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L’Anfora funeraria del Dipylon - Coggle Diagram
L’Anfora funeraria del Dipylon
Presentazione
il nome maestro del Dipylon si indica un vasaio e ceramista greco di Atene fra il 760 e il 735 a.C. ossia verso la fine del periodo geometrico
Gli studiosi hanno attribuito alla sua mano più di 50 opere tra cui il
Cratere Funerario del Dipylon e l’Anfora funeraria
datata tra il 760 e il 750
L’anfora era un vaso con il collo allungato a due anse, usata per contenere liquidi. Usata anche a scopo funerario era destinata alle tombe delle donne
Era deposta nel sepolcro piena di cibo e altri doni, i parenti della defunta erano convinti che tali attenzioni potessero risultare graditi alla sua anima
Talvolta era solo commemorativa, perché l’anfora segnava la tomba e diventava un monumento alla memoria della defunta, è questo il caso dell’ANFORA FUNERARIA DEL DIPYLON, che fu commissionata da una famiglia molto importante
Il vaso è molto alto (oltre 1.50 m) che il vasaio dovette plasmare e cuocere separatamente le sue varie parti, per poi riunirle in un secondo momento
Descrizione
la struttura dell’anfora segue uno schema proporzionale
l’altezza doppia rispetto alla larghezza e il collo dell’anfora pari alla metà dell’altezza del corpo
Le decorazioni alternano motivi complessi a semplici figure geometriche, sul collo per esempio ci sono file di cervi e capre al pascolo
Il vaso è ornato da 65 fasce di altezza diversa: più ampie quelle in prossimità del collo e delle anse, più sottili quelle vicine alla bocca e al piede
l’altezza delle anse, è raffigurata la scena principale che richiama la destinazione del vaso: si tratta di un compianto funebre, cerimonia durante la quale amici e parenti rendevano omaggio alla salma della persona amata. Su un catafalco è deposto il corpo della donna vestita con un lungo abito: il cadavere è sdraiato sul fianco
Ai due lati si trovano 14 figure maschili in piedi ed in basso altre quattro: due donne inginocchiate e due uomini seduti, tutti mostrati nell’atto di strapparsi i capelli o battersi la testa per disperazione
Accanto al catafalco c’è una figura più piccola, forse un bambino, tocca con la mano destra il letto, nell’ultimo saluto alla defunta che supponiamo sia la madre
Tutte le figure hanno teste apparentemente calve con una protuberanza al posto del mento
Il lenzuolo funebre a scacchi è rappresentato in verticale sopra di lei, come se fosse una tenda tesa, ed il bordo inferiore di questo telo segue la linea del corpo in modo da non nasconderlo
Tra una figura e l’altra ci sono piccoli motivi decorativi, come colonne di M sovrapposte
Analisi Critica
L’elaborazione del corpo umano è interessante e raffinata in quanto le figure presentano un profilo molto particolare detto a clessidra, perché busto e bacino sono presentati come triangoli congiunti per il vertice
La salma ha il petto mostrato frontalmente e ridotto ad un semplice triangolo nel quale partono delle linee per le braccia. L’artista ha rappresentato tutta la scena come un fregio ornamentale
I corpi non hanno quindi né volume né peso e non si sovrappongono
I corpi non hanno quindi né volume né peso e non si sovrappongono
Questa particolare rappresentazione riesce a far si che nulla sia nascosto