altro, cosa si desidera e cosa si richiede.
CONCETTO DI BISOGNO
MASLOW
(La piramide dei bisogni): l'uomo è motivato dapprima a soddisfare i bisogni primari (basilari), poi quelli superiori.
Nel contesto scolastico (
LIMITE DELLA TH
.) capita che studenti col fine di autorealizzarsi, dimentichino la fatica, la necessità di dormire, la fame, i problemi personali...
La th. ha mostrato che non tutti i bisogni sono importanti in ugual modo e nello stesso momento e che la spinta motivazionale interna non si arresta finchè non si è raggiunta una propria autorealizzazione.
COGNITIVISMO E PASSAGGIO PROATTIVO DAL BISOGNO AGLI OBIETTIVI
L'individuo non è solo spinto da qualcosa ma è proattivo nel decidere cosa vuole e perchè. Si pone degli obiettivi da raggiungere in seguito all'adozione di comportamenti e azioni già pianificate. Il tutto è orientato a un'attesa.
Diversi sono i tipi di Obiettivi:
DI PADRONANZA
(Gli studenti sono motivati a studiare per imparare, si impegnano a prescindere dal risultato con l'obiettivo di migliorare le proprie conoscenze; hanno fiducia in loro stessi, attribuiscono importanza ad un compito, sono flessibili nelle strategie e non si colpevolizzano per errori)
DI PRESTAZIONE
(Gli studenti sono concentrati sui risultati alla ricerca di valutazioni positive che sono in rapporto con altri pari; si mostrano maggiormente sconfortati per un insuccesso; l'insegnante non è visto come risorsa ma come un giudice che premia o punisce).
N.B.
Alcune ricerche dimostrano che obiettivi di prestazione e di padronanza possono integrarsi, quando gli obiettivi di prestazione sono concentrati sul raggiungere il successo piuttosto che sull'evitare il fallimento.
Si raggiunge se obiettivi di padronanza e di prestazione sono ben integrati.
Importante è il ruolo delle convinzioni personali, soprattutto quelle sviluppate rispetto alla propria persona, per l’effetto che hanno sulla motivazione ad imparare
Tre sono i filoni di indagine:
ATTRIBUZIONE CAUSALE (WEINER)
Si focalizza sul processo cognitivo attraverso cui l'individuo comprende i motivi di riuscita o fallimento delle proprie azioni.
Ogni singolo ha un proprio stile attributivo utilizzato per spiegarsi successi o fallimenti.
Indicatori principali sono:
-
LOCUS OF CONTROL
: si tiene conto di cause interne o cause esterne.
-
STABILITA'
: indica se la causa può subire cambiamenti nel tempo.
-
CONTROLLABILITA'
: indica se la causa è sotto controllo o meno.
TEORIE IMPLICITE DELL'INTELLIGENZA (DWECK)
Definisce due modi di reagire all’insuccesso:
IMPOTENZA APPRESA
: l'errore è visto e percepito come mancanza di abilità e dunque le previsioni di riuscita sono nella maggiorparte dei casi pessimistiche. (Obiettivi di prestazione)
SFIDA AL MIGLIORAMENTO
: si ha un atteggiamento positivo verso l'insuccesso, considerato come stimolo a migliorarsi attraverso un maggiore impegno nella ricerca delle strategie vincenti, da adottare anche in futuro. (Obiettivi di padronanza).
La diversità di orientamento dipende dalla teoria implicita dell’intelligenza di ogni individuo:
ENTITARIA
: intelligenza vista come dotazione stabile ed immutabile, fuori dal mio controllo, si rispecchia nei risultati delle prestazioni.
INCREMENTALE
: (intelligenza come insieme di facoltà modificabili e migliorabili, visione + dinamica, posso accrescerla impegnandomi nell’apprendimento, punto sulla padronanza.
PERCEZIONE DI AUTOEFFICACIA (BANDURA)
Credere nelle proprie capacità di organizzare e mettere in pratica azioni necessarie a raggiungere un obiettivo prefissato ottenendo un esito desiderato.
E' un fattore personale che media l'interazione tra comportamento ed elementi socio-amibientali (contesti)
E' un buon predittore dell'atteggiamento che si assumerà verso un compito e dello sforzo/perseveranza che si adotterà al fine di.
Influenza ed è influenzata a sua volta dagli stili cognitivi, dalle proprie preferenze, dall'attivazione e dalla performance.
Collegate a essa vi sono la RESILIENZA (capacità di ripresa dopo insuccessi) e la TENACIA (capacità di mantenere un impegno elevato nel tempo).
Persone con un buon senso di autoefficacia sono persone sicure che hanno creato il loro senso di autoefficacia attraverso:
Esperienze di padronanza (il successo è attribuito a fattori interni e controllabili dalla persona)
Apprendimento vicario (osservando l'altro che si impegna in un compito raggiungendo il successo)
Capacità immaginativa di un esito possibile dopo una determinata azione
Stati fisiologici ed emotivi (gestione dell'ansia, paura da prestazione, delusione, stanchezza...)
Per promuovere autoefficacia i docenti devono lavorare sull'autoefficacia nei compiti: modellando/evidenziando strategie, fornendo feedback stimolanti, usando affermazioni attributive adeguate.
TEORIA DELL'AUTODETERMINAZIONE (Deci e Ryan)
È la capacità decisionale che coinvolge le fasi di elaborazione dei progetti di vita e l’individuazione dei mezzi per realizzare i propri obiettivi.
Si forma in 6 stadi: assenza di motivazione, regolazione esterna, regolazione introiettata, regolazione per identificazione, regolazione integrata, motivazione intrinseca alla conoscenza.
Autodeterminazione è il risultato del soddisfacimento del:
BISOGNO DI AUTONOMIA
(sentirsi libero in ogni azione e sentire che si agisce per propria volontà)
BISOGNO DI COMPETENZA
(credere di riuscire ad agire con competenza ad un compito)
BISOGNO DI RELAZIONI
(cercare e sviluppare relazioni sicure e positive con il contesto sociale)
AUTODETERMINAZIONE CONDUCE ALL’IMPEGNO MOTIVATO PER SCELTA E NON PER OBBLIGO O COSTRIZIONE
Indicazioni per strutturare attività didattiche
sintonizzarla con gli interessi degli studenti, favorendo curiosità e interesse
coinvolgere studenti nel definire obiettivi e modalità
valorizzare le loro competenze
favorire attività che consentano di soddisfare il bisogno di relazione
Idealmente si dovrebbe raggiungere
un’ESPERIENZA DI FLUSSO
che avviene quando:
la persona è realmente coinvolta nella situazione sfidante (perdita della cognizione spazio-tempo)
le attività presentano alti livelli di sfida in ambiti di competenza
la persona è annoiata quando ritiene che il compito sia troppo semplice rispetto ai suoi livelli di competenza
la persona è in ansia quando ritiene che il compito sia diffcile rispetto al proprio livello di competenza
Caratteristiche dell'esperienza di flusso:
obiettivi chiari e feedback immediato;
bilanciamento sfida/competenze;
integrazione tra azione e consapevolezza;
concentrazione totale sul compito;
senso di controllo della situazione;
superamento limiti individuali;
piacere intrinseco nello svolgimento dell’attività.
MOTIVAZIONE OTTIMALE