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ECONOMIA INTERNAZIONALE - Coggle Diagram
ECONOMIA INTERNAZIONALE
1) TEORIE CLASSICHE
Adam Smith: VANTAGGIO ASSOLUTO
Se un paese è più efficiente nella produzione di un bene e meno in quella di un altro bene per la produzione del quale è più efficiente un secondo paese si avrà che entrambi beneficeranno dello scambio.
- specializzarsi nella produzione del bene nel quale dispone di un vantaggio assoluto (avere una produttività ed efficienza maggiori rispetto ad altri paesi)
- commercio a somma positiva: benefici per tutti
- liberalismo e lasseiz faire
- efficienza in termini di produttività del lavoro: più il lavoro è produttivo, più alto è il vantaggio assoluto
David Ricardo (1817): VANTAGGIO COMPARATO
specializzarsi nella produzione e nell'esportazione del bene in cui lo svantaggio assoluto è minore--> MINOR SVANTAGGIO ASSOLUTO = VANTAGGIO COMPARATO
L'assunto su cui si basa è che un paese tenderà a specializzarsi nella produzione del bene su cui ha un vantaggio comparato (cioè la cui produzione ha un costo opportunità, in termini di altri beni, minore che negli altri paesi).
sostenere minori costi-opportunità: costo indiretto che rappresenta ciò che si deve rinunciare per produrre un'unità addizionale di un altro bene.
avere un minor costo opportunità, vuol dire avere un vantaggio comparato
in questo caso i costi opportunità sono costanti, e creano una frontiera delle possibilità produttive retta
teoria del
valore-lavoro
il lavoro è omogeneo, è il vero input che crea plusvalore
e crea il valore del bene
2) TEORIA NEO-RICARDIANA
Haberler 1936--> vantaggio comparato in termini di costo-opportunità, ma non viene spiegato, bensì solo assunto. Il vantaggio comparato emerge dal divario di produttività.
- specializzazione completa
- economie identiche se non per le differenze salariali e di produttività (L quantità di lavoro, aL produttività e W) per arrivare alla convergenza di prezzo
- produttività marginale del lavoro decrescente 1/aLx(y)
- concorrenza perfetta
- libero mercato
- stessa moneta
- no costi di trasporto
- no sviluppo tecnologico
- costi costanti
- differenza salariale relativa: in un settore più produttivo, ci saranno stipendi maggiori
equilibrio: salario reale = produttività
marginali del lavoro
si deve partire dall'assunzione
che siamo in concorrenza perfetta, quindi Px=PY
-
-
-
difetti del modello:
- non si spiega il vantaggio comparato
- c'è solo un fattore produttivo
- non è sostenuto dai dati
- la specializzazione completa non sempre si raggiunge
3) MODELLO H-O-S
Heckscher-Ohlin-Samuelson
TEORIA DELLE PROPORZIONI FATTORIALI
che spiega il vantaggio comparato: si trova nelle differenze di produzione e nelle diverse abbondanze e intensità fattoriali
INTENSITA' FATTORIALE
K/L o L/K diversi rapporti tra gli input creano beni diversi (inclinazione)
bene x labour-intensive
bene y capital-intensive
ABBONDANZA FATTORIALE
distribuzione dei fattori in maniera diseguale
Paese H labour-abondant
Paese F capital-abondant
caratteristiche:
- 2x2x2: mercato dei beni (x,y), dei fattori (K,L) e due paesi (H,F)
- stessa tecnologia
- non ci sono costi di trasporto
- rendimenti di scala costanti
- costi opportunità crescenti: curva delle FPP concava e specializzazione incompleta
- concorrenza perfetta
- specializzazione incompleta
- uniformità dei gusti
- mobilità dei fattori produttivi
- K e L hanno produttività marginali decrescenti e positive
- equilibrio economico generale
- i Paesi sono identici se non per le differenze fattoriali e di produzione
funzione di valore
V=PxQxPyQy massimizzare il valore nazionale rispettando il vincolo della frontiera di produzione--> esplicitare Qy
RETTE DI ISOVALORE (fascio improprio di rette).
Se si vuole massimizzare il reddito, bisogna stare nella retta di isoValore più alta, che sia tangente alla FPP
-
TEOREMA HOS
"un paese esporterà il bene la cui produzione richiede l’utilizzo intensivo del fattore che nel paese è relativamente abbondante e poco costoso, mentre importerà il bene la cui produzione richiede l’impiego intensivo del fattore che nel paese è relativamente scarso e costoso"
se ci si apre al commercio internazionale:
- i consumatori aumentano la loro utilità perchè si spostano in una curva di indifferenza più alta (con pendenza px/py), corrispondente a un prezzo uguale per tutti
- i punti di produzione da A e A', si radicalizzano fino a B e B'
- unica curva di offerta
4) MODELLO STANDARD
nasce grazie all'apporto di molti economisti che colmano le lacune dei modelli precedenti: derivazione de modello HOS ed estensione ai modelli parziali (prendono in considerazione un bene per volta)
Krugman negli anni 80 estende la teoria standard con teorie che spiegano il commercio internazionale
costi di trasporto
Influiscono negativamente sul commercio internazionale in quanto nascono beni commerciabili e non commerciabili. Differenziazione spaziale del prodotto
differenza del prezzo del bene alla produzione e al consumo. Il paese che importa dovrà pagare un prezzo maggiore.
Si commercia se la differenza tra i prezzi anteriori allo scambio, supera il costo associato al trasporto del bene da un paese all'altro.
-
differenziazione del prodotto ed economia intrasettoriale
scambi di uno stesso settore ma con beni differenziati verticalmente (non omogenei) che aumentano la produzione, i consumi e abbassano i prezzi. Varietà qualitativa, estetica, merceologica. Specializzarsi in una varietà del bene
-
CONCORRENZA MONOPOLISTICA
- inizia un monopolio: la specializzazione iniziale crea un'extraprofitto. Poche imprese.
- finisce con una concorrenza perfetta e un annullamento dei profitti. Molte imprese che poi iniziano ad uscire dal mercato.
-
economie di scala: rendimenti di scala crescenti--> l'output aumenta più che proporzionalmente a fronte di aumenti dell'input. La produttività aumenta e i costi medi si riducono grazie alla presenza di costi fissi iniziali ingenti. Si abbattono i costi di produzione e si creano monopoli o oligopoli. Se aumenta la produzione, i CMF si abbassano perchè il costo medio variabile si annulla. Bisogna quindi specializzarsi nel settore in cui si godono economie di scala.
economie
-
esterne
industry-specific che portano alla nascita del cluster. I cluster consentono concorrenza perfetta. Tutte le industrie del settore godono delle economie di scala esterne
economie
-
dinamiche: learning by doing or by watching. Learning curve: chi ha dei costi fissi iniziali bassi, è subito competitivo.
economie di scala internazionali:
- outsourching
- offshoring (delocalizzare)
- global-value-chain
Disequilibri di mercato interno con i suoi eccessi e le sue carenze
viene introdotta la differenziazione dei gusti: eccessi di offerte e di domanda.
massimizzare l'utilità dei consumatori.
L'equilibrio mondiale si ha se gli export=import
Ragioni di scambio date dai prezzi relativi
-
-
massimizzazione del Valore:
la spesa nel consumo deve eguagliare il valore della produzione nazionale sotto il vincolo della FPP. Massimizzare l'utilità con la massimizzazione dei consumi
RELAZIONI TRA CRESCITA
ED APERTURA ECONOMICA
L'apertura economica favorisce la crescita
accumulazione dei fattori produttivi senza ricorrere al risparmio come accadrebbe in autarchia. Questo fa aumentare la frontiera delle possibilità produttive. La crescita però potrà essere bilanciata oppure non neutrale e trainare solo un determinato settore. Mobilità dei fattori produttivi
aumenta la produttività totale dei fattori grazie alla tecnologia: se mantengo uguale l'apporto dei fattori di produzione, con l'aumento della tecnologia (A), l'output aumenta. Progresso tecnico