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FISIOLOGIA APPARATO RESPIRATORIO - POLMONI - Coggle Diagram
FISIOLOGIA APPARATO RESPIRATORIO - POLMONI
VENTILAZIONE POLMONARE:
VIENE ESEGUITA
SIA NEI PAZIENTI CHE SOFFRONO DI PARTICOLARI PATOLOGIE RESPIRATORIE, QUALI APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO, ASMA O MALATTIE NEUROLOGICHE COME LA DISTROFIA MUSCOLARE.
SIA NEI PAZIENTI IN TERAPIA INTENSIVA CHE NON POSSONO RESPIRARE DA SOLI PER DIVERSI MOTIVI (ANCHE, X ESEMPIO, A SEGUITO DI UN TRAUMA),
SI EFFETTUA ATTRAVERSO UN APPOSITO DISPOSITIVO, IL VENTILATORE MECCANICO,
CHE SIMULA IL MOVIMENTO DEI MUSCOLI RESPIRATORI INTERCOSTALI E DEL DIAFRAMMA X OFFRIRE UN SUPPORTO ALLA RESPIRAZIONE
VIENE PRESCRITTA DAI MEDICI AI PAZIENTI CHE NON SONO IN GRADO DI RESPIRARE AUTONOMAMENTE.
PRESSIONI POLMONARI:
LA PRESSIONE MEDIA SI AGGIRA INTORNO AI 9-18 MMHG,
MENTRE LA PRESSIONE CAPILLARE POLMONARE MISURATA NELL'ATRIO SINISTRO PUÒ ESSERE DI 6-12 MMHG.
VIENE MISURATA INSERENDO UN CATETERE NELL'ARTERIA POLMONARE,
IL CATETERE DI SWAN-GANZ.
IN ALCUNE PATOLOGIE LA PRESSIONE IN ARTERIA POLMONARE PUÒ PRESENTARE IMPORTANTI VARIAZIONI COME NELL'IPERTENSIONE POLMONARE
DOVE LA PRESSIONE ARTERIOSA MEDIA SUPERA I 25 MMHG;
CIÒ PUÒ VERIFICARSI X PROBLEMI CARDIACI COME L'INSUFFICIENZA CARDIACA, O POLMONARI E DELLE VIE AEREE COME LA BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA, LA SCLERODERMIA O MALATTIE TROMBOEMBOLICHE COME L'EMBOLIA POLMONARE O L'ANEMIA FALCIFORME IN CUI SI EVIDENZIANO FORMAZIONI EMBOLICHE.
LA PRESSIONE ARTERIOSA POLMONARE È LA MISURA DELLA PRESSIONE DEL SANGUE TROVATA NELL'ARTERIA POLMONARE
COMPLIANCE POLMONARE:
SI DEFINISCE BUONA QUANDO IL POLMONE SI DISTENDE SEMPLICEMENTE CON L'INSPIRAZIONE
E ALTRETTANTO FACILMENTE RIACQUISTA IL SUO VOLUME INIZIALE CON L'ESPIRAZIONE.
È IL RAPPORTO TRA
UNA VARIAZIONE DI VOLUME POLMONARE E LA VARIAZIONE DELLA PRESSIONE D'ARIA CORRISPONDENTE
SPIROMETRIA:
È UN ESAME MOLTO SEMPLICE E NON INVASIVO,
CHE SI SVOLGE IN 10-20 MINUTI.
I PARAMETRI OTTENIBILI SONO I VOLUMI POLMONARI DINAMICI:
CAPACITÀ VITALE LENTA (CV), CAPACITÀ VITALE FORZATA (CVF), VOLUME ESPIRATORIO MASSIMO AL PRIMO SECONDO (VEMS) E IL RAPPORTO VEMS/CV %
CONSISTE NELLA MISURAZIONE DELLA QUANTITÀ DI ARIA CHE IL POLMONE UTILIZZA NELLA RESPIRAZIONE
E NELLA MISURA DEI FLUSSI DELL'ARIA DURANTE LA RESPIRAZIONE FORZATA
CONFRONTANDO I RISULTATI CON UNO STANDARD NOTO, IN FUNZIONE DELL'ETÀ, DEL SESSO, DELL'ALTEZZA E DEL PESO
IL PAZIENTE, CON IL NASO CHIUSO DA UNO STRINGINASO,
VIENE FATTO RESPIRARE ALL'INTERNO DI UN BOCCAGLIO MONOUSO COLLEGATO TRAMITE UN TUBO ALL'APPARECCHIATURA
CHE REGISTRA ED ELABORA I PARAMETRI.
SCAMBIO E TRASPORTO DEI GAS NEL SANGUE:
TENUTO CONTO CHE CIASCUN GAS DIFFONDE IN MODO INDIPENDENTE DA UN’AREA IN CUI LA PROPRIA PRESSIONE PARZIALE È MAGGIORE
AD UN’AREA IN CUI ESSA È MINORE,
LA RESPIRAZIONE ESTERNA CONSISTE IN:
1- DIFFUSIONE DI O2 DALL’ARIA ALVEOLARE (P= 105 MMHG) AL SANGUE CIRCOLANTE NEI CAPILLARI POLMONARI (P= 40 MMHG)
2- DIFFUSIONE DI CO2 NELLA DIREZIONE OPPOSTA, DAL SANGUE DEI CAPILLARI POLMONARI (P= 45 MMHG) ALL’ARIA ALVEOLARE (P=40 MMHG).
NELLA RESPIRAZIONE INTERNA LO SCAMBIO DI GAS AVVIENE TRA
IL SANGUE DEI CAPILLARI SISTEMICI E IL LIQUIDO INTERSTIZIALE.
TALI SCAMBI GASSOSI AVVENGONO IN 2 FASI DISTINTE:
E IL SANGUE CHE SCORRE NEI CAPILLARI POLMONARI.
NELLA RESPIRAZIONE ESTERNA (O POLMONARE) LO SCAMBIO DI GAS AVVIENE TRA L’ARIA PRESENTE NEGLI ALVEOLI POLMONARI
L’APPARATO RESPIRATORIO PROVVEDE AD ASSICURARE IN MANIERA EFFICIENTE GLI SCAMBI GASSOSI
TRA IL NOSTRO ORGANISMO E L’ARIA ATMOSFERICA.
IN TAL MODO IL SANGUE DEOSSIGENATO GIUNTO AI POLMONI ATTRAVERSO LE ARTERIE POLMONARI ,
VIENE CONVERTITO IN SANGUE OSSIGENATO,
CHE RITORNA AL LATO SINISTRO DEL CUORE ATTRAVERSO LE VENE POLMONARI.
CONTROLLO NERVOSO DELLA RESPIRAZIONE:
LA RESPIRAZIONE È SOTTOPOSTA A UN DUPLICE SISTEMA DI CONTROLLO:
NEUROCHIMICO
HA COME PRINCIPALI OBIETTIVI:
L’OMEOSTASI DELL’EQUILIBRIO ACIDO-BASE, MEDIANTE GLI EFFETTI DELLA VENTILAZIONE SULLA PRESSIONE PARZIALE DI CO2;
LA REGOLAZIONE DELLA FREQUENZA RESPIRATORIA E DEL VOLUME GASSOSO, IN MODO TALE DA MINIMIZZARE LO SFORZO E L’ENERGIA RICHIESTI PER LA RESPIRAZIONE.
L’OMEOSTASI DEI GAS RESPIRATORI, VALE A DIRE LA POSSIBILITÀ DI MINIMIZZARE LE OSCILLAZIONI DEI GAS NEL SANGUE ARTERIOSO;
È AUTOMATICO E INVOLONTARIO,
VOLONTARIO
SERVE FONDAMENTALMENTE FUNZIONI DIVERSE DALLO SCAMBIO GASSOSO, PER ES. LA FONAZIONE .
VIENE ATTUATO ATTRAVERSO COMPONENTI NERVOSE SITUATE IN STRUTTURE DEL TRONCO ENCEFALICO E CORTICALI,
IL CONTROLLO NERVOSO DELLA RESPIRAZIONE È FORNITO DA 3 ELEMENTI:
UN SISTEMA DI SENSORI COMPOSTI DA CHEMIOCETTORI PERIFERICI (GLOMI CAROTIDEI) E CENTRALI (SITUATI SULLA SUPERFICIE VENTROLATERALE DEL BULBO)
E DA MECCANOCETTORI (FIBRE VAGALI SITUATE NELLE VIE AEREE)
UN SISTEMA DI EFFETTORI (MUSCOLI RESPIRATORI, LA SOLA MUSCOLATURA SCHELETRICA CHE NON CONOSCE SOSTA),
LA CUI ATTIVITÀ PRODUCE VENTILAZIONE.
UN’UNITÀ DI CONTROLLO CENTRALE (CENTRI INSPIRATORIO, ESPIRATORIO, PNEUMOTASSICO E APNEUSTICO, LOCALIZZATI NEL BULBO E NEL PONTE),
CHE INTEGRA LE INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLA PERIFERIA E ATTIVA LE VIE MOTRICI EXTRAPIRAMIDALI
REGOLANDO IN QUESTO MODO I MOVIMENTI RESPIRATORI;
PER MEZZO DELLA RESPIRAZIONE VIENE TRASFERITA ATTRAVERSO IL POLMONE UNA SUFFICIENTE QUANTITÀ DI OSSIGENO AL SANGUE, E QUINDI AI TESSUTI,
E CONTEMPORANEAMENTE VIENE ALLONTANATO LA CO2 PRODOTTA.
L’ATTIVITÀ RITMICA DELLA RESPIRAZIONE (RITMOGENESI RESPIRATORIA) È REGOLATA DA NEUROPEPTIDI ENDOGENI,
CHE AGISCONO
SIA SU GRUPPI DI NEURONI GENERATORI DEL RITMO (NEURONI PACEMAKER),
SIA SU UNA RETE INTEGRATA DI NEURONI DEL BULBO (NUCLEO DEL TRATTO SOLITARIO).