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VISTA - Coggle Diagram

- - - - All'incirca al centro della retina invece è presente una zona circolare chiamata MACULA LUTEA in cui si ha la più alta capacità di distinguere i dettagli (ACUITA VISIVA),capacità che diventa massima al centro della macula, in una zona chiamata FOVEA in cui si crea una piccola avvallatura della retina
        
        La macula contiene anche un pigmento giallo che ha un ruolo protettivo dalle radiazioni UV.
      - Sul fondo della retina si può distinguere un'avvallatura definita DISCO OTTICO da cui si dipartono i vasi sanguigni che irrorano la superficie della retina e da cui il nervo ottico lascia l'occhio.
        Questa zona non contiene fotorecettori per cui viene definito il punto cieco della retina
      - Qui, all'interno della retina inizia la via sensoriale che parte dai fotorecettori
        
        Tutto inizia con la FOTOTRASDUZIONE della luce
        
        I fotorecettori nello specifico si distinguono in CONI e BASTONCELLI.
        Questi sono costituiti da:
        
        Un segmento esterno (vicino al coroide) in cui il fotopigmento è contenuto in dei dischi
        
        Un segmento interno che contiene il nucleo
        
        Un terminale sinaptico
        
        Nella zona esterna, e nello specifico a livello dei dischi, quando arriva la luce, una specifica molecola contenuta nel fotopigmento, ovvero il RETINALE-11-cis, accoppiata alla proteina OPSINA inizia ad assorbirne i fotoni. L'accoppiamento del retinale con l'opsina si definsce RODOPSINA
        
        L'assorbimento dei fotoni trasforma il retinale-11-cis in RETINALE -TUTTO TRANS
        
        Questo genera un cambio conformazionale nella opsina che attiva una cascata biochimica che a sua volta attiva un'enzima che DEGRADA il cGMP
        
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        Le differenti tipologie di opsine generano delle specificità nei diversi fotorecettori che li rendono sensibili a determinate lunghezze d'onda piuttosto che ad altre.
        
        La visione a colori è dovuta la tipo di fotopigmento presente all'interno dei fotorecettori: difatti sia i bastoncelli che i 3 tipi diversi di coni esistenti posseggono diversi pigmenti propri con specifici picchi di assorbimento a lunghezze d'onda diverse
        
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        I fotorecettori vanno anche incontro ad un fenomeno di ADATTAMENTO per cui la sensibilità alla luce dipende dalla quantità di luce a cui si è esposti.
        Ad alti livelli di illuminazione la sensibilità diminuisce ma aumenta il range di luminosità che sono in grado di coprire, mentre più si è esposti al buio, meno fotoni sono necessari per l'attivazione dei fotorecettori
        
        Tuttavia i coni e i bastoncelli differiscono per un gran numero di fattori tra cui la forma del segmento esterno, il tipo di fotopigmento e i pattern di connessioni.
        
        Queste differenze fanno si che i coni e i bastoncelli siano differentemente specializzati nelle funzionalità
        
        I BASTONCELLI hanno una bassa risoluzione spaziale ma elevata sensibilità alla luce
        
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        I CONI hanno una bassa sensibilità alla luce ma hanno un'elevata risoluzione spaziale o acuità visiva
        
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      - La retina di per sè ha un'organizzazione cellulare contro-intuitiva dal momento che i fotorecettori si trovano sul fondo della retina (la parte più esterna) e quindi la luce deve attraversare diversi strati di cellule non fotosensibili.
        
        Il coroide infatti, avvolge con numerosi processi i fotorecettori che gli si trovano a diretto contatto svolgendo 2 azioni fondamentali di:
        
        Rimozione dei dischi più esterni che vengono costantemente sostituiti
        
        Rigenerazione delle molecole di pigmento riconvertendo il retinale tutto trans in retinale-11-cis
    - - Questo si divide in senso postero-anteriore in:
        
        IRIDE parte colorata dell'occhio: questa contiene due muscoli che gestiscono la dilatazione della PUPILLA apertura dell'iride nella parte anteriore dell'occhio.
        
        Questa parte è colorata dal momento che è la zona visibile dall'esterno del tratto uveale che di suo è un tessuto ricco di melanina, e anche per questo viene chiamato epitelio pigmentato
        
        CORPO CILIARE: questa parte si costituisce a sua volta di:
        
        Un tratto muscolare che serve a variare la forma e la messa a fuoco del CRISTALLINO
        
        Sia la cornea che il cristallino devono essere trasparenti per funzionare. La loro funzione, infatti, è controllare la rifrazione della luce di modo che questa cada esattamente sulla retina così da mettere a fuoco l'immagine sulla retina.
        
        I cambi di forma del cristallino , che avvengono grazie alla contrazione del corpo cicliare, sono definiti ACCOMODAMENTO e servono proprio a variare questo indice di rifrazione per cui:
        
        per oggetti lontani il cristallino diventa più sottile
        
        per oggetti vicini diventa più spesso e tondeggiante
        
        Difficoltà nel mettere a fuoco per via di alcune distorsioni nella forma dell'occhio generano alcuni dei più diffusi problemi di vista
        
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        A questo contribuisce anche la contrazione della pupilla, facendo entrare più o meno luce
        
        Un tratto vascolare che secerne il liquido che riempie la camera anteriore dell'occhio.
        
        Questa camera è infatti piena di UMOR ACQUEO un liquido che serve come nutrimento
        
        Difetti nel drenaggio dell' umor acqueo generano altra pressione nella camera anteriore portando al glaucoma
        
        COROIDE
    - - Questa nella parte anteriore diventa assolutamente TRASPARENTE per permettere il passaggio della luce e quindi prende il nome di CORNEA
    - - .
        
        La camera posteriore dell'occhio invece è piena di UMOR VITREO, liquido la cui funzione è quella di mantenere la forma dell'occhio