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LO YOGA DI PATAÑJALI PT. 1 - Coggle Diagram
LO YOGA DI PATAÑJALI PT. 1
TEMATICHE PRINCIPALI
È UN SISTEMA DI FILOSOFIA E PRATICA SPIRITUALE CHE SI CONCENTRA SULL'ASPETTO PSICOLOGICO, ETICO E CONTEMPLATIVO DEL CAMMINO VERSO L'ILLUMINAZIONE E LA LIBERAZIONE SPIRITUALE
LE QUATTRO DEFINIZIONI DI YOGA: PATAÑJALI INIZIA IL SUO LAVORO DEFINENDO LO YOGA IN QUATTRO MODI DISTINTI:
YOGAḤ CITTA-VṚTTI-NIRODHAḤ: "LO YOGA È LA CESSAZIONE DELLE FLUTTUAZIONI DELLA MENTE."
È IL SECONDO SUTRA DEL TESTO. ESSO RAPPRESENTA IL CUORE DELLA FILOSOFIA DEL RAJA YOGA E DEL CONTROLLO DELLA MENTE.
YOGAS: "YOGA," IL TERMINE CHIAVE CHE DÀ IL NOME A QUESTA PRATICA, SI TRADUCE IN "UNIONE" O "YOKING" IN SANSCRITO. RAPPRESENTA L'UNITÀ TRA IL PRATICANTE E LA REALTÀ ULTIMA O IL DIVINO.
CITTA: "CITTA" SI RIFERISCE ALLA MENTE, ALLA COSCIENZA O AL CAMPO DELLA COSCIENZA. INCLUDERE LA MENTE, L'INTELLETTO E L'EGO.
VRITTI: "VRITTI" SIGNIFICA FLUTTUAZIONI, MOVIMENTI, O AGITAZIONI. RAPPRESENTA I VARI PENSIERI, I PROCESSI MENTALI, LE EMOZIONI E LE PERCEZIONI CHE AGITANO COSTANTEMENTE LA MENTE.
NIRODHAH: "NIRODHAH" INDICA IL CONTROLLO O L'ARRESTO. SI RIFERISCE ALL'ARRESTO O ALLA CESSAZIONE DELLE FLUTTUAZIONI DELLA MENTE.
ENFATIZZA IL CONTROLLO DELLA MENTE COME OBIETTIVO CENTRALE DELLO YOGA. INDICA CHE LA PRATICA DELLO YOGA MIRA A PLACARE, FERMARE O ARRESTARE LE FLUTTUAZIONI INCESSANTI DELLA MENTE IN MODO CHE IL PRATICANTE POSSA SPERIMENTARE L'UNITÀ CON LA REALTÀ ULTIMA.
CONTROLLO DELLA MENTE: IL SUTRA AFFERMA CHIARAMENTE CHE IL CONTROLLO DELLA MENTE È IL NUCLEO DELLO YOGA.
LE FLUTTUAZIONI DELLA MENTE SONO SPESSO ASSOCIATE AL DESIDERIO, ALL'AGITAZIONE, ALLA CONFUSIONE E ALLE VARIE FORME DI DISTURBATORE MENTALE. ATTRAVERSO IL CONTROLLO DELLA MENTE, IL PRATICANTE PUÒ RAGGIUNGERE LA PACE INTERIORE, LA CHIAREZZA MENTALE E LA REALIZZAZIONE SPIRITUALE.
RAGGIUNGERE L'UNITÀ: L'OBIETTIVO DELLO YOGA È L'UNIONE CON LA REALTÀ ULTIMA, CHE PUÒ ESSERE CHIAMATA BRAHMAN, ATMAN O LA DIVINITÀ, A SECONDA DELLA TRADIZIONE YOGICA.
LE FLUTTUAZIONI MENTALI OSTACOLANO QUESTA UNIONE, POICHÉ MANTENGONO L'INDIVIDUO IN UNO STATO DI DISTRAZIONE E DUALITÀ.
QUESTO SUTRA RAPPRESENTA IL PRIMO PASSO NEL SISTEMA DELL'ASHTANGA YOGA DI PATANJALI, CHE COMPRENDE OTTO PASSI PER RAGGIUNGERE L'ILLUMINAZIONE.
OBIETTIVO DI PACE E ILLUMINAZIONE: IL CONTROLLO DELLE FLUTTUAZIONI MENTALI MIRA A PORTARE PACE, STABILITÀ MENTALE E ILLUMINAZIONE.
ATTRAVERSO QUESTO CONTROLLO, IL PRATICANTE PUÒ SPERIMENTARE L'UNITÀ CON IL DIVINO E RAGGIUNGERE UNO STATO DI REALIZZAZIONE SPIRITUALE
TADĀ DRAṢṬUḤ SVARŪPE'VASTHĀNAM: "ALLORA IL SÉ RISIEDE NELLA SUA VERA NATURA."
QUESTO SUTRA SEGUE IL SUTRA PRECEDENTE
TADĀ: QUESTA PAROLA SIGNIFICA "ALLORA" O "IN QUEL MOMENTO."
DRAṢṬUḤ: "DRAṢṬUḤ" SI RIFERISCE AL "VEDENTE" O ALL'OSSERVATORE. INDICA LA CONSAPEVOLEZZA, LA COSCIENZA O L'OSSERVATORE INTERIORE.
SVARŪPE: "SVARŪPE" SIGNIFICA "NELLA SUA VERA NATURA" O "NELLA SUA FORMA INTRINSECA."
ASTHĀNAM: "ASTHĀNAM" INDICA "STABILITO" O "COLLOCATO."
INDICA CHE, QUANDO LE FLUTTUAZIONI DELLA MENTE SONO STATE ARRESTATE, L'OSSERVATORE INTERIORE, OVVERO IL VERO SÉ O L'ANIMA, PUÒ RISIEDERE NELLA SUA NATURA INTRINSECA.
REALIZZAZIONE DELLA VERA NATURA: QUESTO SUTRA RAPPRESENTA UN PASSO CRUCIALE NEL PERCORSO DELLO YOGA. RAGGIUNGERE LA REALIZZAZIONE DELLA VERA NATURA O DELL'ESSENZA DEL SÉ È UNO DEGLI OBIETTIVI FINALI DELLO YOGA.
QUANDO LE AGITAZIONI MENTALI SONO CESSATE, LA MENTE È LIBERA DA DISTRAZIONI E IL PRATICANTE PUÒ SPERIMENTARE IL SUO VERO ESSERE.
SVARŪPA: SI RIFERISCE ALLA NATURA INTRINSECA O ESSENZA DEL SÉ.
LA PRATICA DELLO YOGA MIRA A FAR EMERGERE QUESTA VERA NATURA, CHE SPESSO È OSCURATA DALLE FLUTTUAZIONI DELLA MENTE, DALLE IDENTIFICAZIONI EGOICHE E DALLE ILLUSIONI.
L'OSSERVATORE INTERIORE O IL "VEDENTE" RAPPRESENTA LA COSCIENZA TESTUALE, L'INDIVIDUO CONSAPEVOLE CHE OSSERVA I PENSIERI, LE EMOZIONI E LE ESPERIENZE.
QUANDO L'OSSERVATORE RISIEDE NELLA SUA VERA NATURA, SPERIMENTA LA SUA UNITÀ CON LA REALTÀ ULTIMA E COMPRENDE CHE NON È LIMITATO ALLA MENTE O AL CORPO.
SAMADHI: RAPPRESENTA UNO STATO DI ASSORBIMENTO O UNIONE CON LA REALTÀ ULTIMA. QUANDO L'OSSERVATORE RISIEDE NELLA SUA VERA NATURA, È IN UNO STATO DI SAMADHI, IN CUI LA DUALITÀ TRA L'OSSERVATORE E L'OGGETTO OSSERVATO SI DISSOLVE.
VṚTTI-SĀRŪPYAM-ITARATRA: "IN ALTRI MOMENTI, L'INDIVIDUO SI IDENTIFICA CON LE FLUTTUAZIONI DELLA MENTE."
QUESTO SUTRA SEGUE I DUE SUTRA PRECEDENTI
VṚTTI: "VṚTTI" SI RIFERISCE ALLE FLUTTUAZIONI O ALLE AGITAZIONI DELLA MENTE, COME I PENSIERI, LE EMOZIONI, LE PERCEZIONI E I PROCESSI MENTALI.
SĀRŪPYAM: "SĀRŪPYAM" SIGNIFICA "ASSOMIGLIANZA" O "SOMIGLIANZA." SI RIFERISCE ALLA TENDENZA DELLA MENTE A IDENTIFICARSI CON LE FLUTTUAZIONI, OVVERO A PENSARE DI ESSERE CIÒ CHE LA MENTE STA SPERIMENTANDO IN UN DETERMINATO MOMENTO.
ITARATRA: "ITARATRA" SIGNIFICA "ALTRIMENTI" O "IN UN ALTRO LUOGO" E SUGGERISCE CHE IN UN DIVERSO CONTESTO O STATO, LA MENTE PUÒ NON IDENTIFICARSI CON LE FLUTTUAZIONI.
SOTTOLINEA CHE, SEBBENE LA MENTE ABBIA LA TENDENZA A IDENTIFICARSI CON LE FLUTTUAZIONI O LE AGITAZIONI, IN REALTÀ PUÒ ESISTERE UN ALTRO STATO IN CUI LA MENTE NON SI IDENTIFICA CON ESSE.
IDENTIFICAZIONE CON LE FLUTTUAZIONI: IN UNO STATO DI COSCIENZA ORDINARIA, LA MENTE HA LA TENDENZA A IDENTIFICARSI CON LE FLUTTUAZIONI CHE SI VERIFICANO AL SUO INTERNO.
AD ESEMPIO, QUANDO SI SPERIMENTA RABBIA, LA MENTE PUÒ IDENTIFICARSI CON LA RABBIA E PENSARE: "SONO ARRABBIATO." QUESTO TIPO DI IDENTIFICAZIONE È ALLA BASE DELLE SOFFERENZE E DELLE ILLUSIONI DELL'EGO.
REALIZZAZIONE DELLA NON-IDENTIFICAZIONE: IL SUTRA SUGGERISCE CHE ATTRAVERSO LA PRATICA DELLO YOGA, È POSSIBILE RAGGIUNGERE UNO STATO IN CUI LA MENTE NON SI IDENTIFICA PIÙ CON LE FLUTTUAZIONI.
IN QUESTO STATO, SI COMPRENDE CHE LA MENTE È SOLO UN OSSERVATORE DELLE FLUTTUAZIONI, E NON È INTRINSECAMENTE COLLEGATA A ESSE.
RAGGIUNGIMENTO DI SAMADHI: QUESTO SUTRA È COLLEGATO ALL'OBIETTIVO DELLO YOGA DI RAGGIUNGERE LO STATO DI SAMADHI, IN CUI IL PRATICANTE SPERIMENTA L'UNITÀ CON LA REALTÀ ULTIMA E LA MENTE SI LIBERA DALLA DUALITÀ TRA L'OSSERVATORE E L'OGGETTO OSSERVATO.
LIBERAZIONE DALLA SOFFERENZA: LA NON-IDENTIFICAZIONE CON LE FLUTTUAZIONI MENTALI È ESSENZIALE PER LIBERARSI DALLA SOFFERENZA
POICHÉ MOLTE DELLE SOFFERENZE UMANE SONO IL RISULTATO DELL'IDENTIFICAZIONE CON EMOZIONI NEGATIVE E PENSIERI DISTURBANTI.
SI BASA SULL''AṢṬĀṄGA YOGA, CHE È COMPOSTO DA OTTO "ANGA" O PASSI CHE GUIDANO L'ASPIRANTE SPIRITUALE LUNGO IL CAMMINO VERSO LA REALIZZAZIONE. QUESTI OTTO PASSI SONO:
• YAMA: PRINCIPI ETICI O VINCOLI ESTERNI, CHE INCLUDONO NON VIOLENZA (AHIMSA), VERITÀ (SATYA), ASTINENZA (BRAHMACARYA), NON RUBARE (ASTEYA), E NON ATTACCAMENTO (APARIGRAHA).
• NIYAMA: PRINCIPI ETICI O VINCOLI INTERNI, TRA CUI PUREZZA (ŚAUCA), CONTENTEZZA (SANTOṢA), AUSTERITÀ (TAPAS), STUDIO (SVĀDHYĀYA), E DEVOZIONE (ĪŚVARAPRAṆIDHĀNA).
• ĀSANA: PRATICA DELLE POSIZIONI FISICHE PER MIGLIORARE LA SALUTE DEL CORPO E LA STABILITÀ MENTALE.
• PRĀṆĀYĀMA: CONTROLLO DELLA RESPIRAZIONE PER REGOLARE L'ENERGIA VITALE E LA MENTE.
• PRATYĀHĀRA: RITIRO DEI SENSI DAI LORO OGGETTI ESTERNI PER RIVOLGERE L'ATTENZIONE VERSO L'INTERNO.
• DHĀRAṆĀ: CONCENTRAZIONE MENTALE SU UN OGGETTO O UN CONCETTO SPECIFICO.
• DHYĀNA: MEDITAZIONE, CHE CONSISTE NEL CONCENTRARSI IN MODO CONTINUO E PROLUNGATO SU UN OGGETTO O UN CONCETTO.
• SAMĀDHI: LO STATO DI UNIONE CON L'OGGETTO DELLA MEDITAZIONE, IL CULMINE DELL'ILLUMINAZIONE E DELLA REALIZZAZIONE DEL SÉ.
IL TESTO È SUDDIVISO IN QUATTRO SEZIONI (PĀDA)
SAMĀDHI PĀDA 51 SŪTRA
VIENE INTRODOTTO E ILLUSTRATO LO YOGA COME MEZZO PER IL RAGGIUNGIMENTO DEL SAMĀDHI, LO STATO DI BEATITUDINE NEL QUALE, SPERIMENTANDO UNA DIFFERENTE CONSAPEVOLEZZA DELLE COSE, SI CONSEGUE LA LIBERAZIONE DAL "CICLO DELLE RINASCITE" (SAṂSĀRA).
SĀDHANA PĀDA 55 SŪTRA
VENGONO DESCRITTI IL KRIYĀ YOGA E L'AṢṬĀṄGA YOGA (LO "YOGA DEGLI OTTO STADI", NOTO ANCHE COME RAJA YOGA, LO "YOGA REGALE").
IL KRIYA YOGA NON È UNA DISCIPLINA A SÉ O UNA BRANCA DELLO YOGA COME IN SEGUITO SARÀ INTESO DA ALTRE SCUOLE, EGLI ELENCA SEMPLICEMENTE QUEGLI ATTI (KRIYA, LETT.: "AZIONE"), QUELLE CONDIZIONI CIOÈ NECESSARIE ALLA VIA DELLO YOGA: LA PRATICA, LA CONOSCENZA, LA DEVOZIONE.
VIBHŪTI PĀDA 56 SŪTRA
SI PROSEGUE CON LA DESCRIZIONE DELLE ULTIME FASI DEL PERCORSO YOGICO, E VENGONO ESPOSTI I "POTERI SOVRAUMANI" (VIBHŪTI) CHE È POSSIBILE CONSEGUIRE CON UNA PRATICA CORRETTA DELLO YOGA.
KAIVALYA PĀDA 34 SŪTRA
KAIVALYA VUOL DIRE LETTERALMENTE "SEPARAZIONE", E SI ALLUDE QUI ALLA SEPARAZIONE FRA SPIRITO (PURUṢA) E MATERIA (PRAKṚTI).
DISTINGUE TRA
PURUSHA (L'INDIVIDUO ETERNO O SÉ)
DEFINIZIONE: NEL CONTESTO DELLO YOGA, IL PURUSHA È LA COSCIENZA SUPREMA, L'INDIVIDUO SPIRITUALE E L'ESSENZA ETERNA. È L'OSSERVATORE E IL TESTIMONE ETERNO CHE RISIEDE ALL'INTERNO DI OGNI INDIVIDUO.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI: IL PURUSHA È ETERNO, IMMUTABILE, PURO E CONSAPEVOLE. È LA FONTE DI LUCE INTERIORE, LA COSCIENZA TESTIMONE E LA FONTE DI LIBERTÀ SPIRITUALE.
RUOLO: NEL SISTEMA DELLO YOGA, IL RUOLO PRINCIPALE DEL PURUSHA È QUELLO DI ESSERE CONSAPEVOLE DELLE ATTIVITÀ DI PRAKRITI. È IL TESTIMONE CHE OSSERVA LE FLUTTUAZIONI DELLA MENTE E IL MONDO ESTERNO SENZA ESSERE COINVOLTO O INFLUENZATO DA ESSI.
SCOPO DELLO YOGA: NEL CONTESTO DELLO YOGA, IL FINE ULTIMO È REALIZZARE LA NATURA VERA DEL PURUSHA, RICONOSCENDO LA SUA DISTINZIONE DA PRAKRITI. QUESTA CONSAPEVOLEZZA CONSENTE DI RAGGIUNGERE LO STATO DI SAMADHI E LA LIBERAZIONE SPIRITUALE.
PRAKRITI (LA NATURA O LA MANIFESTAZIONE MATERIALE)
DEFINIZIONE: PRAKRITI, NELLO YOGA, È LA NATURA MATERIALE, COMPRENSIVA DI TUTTI GLI ASPETTI DEL MONDO FISICO E MENTALE. RAPPRESENTA IL MONDO FENOMENICO E LE MANIFESTAZIONI MATERIALI.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI: PRAKRITI È IN COSTANTE MOVIMENTO ED È COSTITUITA DA TRE GUNA (QUALITÀ) PRINCIPALI: SATTVA (PUREZZA E ARMONIA), RAJAS (ATTIVITÀ E PASSIONE) E TAMAS (INATTIVITÀ E OSCURITÀ). QUESTI GUNA INFLUENZANO LE FLUTTUAZIONI MENTALI E LE MANIFESTAZIONI FISICHE.
RUOLO: PRAKRITI È RESPONSABILE DELLE ESPERIENZE SENSORIALI, DELLE EMOZIONI, DELLE SENSAZIONI E DELLE ATTIVITÀ MENTALI. INTERAGISCE COSTANTEMENTE CON PURUSHA, CREANDO IL MONDO DELLE PERCEZIONI.
INTERAZIONE CON PURUSHA: NEL CONTESTO DELLO YOGA, PRAKRITI È L'OGGETTO DI OSSERVAZIONE DEL PURUSHA. LE FLUTTUAZIONI DELLA MENTE E LE ESPERIENZE SENSORIALI EMERGONO DALLA PRAKRITI, E PURUSHA LE OSSERVA SENZA IDENTIFICARSI CON ESSE. QUESTA SEPARAZIONE TRA PURUSHA E PRAKRITI È FONDAMENTALE PER LA LIBERAZIONE.
IL CAMMINO DEL DARŚANA YOGA È QUELLO DI LIBERARE IL PURUSHA DALL'IDENTIFICAZIONE CON PRAKRITI