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TEATRO E SPETTACOLO A ROMA - Coggle Diagram
TEATRO E SPETTACOLO A ROMA
Le feste pubbliche a Roma presto acquisirono un carattere del tutto scolarizzato e improntato sul divertimento
Per i cittadini romani la festa cittadina, con i suoi spettacoli, era un’occasione per onorare le divinità, ma soprattutto per divertirsi (separazione dalla quotidianità)
Le magistrature repubblicane sospendevano le attività professionali commerciali e pubbliche per favorire la partecipazione cittadina agli intrattenimenti festivi
“EVERGETISMO”
A Roma il fenomeno dell’evergetismo acquisì connotazioni specifiche, dividendo la “messa in scena di uno speciale legame” tra l’autorità benefattrice e il popolo stesso
Favorito dalla copertura economica delle spese dei giochi
Sovvenzione pubblica o privata degli spettacoli a fronte del riscontro del ritorno del prestigio/popolarità nella società
Dall’inizio del II secolo a.C. i magistrati edili della repubblica romana, responsabili dell’organizzazione dei giochi, cominciarono a integrare il finanziamento dell’erario attingendo al proprio patrimonio personale cifre sempre più cospicue per offrire i spettacoli splendidi
L’evergentismo divenne uno sforzo necesario per l’avanzamento nella carriera poltica restando benvoluti dal popolo
Le elezioni dei magistrati erano infatti in mano alla classe equestre, cioè la classe media, che partecipava come pubblico ai giochi manifestando la propria opinione dando il segale degli applausi
Gli applausi della plebe agli spettacoli rappresetavano “il barametro dell’opinione pubblica”
Con l’instaurazione del regime imperiale lo stato si confuse con la persona stessa dell’imperatore, sola autorità detentrice della prerogativa dei giochi nella città di Roma
Dalla fine del periodo repubblicano (età di Augusto 63 a.C./14 d.C.) sorsero o vennero ristrutturati maestosi teatri e anfiteatri in pietra in tutta Europa occidentale, in Africa e in Oriente
Pur derivando dagli esemplari ellenistici già presenti nei terrori italici della Magna Grecia, i teatri si svilupparono a Roma secondo un’originale concezione dell’edificio, più compatto e unitario e funzionalmente inserito nella città
Il teatro fu pienamente integrato all’interno del tessuto urbano e ubicato nei luoghi di maggior rilievo della vita pubblica cittadina
Venne ornato con statue e simboli
I Romani chiamavano
LUDI
(giochi) tutte le manifestazioni allestite in occasione delle feste indette per celebrare i giorni dedicati agli déi, o i funerali solenni, i trionfi …
Le magistrature repubblicane incaricate dell’organizzazione degli spettacoli erano quelle degli
aediles
(in alcuni casi dei
praetores urbani
) responsabili del buon esito degli eventi
LUDI APOLLINARES
LUDI CEREALES
LUDI MEGALENSES
LUDI FLORALES
istituiti nel 238 a.C.
Organizzati tra la fine di aprile e i primi giorni di maggio
per celebrare la dea Flora
esaltavano il principio gioioso della fecondità mediante la parodia dei virili giochi marziali
gli atleti venivano sostituiti con delle prostitute che combattevano contro conigli e altri animali domestici
Da questo tipo di spettacoli scaturì la presenza delle donne come attrci solo sotto forma di mimi
Con esibizioni nude
nudatio mimarum
LUDI PLEBEII
in onore di Giove
furono istituiti nel 220 a.C.
ospitarono
ludi scaenici
dal 200 a.C.
presso Circo Flaminio
il 15 novembre (fino a estendersi dal 4 al 17 novembre in età imperiale)
I più antichi furono i LUDI ROMANI
in onore di Giove Ottimo Massimo
veniamo celebrati occasionalmente sin dal VI secolo a.C.
furono istituiti con cadenza annuale dal 367 a.C.
presso il Circo Massimo
Alla fine del periodo repubblicano i
Ludi Romani
occupavano sedici giornate di cui nove riservate ai
ludi scaenici
Il programma dei
Ludi Romani
prevedeva (214 a.C.)
Quattro giornate per i
ludi scaenici
Una gionata per i
ludi scaenici
LUDI CIRCENSES
Le gare equestri, i giochi gladiatori, più tardi le
venationes
(cacce) e le naumachie
LUDI SCAENICI
I vari spettacoli teatrali
I
ludi
a cadenza annuale erano detti
stativi