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L'OTTOCENTO -3- LINGUA E NEOCLASSICISMO - Coggle Diagram
L'OTTOCENTO -3- LINGUA E NEOCLASSICISMO
EVOLUZIONE DELLA LINGUA
NELLA PRIMA METÀ DELL'OTTOCENTO L'ITALIANO È DIFFUSO SOLO FRA GLI STRATI PIÙ COLTI DELLA SOCIETÀ ED È QUINDI PREROGATIVA DI UN NUMERO LIMITATISSIMO DI PERSONE.
IL ROMANTICISMO, LA NUOVA CORRENTE CULTURALE E LETTERARIA DI QUESTO PERIODO SOSTIENE LA NECESSITÀ DI UNA LINGUA SCRITTA PIÙ SPONTANEA E PIÙ VICINA A QUELLA PARLATA.
LO SCRITTORE CHE HA IL MERITO, CON LA SUA OPERA, DI AVVICINARE LA LINGUA SCRITTA ALLA LINGUA PARLATA È ALESSANDRO MANZONI.
NELLA STESURA DEFINITIVA DEL SUO CAPOLAVORO, I PROMESSI SPOSI, UTILIZZA IL FIORENTINO PARLATO DALLE PERSONE COLTE, ELIMINANDO TUTTE LE ESPRESSIONI DIALETTALI LOMBARDE, I FRANCESISMI E I TERMINI DELLA LINGUA LETTERARIA.
IL ROMANZO, SCRITTO IN UNA LINGUA VIVA, MODERNA, LONTANA DA QUALSIASI ARTIFICIOSITÀ, HA UN GRANDE SUCCESSO E COSTITUISCE, UN MODELLO PER LA LINGUA COMUNE DELLA FUTURA NAZIONE ITALIANA.
NELLA SECONDA METÀ DELL'OTTOCENTO, IN SEGUITO ALLA PROCLAMAZIONE DELL'UNITÀ D'ITALIA (1861), LA NECESSITÀ DI UNA LINGUA COMUNE A TUTTI GLI ITALIANI DIVENTA UNA QUESTIONE NAZIONALE.
ALLA FINE DELL'OTTOCENTO, L'UNIFICAZIONE LINGUISTICA NON È STATA ANCORA RAGGIUNTA.
L'ANALFABETISMO SI È RIDOTTO.
LA GRANDE MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI CONTINUA A PARLARE IL DIALETTO, RISERVANDO L'USO DELL'ITALIANO ALLE OCCASIONI UFFICIALI E FORMALI.
NEOCLASSICISMO
A PARTIRE DALLA SECONDA METÀ DEL SETTECENTO FINO AL PRIMO DECENNIO DELL'OTTOCENTO SI AFFERMA IN EUROPA, E IN ITALIA IN PARTICOLARE, IL NEOCLASSICISMO, UN MOVIMENTO CULTURALE DI VASTE DIMENSIONI CHE SI ESPRIME, NELL'ARCHITETTURA, NELLE ARTI FIGURATIVE E NELLA POESIA.
IL NEOCLASSICISMO TRAE ISPIRAZIONE DAI MODELLI DELLA CLASSICITÀ GRECO-ROMANA.
LA SUA RAPIDA DIFFUSIONE SI DEVE SOPRATTUTTO ALL'ENTUSIASMO CHE GENERANO, PRESSO GLI INTELLETTUALI, ALCUNE IMPORTANTISSIME SCOPERTE ARCHEOLOGICHE.
LA CLASSICITÀ, RIPORTATA ALLA LUCE IN TUTTO IL SUO SPLENDORE, STIMOLA LA RIFLESSIONE DI TANTI LETTERATI E ARTISTI, CHE CERCANO SPLENDORE STIMOLA LA DI BELLO ASSOLUTO E DI EQUILIBRIO E PERFEZIONE FORMALE.
GLI ARTISTI NEOCLASSICI, RIFIUTANO L'ECCESSIVO RAZIONALISMO DELL'ILLUMINISMO E MIRANO A RIPRODURRE NELLE PROPRIE OPERE LA COMPOSTA ARMONIA DELLE FORME ARTISTICHE DELL'ANTICHITÀ CLASSICA.
IL NEOCLASSICISMO NON DURA, A LUNGO: OLTRE AL CULTO DEL BELLO SI AVVERTE LA NECESSITÀ DI RIFLETTERE SULLA REALTÀ, IN PARTICOLARE SUI VALORI CHE NOBILITANO IL PENSIERO E LA VITA DELL'UOMO, QUALI L'ASPIRAZIONE ALLA LIBERTÀ E L'AMOR DI PATRIA, CHE SARANNO TIPICI DEL ROMANTICISMO.
D'ALTRA PARTE, GLI SCRITTORI NEOCLASSICI POSSONO CONSIDERARSI, PER MOLTI VERSI, ANTICIPATORI DEL ROMANTICISMO.
LA LORO RICERCA DELLA PERFEZIONE ARTISTICA IN UN PASSATO LONTANO NASCONDE L'INSOFFERENZA PER IL PRESENTE, E INSIEME LA NOSTALGIA PER UNA SORTA DI PARADISO PERDUTO.
FRA I LETTERATI ITALIANI IL MASSIMO RAPPRESENTANTE DEL NEOCLASSICISMO È
UGO FOSCOLO.