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PERIODO EPICO (600 A.C. – 200 D.C.) PT.3 - Coggle Diagram
PERIODO EPICO (600 A.C. – 200 D.C.) PT.3
SCUOLE DELLA RIVOLTA (600 a.C.)
BUDDHISMO (VI - V SEC. A.C)
REGNO DI MAGADHA FU IL CENTRO DEL FERMENTO CULTURALE DELL'EPOCA. RITROVO DEI PRINCIPALI DISSIDENTI (NUOVI PREDICATORI ERRANTI)
SI DAVANO ALLA VITA ASCETICA, ASPIRANDO AL PERFEZIONAMENTO DI SE STESSI TRAMITE UN MAESTRO CHE SOPPIANTAVA GLI DEI.
ELABORAVANO I PROPRI SISTEMI FILOSOFICI
SIDDHĀRTHA GAUTAMA (566 A.C. – 486 A.C.) COMINCIÒ ALLO STESSO MODO. AFFIDANDOSI A DUE MAESTRI DI FILOSOFIA (ĀḶĀRA KĀLĀMA E UDDAKA RĀMAPUTTA) CHE INSEGNAVANO A DISSIPARE I MALI DELLA VITA MEDIANTE MEDITAZIONE ESTATICA/TRANCE
L'OBIETTIVO PRINCIPALE ERA QUELLO DI TRASCENDERE OGNI DISTINZIONE E FERMARE IL FLUSSO DI COSCIENZA
CON IL TEMPO ABBANDONÒ LA RIGIDITÀ DELLE PRATICHE ASCETICHE SPINTE ALL'ECCESSO
CAPÌ CHE LA CONOSCENZA SALVIFICA POTEVA ESSERE TROVATA SOLO NELLA MEDITAZIONE DI PROFONDA VISIONE E CHE QUESTA POTEVA ESSERE SOSTENUTA SOLO SE IL CORPO FOSSE STATO IN BUONE CONDIZIONI, NON SPOSSATO DA FAME, SETE E SOFFERENZE AUTOINFLITTE.
RAGGIUNSE IL NIRVANA PRESSO LA CITTÀ DI URUVELA. SEDUTO SOTTO UN ALBERO DI FICO A GAMBE INCROCIATE NELLA POSIZIONE DEL LOTO. QUELLA NOTTE FECE UN A SCOPERTA DECISIVA.
PROPRIO COME VI SONO I MALI (HEYA) E LE LOROCAUSE (HEYA-HETU), COSÌ ESISTE UNA CURA (HĀNA) E UNA VIA CHE AD ESSA CONDUCE (HĀNOPĀYA).
LA CONOSCENZA DELLE QUATTRO NOBILI VERITĀ È FONDAMENTALE PER LA RICERCA SPIRITUALE
DUḤKHA = SOFFERENZA
SAMUDAYA = CAUSA
LEGGE DELLA PRODUZIONE DIPENDENTE O CATENA DEI DOCICI ANELLI DELLA CAUSAZIONE
CERCA DI COPRIRE LE TRE DIMENSIONI TEMPORALI CHE
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DVĀDAŚA-NIDĀNA = DODICI ANELLI
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LEGGE CHE NON DIPENDE DA NESSUN LEGISLATORE. IL KARMAN NON OPERA SEGUENDO LE PRESCRIZIONI DI UNA MENTE ORDINATRICE.
REGNA SIA PER L'ESTERNO CHE PER L'INTERNO. CIOÈ: L'UOMO NON SOLTANTO È FATTO CIÒ CHE È DALLE SUE ANTECEDENTI CONDIZIONI MENTALI, MA PUÒ ANCHE DIVENTARE CIÒ CHE VUOLE ESSER, CONTROLLANDO IN MODO OPPORTUNO I PROPRI PENSIERI/VOLIZIONI.
NIRODHA = SOPPRESSIONE
MĀRGA = VIA
OTTUPLICE SENTIERO = DHARMACAKRA
RETTA VISIONE
RETTA INTENZIONE
RETTA PAROLA
RETTA AZIONE
RETTA SUSSISTENZA
RETTO SFORZO
RETTA PRESENZA MENTALE
TRE SIGILLI DEL DHARMA. = CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELL'ESISTENZA, DELLA VITA DI OGNI ESSERE SENZIENTE. COSTITUISCONO
LA BASE CAUSALE DELLE QUATTRO NOBILI VERITÀ
L'IMPERMANENZA (ANITYA).
LA SOFFERENZA (DUḤKHA).
IL NON-SÉ (ANĀTMAN). ESSENZIALMENTE DIRE CHE NIENTE ESISTE DI PER SÉ.
LA SOFFERENZA NON CONSISTE NEGLI INCONVENIENTI DELLA VITA, MA NELLA VITA STESSA .
IN NESSUNA DELLE SUE FORME (INFERNALE, ANIMALE, SPIRITICA, DEMONIACA, UMANA E DIVINA) LA VITA È LIBERA DALLA SOFFERENZA. GLI DEI DECADONO E RINASCONO SULLA TERRA
IL FATTO ESSENZIALE DELLA NASCITA NELLE DIFFERENTI FORME D'ESISTENZA/DIFFERENTI REGNI: DESIDERIO (KAMA), FORMA (RŪPA) E INFORMITÀ (ARŪPA)
ANIMA-CORPO
DELL'ANIMA (SÉ - ĀTMAN) VIENE NEGATA LA PERSISTENZA COME ENTITÀ PERMANENTE. HA UN CARATTERE MUTEVOLE E NON SOSTANZIALE. NON È UN'ANIMA TRASMIGRANTE
L'ANIMA (SÉ - ĀTMAN) È UNA FUNZIONE DELLA MATERIA
ESISTONO CINQUE FATTORI COSTITUTIVI DELL'INDIVIDUALITÀ (SKANDHA = AGGREGATI) SUDDIVISI IN
RÙPA = FORMA FISICA (TERRA, ACQUA, ARIA E FUOCO)
NĀMAN = FATTORE PSICHICO DISPOSTO IN QUATTRO TIPI
PERCEZIONE O IDEA (SAṂJÑĀ)
DISPOSIZIONE CONATIVA (SAṂSKĀRA)
CONSISTE NELLE FORMAZIONI MENTALI .TUTTO CIÒ CHE È COMPOSTO DI PIÙ ELEMENTI È UNA “FORMAZIONE”
SENSAZIONE O SENTIMENTO (VEDANĀ)
INTELLEZIONE DISCRIMINATIVA O RAGIONE
IL CONTENUTO PSICHICO FORMA UNA CORRENTE (DATA LA TRANSITORIETÀ DI TUTTE LE RAPPRESENTAZIONI CHE COSTITUISCONO L'INTELAIATURA DELLA NOSTRA PERSONALITÀ) NELLA QUALE GLI STATI INDIVIDUALI SONO ISTANTANEI
SIA PRESI ASSOLUTAMENTE = SCOMPAIONO NELLO STESSO MOMENTO DELLA LORO PRODUZIONE
SIA PRESI RELATIVAMENTE = NELLA FORMA DEL PRESENTEIN CUI ORIGINE, PERSISTENZA E CESSAZIONE SONO INSEPARABILI
NON ESISTE NESSUN ESSERE PERMANENTE AL DI LÀ DI QUESTA CORRENTE O DEGLI OGGETTI.
LA COSCIENZA È UN PRODOTTO. QUINDI NON PUÒ ESSERE QUALCOSA DI PERMANENTE, NÈ IL VEICOLO DELLA TRASMIGRAZIONE
UNA VITA VIENE GENERATA DA UNA ANTICA SENZA CHE VI SIA PASSAGGIO DI ALCUNA SOSTANZA. DALLA PRIMA ALLA SECONDA (LA DISSOLUZIONE DELL'AGGREGATO CHE PRODUCE LA NASCITA ARRESTA LA NASCITA DI UN NUOVO AGGREGATO)
SE IL KARMAN È UN LEGAME CONNETTIVO FRA UNA PERSONALITÀ E L'ALTRA, NON PUÒ ESSERE DISTRUTTO DALLA DISCIPLINA RIGORISTICA (COME I JAINISTI)
DEVE ESSERE COMBATTUTO CON
LA TRIPLICE PUREZZA
SĪLA (DISCIPLINA O VIRTÙ O MORALITÀ);
SAMĀDHI (CONCENTRAZIONE MEDITATIVA);
PRAJÑĀ (SAGGEZZA O "SAGGEZZA TRASCENDENTE" O "GNOSI")
CIÒ CHE IMPEDISCE L'AGGREGAZIONE È LA DISTRUZIONE DEGLI ĀSAVA
PROPENSIONI KARMICHE PER I PIACERI SENSUALI (KĀMĀSAVA)
PROPENSIONI KARMICHE PER L'ESISTENZA (BHAVĀSAVA)
PROPENSIONI KARMICHE PER L'IGNORANZA (AVIJJĀSAVA)
CUPIDIGIA, DESIDERIO DI ESISTENZA, IGNORANZA, O FALSE OPINIONI
QUATTRO FASI DEL RISVEGLIO
SOTĀPANNA (CHI ENTRA NELLA CORRENTE)
SAKADĀGĀMI (CHE RITORNA UNA VOLTA)
ANĀGĀMI (CHE NON RITORNA)
ARAHANT (HA RAGGIUNTO IL NIRVANA E SI È LIBERATO DA IL CICLO INFINITO DELLA RINASCITA)
"TRE FUOCHI" O "TRE VELENI" COME RAGA (AVIDITÀ, SENSUALITÀ), DVESHA (AVVERSIONE, ODIO) E AVIDYĀ O MOHA (IGNORANZA, ILLUSIONE)
LE INDIVIDUALITÀ SUCCESSIVE CHE RIMPIAZZANO LA FORMA DI INCARNAZIONE CHE LE HA IMMEDIATAMENTE PRECEDUTE, NON SONO NÉ IDENTICHE, NÉ DIFFERENTI DALL'ULTIMA
IN QUANTO QUESTI INDIVIDUI NON SONO MANIFESTAZIONI SUCCESSIVE DI UN SINGOLO SÉ O ANIMA, TRASMIGRANTE
L'ANIMA NON MIGRA, IL KARMA SI TRASFERISCE
CON LA NOSTRA AZIONE, NOI STIAMO PONENDO LE FONDAMENTA DELLA FELICITÀ O DELLA MISERIA DI UN ALTRO INDIVIDUO, CHE VERRÀ ALLA VITA DOPO LA NOSTRA MORTE, COME RISULTATO DEL NOSTRO STESSO KARMAN\
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MOLTE DELLE MISERIE UMANE SONO DOVUTE AL FATTO CHE GLI UOMINI PREFERISCONO CERCARE IL LORO PROPRIO BENE INVECE CHE QUELLO DEGLI ALTRI, NELLA CONVINZIONE DI AVERE UN LORO PROPRIO SÉ DISTINTO, DA NUTRIRE E DA PRESERVARE, QUI E NELL'ALTRA VITA.
MA, NEL FORMARSI, NON SONO NEPPURE ESENTI DAGLI INFLUSSI DELLE AZIONI DI UNA INCARNAZIONE PRECEDENTE
PROPRIO COME FIAMMA CHE ARDE DURANTE LA NOTTE NON È NÉ LA STESSA NÉ È DIFFERENTE NEI DIVERSI MOMENTI DELLA SUA ESISTENZA, POICHÉ VIENE NUTRITA DA DIFFERENTI PARTI DELL'OLIO E DELLO STOPPINO, E TUTTAVIA EMETTE UNA LUCE CONTINUA CHE SEMBRA IDENTICA IN TUTTI I MOMENTI.
POSSIAMO SCAMBIARE ERRONEAMENTE QUESTA CONTINUITÀ CON L'ESISTENZA IMMUTEVOLE DI UNA ENTITÀ SINGOLA
NULLA E IDENTICO CON NULLA, MA IL SUO PROPRIO STATO MOMENTANEO DI ESSERE , NON È CARATTERIZZABILE IN TERMINI DI NULL'ALTRO CHE SE STESSO.
ANĀTMATĀ (MANCANZA DI ESSENZA), ANITRAYATĀ (TRANSITORIETÀ), DUHKHATĀ (SOFFERENZA) CONNOTANO OGNI PROCESSO MONDANO
NON È SOLO UN SISTEMA UNITARIO, MA PIUTTOSTO UNA MATRICE DI SISTEMI
NAIRĀTMYA = NON SOSTANZIALITÀ
È IL CONCETTO GENERALE PROPRIO DI TUTTO IL BUDDHISMO, CHE LE VARIE SCUOLE CERCANO DI INTENDERE ED INTERPRETARE
I FASE: REALISMO
RIFIUTO DELLA SOSTANZA VENNE INTERPRETATO COME AFFERMAZIONE DELLA SOLA REALTÀ DEGLI ELEMENTI SEPARATI (PLURALISMO)
THERA-VĀDA E SARVASTI-VĀDA
HĪNAYĀNA
II FASE: ASSOLUTISMO
NEGA L'ESISTENZA SEPARATA ANCHE DEGLI OGGETTI
RAPPRESENTA UNA RIVOLUZIONE PER IL BUDDHISMO. PROPRIO COME L'ADVAITISMO DI ŚAṂKARA NEL BRĀHMANESIMO
È UN VALIDO TENTATIVO DI SINTETIZZARE GLI INSEGNAMENTI DELLE SCRITTURE BUDDHISTICHE MEDIANTE L'ADOZIONE DEL DUPLICE PUNTO DI VISTA
TRASCENDENTALE
FENOMENICO
FILOSOFIA MĀDHYAMIKA (NĀGĀRJUNA 150 D.C. CIRCA – 250 D.C)
MAHĀYĀNA (I SEC d.C)
FASE III: IDEALISMO
YOGĀCĀRA (VIJÑĀNAVĀDA - LA DOTTRINA DELLA COSCIENZA)
SOLTANTO LA REALTÀ DELLA COSCIENZA NON PUÒ ESSERE NEGATA
DUALITÀ SOGGETTO-OGGETTO DEVE ESSERE CONSIDERATA NON-ESISTENTE
MAHĀYĀNA
TUTTE LE SCUOLE VENUTESI A CREARE DOPO LA MORTE DI SIDDHĀRTHA GAUTAMA , VIVEVANO IN STRETTISSIMO CONTATTO TRA LORO, INFLUENZANDOCI A VICENDA; ANCHE CON I SISTEMI JAIINISTA E BRAHMANICO.
NONOSTANTE LE LORO DIFFERENZE INTERNE , NESSUNA SCUOLA BUDDHISTICA CONCEPÌ MAI IL REALE COME SOSTANZA (ĀTMAN) PERMANENTE, IDENTICA ED UNIVERSALE
IL REALE È CIÒ CHE PRODUCE UN EFFETTO
IL PERMANENTE, IN QUANTO NON-EFFICIENTE, NON È REALE
L'ESISTENZA O LA DISTRUZIONE NON SONO ATTRIBUTI O ACCIDENTI DI UNA COSA, MA LA COSA STESSA.
IL MUTAMENTO NON È ALTRO CHE IL RIMPIAZZAMENTO DI UNA ENTITÀ MEDIANTE UN'ALTRA
IL MOVIMENTO NON È IL PASSAGGIO DI UNA MEDESIMA ENTITÀ DA UN PUNTO AD UN ALTRO DELLO SPAZIO; ESSO È L'APPARIRE, A INTERVALLI APPROPRIATI, DI UNA SERIE DI ENTITÀ, COME I SINGOLI FOTOGRAMMMI DI UNA PELLICOLA CINEMATOGRAFICA