Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
Farmaci che agiscono indirettamente sul sistema adrenergico (farmaci…
Farmaci che agiscono indirettamente sul sistema adrenergico (farmaci neuronali)
Generalità
Caratteristiche generali
Gli effetti dipendono dall'integrità del neurone
Gli effetti si manifestano più lentamente rispetto ai farmaci con azione diretta
La liberazione del neuromediatore prevede una sua cinetica che, spesso, è lenta
Presentano tachifilassi
L'effetto scompare rapidamente a causa dell'esaurimento del fattore endogeno responsabile dell'effetto finale
Gli effetti possono diventare centrali
Non hanno selettività recettoriale
Liberano le catecolamine quindi riproducono gli effetti della stimolazione endogena
Esempi: tiramina, efedrina e amfetamina
Hanno tutte struttura simile alle catecolamine endogene (vedi img pg.5 sbob.21)
Efedrina
Sostanza di origine naturale tipica della medicina cinese
Storicamente rilevante in quanto prima sostanza utilizzati come stimolante del sistema adrenergico
Il principio attivo è stato isolato e purificato dall’estratto grezzo di Ephedra vulgaris nel 1885
La sua struttura presenta carboni asimmetrici: esistono diversi isomeri ottici
Si sono potuti sintetizzare isomeri sia destrogiri che levogiri
Gli isomeri destrogiri sono più attivi ma arrivano al SNC più facilmente
Gli isomeri levogiri sono meno attivi ma rimangono più periferici
Non è molto "ben vista" poichè presenta effetti centrali
Clinicamente è stata utilizzata, sotto forma racemica, come farmaco innalzatore della pressione per trattare le ipotensioni
Più propriamente è un farmaco ad azione mista
Agisce sia tramite meccanismo indiretto che a livello recettoriale
Tiramina
Molecola che "spiazza" la noradrenalina dalla vescicola causandone la liberazione massiva e non regolata
Tale effetto si verifica anche nei confronti della serotonina (un eccesso di serotonina può causare la sindrome da carcinoide)
Molecola periferica che non dà grossi effetti a livello centrale
Tuttavia è presente nel cervello come ammina traccia
Molecola anche endogena
Nell'organismo esiste un recettore (TA1) ad alta affinità per la tiramina collocati in aree specifiche del cervello e tessuti periferici
Tra i tessuti periferici dotati di TA1 c'è il rene: prova del fatto che la tiramina è coinvolta nel controllo pressorio
Si trova principalmente nei cibi (es. formaggi stagionati, birra, fegatini e altri)
L'assunzione di tali cibi è innocua perchè la biodisponibilità della tiramina alimentare è 0: quando arriva al sistema digestivo viene degradata dalle MAO prima di entrare in circolo
Ciò non vale per i soggetti che assumuno inibitori delle MAO-A: se chi si cura con tali farmaci assume cibi contenenti tiramina rischia di avere una risposta da tiramina
Amfetamina
Agisce sia a livello centrale che periferico
La D-amfetamina è più attiva della L-amfetamina
Meccanismo d'azione (vedi img pg.7 sbob.21)
L’amfetamina viene importata all’interno del neurone attraverso il trasportatore della tirosina
Una volta entrata nel neurone, interagisce con la vescicola impedendo il corretto immagazzinamento delle catecolamine e riversando la noradrenalina (NA) nel citoplasma
Essendo accumulata nel citoplasma, la NA fuoriesce non solo per normale esocitosi ma anche per diffusione passiva a livello della membrana neuronale
In aggiunta, l'amfetamina blocca le MAO aumentando la quantità di neurotrasmettitore che non viene degradato
L'amfetamina blocca anche il sistema di ricaptazione delle catecolamine facendole rimanere più a lungo nel vallo sinaptico e quindi potenziando la risposta adrenergica
Oltre all'amfetamina propriamente detta esistono: la metil-amfetamina, il metilfenidato e la fenfluramina (abbandonata)
In ambito clinico si utilizzano ancora ma meno rispetto al passato; sono, invece, ancora molto usate come sostanze d'abuso
Possono servire per diversi scopi
Diagnosi sindrome di Horner (sindrome secondaria alla lesione di tronchi nervosi adrenergici, caratterizzata da ptosi palpebrale e miosi)
I segni associati a tale sindrome non sono compensati da adrenomimetici ad azione indiretta ma solo ad azione diretta
L'inefficacia degli anfetaminici e l’efficacia di adrenomimetici ad azione diretta è diagnostico nella sindrome di Horner (se i segni oculari si compensano con amfetamina sono dovuti ad altro)
Doping
Utilizzo delle amfetamine finalizzato alla stimolazione delle prestazioni fisiche (accadeva spesso nel ciclisco degli anni 60')
Narcolessia (pericolosa condizione in cui il soggetto tende ad addormentarsi continuamente)
A questo proposito, si sfruttano gli effetti stimolanti (mantenmento della veglia) tipici del sistema adrenergico centrale
ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione / Iperattivià)
L'utilizzo di uno stimolante per trattare una condizione di iperattività può sembrare paradosso ma funziona
Tale applicazione delle amfetamine può generare diversi problemi
L'utilizzo di questi stimolanti in età puberale o adolescenziale si accompagna, in età adulta, a qualche problema di depressione
Comporta benefici in termini di regresso dell'agitazione ma non si conosce il meccanismo per cui avviene ciò
Diabete
A tal proposito, vengono sfruttare le due seguenti caratteristiche delle catecolamine endogene
Riduzione dell'assunzione di cibo: si verifica una sorta di effetto anoressizzante
Stimolazione della lipolisi con conseguente tendenza alla riduzione ponderale
Effetti
Le amfetamine causano effetti sia a livello centrale che periferico
Gli effetti centrali sono dovuti alla capacità delle amfetamine di modificare lo stato plastico del SNC (concetto di plasticità del SNC: leggi pg.8 sbob.21)
Vedi img pg.8 sbob.21
A sx. sono elencati gli effetti acuti mentre a dx. quelli cronici
Le stimolazioni croniche comportano complicazioni o, addirittura, effetti opposti a quelli acuti: ciò accade perchè dopo un po' di tempo le catecolamine terminano e perchè il sistema si adagia
In bianco sono citati gli effetti centrali mentre quelli periferici sono in giallo (a parte "danni cardiovascolari che è in bianco)
I danni cardiovascolari sono dovuti all'azione intensa delle catecolammine sul sistema cardio-circolario che può andare facilmente incontro a deterioramento
L'effetto, riportato in rosso, allucinazioni visive e uditive si verificano in seguito a stimolazioni intense e possono diventare un fenomeno gratificante che induce all'abuso della sostanza
Cocaina
Diversamente dalle amfetamine, la cocaina è una sostanza di origine naturale ricavata dalle foglie di erythroxylum coca
Presenta un meccanismo più semplice rispetto a quello delle amfetamine: la cocaina interagisce solo con il sistema di ricaptazione delle catecolamine
Nonostante ciò, l'effetto dinale della cocaina è quantitativamente molto più intenso rispetto a quello delle amfetamine
Da un punto di vista qualitativo gli effetti della cocaina sono molto simili a quelli delle amfetamine (vedi elenco pg.9 sbob.14)
Similmente alle amfetamine, la cocaina interagisce con altri sistemi recettoriali (oltre a quello noradrenergico)
Potenzia la risposta alla serotonina bloccandone il sistema di ricaptazione (NET o UPTAKE 1)
Potenzia la risposta alla dopamina bloccandone il sistema di ricaptazione (DAT)
L'interazione con il sistema dopaminergico spiega i problemi di abuso associati alla cocaina: la dopamina è coinvolta nella mediazione degli effetti gratificanti
La cocaina è un bloccante dei canali del Na+
Per tale ragione è stata il primo anestetico locale (oggi sostiuita da altre molecole più maneggevoli e meno pericolose)
Le complicanze sono sostanzialmente di tipo vascolare (l'effetto delle catecolamine comporta vasocostrizione)
Tali complicanze possono culminare in eventi gravi come l'infarto miocardico e l'emorragia cerebrale
La cocaina può interagire con altre sostanze d'abuso (es. eroina, morfina, etanolo)
L'associazione di cocaina con etilene forma cocaetilene: molecola sintetizzata a livello epatico partendo da cocaina ed etanolo
Il cocaetilene è un composto con azione simile a quella alla cocaina ma di maggior durata: ciò aumenta il rischio di complicanze acute a livello di cervello, cuore e polmoni
All'abuso di cocaina sono associate diverse sindromi (trattate in psichiatria)