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LUCILIO - Coggle Diagram

- - - - Muore a Napoli nel 102
        
        LE OPERE
        
        E' autore di 30 libri di satire, di cui conteniamo soltanto frammenti
        
        E' stata fatta una divisione, attribuita a Valerio Catone, che si basa sui criteri metrici
        
        1-12: esametro (nucleo più recente)
        
        22-25: distici elegiaci
        
        26-30: metri vari (nucleo più antico)
        
        E' considerato il padre della satira, e infatti con lui essa coglie una fisionomia precisa:
        
        i suoi tratti specifici divengono l'uso dell'esametro, il carattere soggettivo, e l'attacco personale
        
        CARATTERISTICHE
        
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  - - - Detto ciò, si ha una perplessità sull'origine, e Diomede ci offre 4 etimologie:
        
        1) Con i Satiri
        
        2) con un piatto di primizie varie offerte agli dèi, la satura lanx
        
        3) con un ripieno costituito da uva passa e altri ingredienti, chiamato satura
        
        4) con una proposta di legge comprendente vari provvedimenti eterogenei, detta lex satura
        
        La prima etimologia sottolinea l'aspetto burlesco e derisorio della satira, mentre le altre il carattere complesso e misto della tematica
        
        Tuttavia Lucilio è considerato il padre della satira, come sostiene Orazio, che inoltre lo chiama suo maestro
        
        Quintiliano conferma tale guidizio
        
        All'interno della satira vengono definite due fasi:
        
        1) La fase iniziale è rappresentata da Ennio e Pacuvio e costituita da un tipo di poesia
        
        2) L'altra da un aggressivo moralismo, rappresentata da Lucilio e gli autori successivi
      - Questo conferiva ai Romani un sentimento di fierezza
    - - Entro le satire e le epistole di Lucilio ritroviamo un carattere miscellaneo e un uso spesso di favole
        
        La prima caratteristica è l'aggressività che si esprime in attacchi personali
        
        Un esempio è l'attacco verso Lucio Corneliò Lentulo Lupo, che viene attaccato in una opera, nel quale viene costruita la scena immagginaria di un concilio degli dèi
        
        In questo concilio, gli dèi cercano di trovare un modo per porre rimedio alla corruzzione e salvare la città
        
        Gli dèi decidono dunque di uccidere Cornelio Lupo, chiamandolo un "veleno" e dunque decidono di ucciderlo, ironicamente, tramite l'indigestione
        
        Questa costruzione fantastica si pone come una profezia post eventum, ossia che la satira fu scritta dopo la morte di Lupo, e quindi è un attacco sferrato contro un defunto
        
        Dunque, anche nel Lucilio più bellicoso, si vede che si impegna a divertire il pubblico
        
        Un'altro aspetto di Lucilio è la sua tendenza di raccontare in prima persona, spesso creando personaggi nel quale inserisce tratti delle suo carattere
        
        Nel Libro III possiamo cogliere un resoconto poetico di un viaggio fatto dal poeta da Roma a Sicilia
        
        Possiamo trovare in esso spesso episodi e aneddoti, che sono la base per spiegare il motivo di viaggio
        
        Nel Libro V, Lucilio, che era aggravato da una grave malattia che lo ha portato sul limite della morte, si lamenta del fatto che un suo caro amico non si è neanche impegnato di visitarlo, esprimendo la sua delusione e il suo risentimento
        
        Dunque, Lucilio appare abile nell'intrattenere il lettore, tramite ricostruzioni della realtà grazie alle risorse del linguaggio