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Le rivoluzioni nazionali e il Risorgimento italiano, La vittoriosa seconda…
Le rivoluzioni nazionali e il Risorgimento italiano
INIZIA IL RiSORGIMENTO ITALIANO
Nella penisola Italiana,che era divisa in tanti Stati ed era controllata dagli austriaci,ebbe inizio un pericolo che chiamano “RISORGIMENTO”,Con questa parola si indica un processo della storia d’Italia che portò alla indipendenza e all’unita.
SI DIFFONDONO LE SOCIETÀ SEGRETE
Negli anni seguenti al 1815si diffusero in Italia e in Europa, le SOCIETÀ SEGRETE.
Chi voleva svolgere l’attività politica o diffondere idee in contrasto con quelle dell’autorità doveva farlo di nascosto:attraverso,una società segreta, i
un’organizzazione che tenesse NASCOSTI I SUOI SCOPI,I NOMI DEI SUOI MEMBRI, la sua esistenza.
LA CARBONERIA LOTTA PER L’INDIPENDENZA DELL’ITALlA
Fra le società segrete,la più diffusa in Italia fu la carboneria che era presente in molte zone.
La carboneria voleva l’indipendenza italiana
I carbonari erano sopratutto borghesi ma vi aderivano anche molti ufficiali e soldati inoltre vi appartenevano numerosi studenti universitari.
NAPOLI E PALERMO INSORGONO
Nel luglio 1820 il popolo di Napoli insorge e si schierò anche il generale Guglielmo Pepe, il re dovete concedere una costituzione.
A Palermo scoppiò un’insurrezione,che cacciò le truppe borboniche e proclamò l’indipendenza della Sicilia sostenuta dai nobili.
LE INSURREZIONI VENGONO REPRESSE NEL SANGUE
Il nuovo governo di Napoli non volle accettare l’indipendenza della Sicilia.I popolani di Palermo si difesero. Ferdinando I chiede aiuto all’Austria e un forte esercito austriaco scese a Napoli. L’esercito sconfisse le truppe napoletane, Imprigionò i capi liberali, fece fucilare gli ufficiali rivoltosi.
I MOTI DEL 1821 AGITANO IL PIEMONTE
Nel marzo 1821,alunni si ribellarono e marciarono su Torino,chiedendo la Costituzione e la guerra contro l’austria.Vittorio Emanuele I non volle usare la forza e abdicò a favore del fratello Carlo Felice.
I MOTI VENGONO REPRESSI,MA IL SeNTIMENTO NAZIONALE CRESCE
In Europa i paesi della Santa alleanza non consentirono ai movimenti nazionali di affermarsi.
In Italia i moti liberali ripresero nel 1831 a Modena,a Parma e nello Stato della chiesa.Intervene l’esercito austriaco.
SI DIFFONDE IN PIEMONTE IL MOVIMENTO LIBERALE MODERATO DI CAVOUR
Il movimento liberale moderato si diffuse nel Lombardo-Veneto, in Toscana e sopratutto in Piemonte,dove trovò in Camillo Benso conte di Cavour il maggior rappresentante.
Fu Cavour a rendersi conto che per riunificare l’Italia,occorreva un forte esercito e sopratutto l’appoggio di altri governi europei.
In economia, i liberali credevano nel liberismo.
IL PROGRAMMA DEMOCRATICO DI MAZZINI SI BASA SULL’IDEA DI LIBERTÀ DEI POPOLI
Uno dei principali protagonisti di questo periodo fu Giuseppe Mazzini.
Egli era profondamente convinto che l’Italia dovesse essere indipendente,unita e repubblicana.L’unita e l’indipendenza della penisola italiana dovevano essere una conquista di tutto il popolo.Per diffondere le proprie idee Mazzini fondò una nuova società segreta,la GIOVANE ITALIA.
FALLISCONO LE AZIONI INSURREZIONALI DALLA GIOVINE ITALIA
La Giovane Italia progettò e mise in atto azioni insurrezionali, ma fallirono.L’insuccesso di tali iniziative fu dovuto alla scarsa diffusione degli ideali mazziniani presso le masse popolari.
Venezia e Milano insorgono contro l’Austria
MOTI DEL’48. Alla notizia della rivolta in Austria, a Venezia, i cittadini si ribellarono all’Austria. Anche a Milano i cittadini scesero in piazza. Per cinque giorni(le 5giornate di Milano) divamparono i combattimenti per le strade della città. Infine gli austriaci furono cacciati da Milano.
La necessità di una nuova strategia
Goffredo Mameli,l’autore del testo di quello che sarebbe diventato l’inno dell’Italia repubblicana.
La sconfitta del 1848-1849 convinse patrioti e uomini di governo piemontesi che il regno di Sardegna era troppo debole per muovere guerra all’austria:l’indipendenza italiana aveva bisogno di essere sostenuta dalle altre potenze europee.
Grande protagonista del processo che portò all’unificazione italiana fu Camillo Benso conte di Cavour,il suo programma politico puntava all’unita italiana e all’ indipendenza nazionale sotto la monarchia di Vittorio Emanuele II (è il re del regno di Sardegna). Secondo Cavour lo
Stato e la chiesa sono due istituzioni distinte.
in tutti gli Stati italiani toccati dalle insurrezioni del Quarantotto i vari sovrani tornarono sul trono.
L’unico Stato in cui venero mantenuti la Costituzione e il regime parlamentare fu il regno di Sardegna
La vittoriosa seconda guerra d’indipendenza
Scoppiava la seconda guerra d’indipendenza:
I piemontesi stuzzicano gli austriaci e riescono a far scoppiare la seconda guerra d’indipendenza tra piemontesi e austriaci, anche Garibaldi partecipa aiutando i piemontesi
Le popolazioni di Firenze,Modena,Parma,Bologna scacciarono i rispettivi sovrani.Si formarono nuovi governi che chiesero l’annesione al regno di Sardegna, concordando che la Lombardia venisse ceduta al regno di Sardegna,ma Veneto rimanesse austriaco.
Le annessioni furono affidate alla libera volontà delle popolazioni,attraverso appositi plebisciti.Veniva così stabilito un’importante principio:ciascun popolo,con il voto,deve decidere autonomamente il proprio destino.L’Italia centrale approvò l’annesione al regno di Sardegna.
Nel 1860, sotto il commando di Garibaldi dei volontari si imbarcarono vicino a Genova, e pochi giorni dopo sbarcarono in Sicilia. La popolazione siciliana è invitata alla rivolta e Garibaldi assumeva il comando in nome di Vittorio Emanuele II. Garibaldi sconfisse le truppe borboniche.
Garibaldi e Vittorio Emanuele II si incontravano a Teano.Qui Garibaldi salutò il sovrano come re d’Italia. La Sicilia e l’Italia meridionale, con un plebiscito decidono l’annesione al regno di Sardegna.Ormai mancavano solo Roma e il Veneto per completare l’unità d’Italia.
La proclamazione del regno d’Italia con capitale a Torino