Benché il concetto di metodo scientifico possa essere astratto, la pratica della psicologia scientifica è un'attività umana molto concreta, che ci influenza a vari livelli. Gli psicologi possono intervenire a livello individuale, familiare e sociale. Per essere efficaci, tuttavia, gli psicologi devono basarsi su ricerche progettate ed eseguite con cura.
Le attività umane sono fortemente influenzate dal contesto nel quale avvengono, e l'attività scientifica non fa eccezione. Possiamo asserire che almeno 3 contesti giocano un ruolo importante nell'influenzare la scienza: il contesto storico, il contesto socio-culturale ed il contesto etico.
La psicologia è emersa gradualmente; ha origini nel pensiero di Aristotele, negli scritti di filosofi successivi come Cartesio e Locke e, più tardi, nel lavoro di psicologi e fisici dell'inizio del diciannovesimo secolo. La nascita ufficiale della psicologia è spesso datata 1879, anno in cui Wilhelm Wundt istituì un laboratorio di psicologia a Lipsia, in Germania.
Una delle decisioni che i primi psicologi dovettero prendere alla fine del diciannovesimo secolo riguardò l'opportunità di affiliare la psicologia alla scienza fisica o di farla rimanere una sottodisciplina della filosofia. Con lo sviluppo dei metodi psicofisici (in particolare i lavori di Fechner) e dei metodi dei tempi di reazione per la comprensione della trasmissione nel sistema nervoso (in particolare i lavori di Helmholtz), gli psicologi ritennero di poter misurare il pensiero stesso. Con questi potenti metodi di osservazione, la psicologia stava per diventare una scienza quantificabile fondata sul metodo sperimentale. Gli psicologi scientifici speravano che i loro studi sulla mente potessero assumere lo stesso rilievo di quelli di scienze più riconosciute come la fisica, la chimica e l'astronomia.
Nel passaggio al ventesimo secolo, l'enorme interesse per lo spiritismo ed i fenomeni sensitivi rappresentò un forte ostacolo per l'emergere della psicologia scientifica. La gente riteneva che questi temi rientrassero nel campo della psicologia. Dall'altro lato, molti psicologi desideravano che la neonata psicologia scientifica si separasse da questi argomenti pseudoscientifici. Per tale ragione, gli psicologi abbracciarono l'empirismo come strumento per progredire nella comprensione del comportamento umano. L'approccio empirico enfatizza l'osservazione diretta e la sperimentazione come strumento per rispondere alle domande. E' forse la caratteristica più importante del metodo scientifico. Utilizzando tale approccio, gli psicologi si focalizzarono sui comportamenti e sulle esperienze che potevano essere osservati direttamente.
Pur continuando ad enfatizzare l'approccio empirico, la psicologia è cambiata in modo significativo dai suoi inizi. I primi psicologi erano interessati soprattutto alla percezione ed alla sensazione. Agli inizi del ventesimo secolo, gli psicologi negli Stati Uniti erano fortemente influenzati dall'approccio comportamentista introdotto da John B. Watson. Per il comportamentismo la mente era una "scatola nera" che rappresentava l'attività tra uno stimolo esterno ed una risposta comportamentale. Il comportamentismo mantenne la sua posizione dominante ben oltre la metà del ventesimo secolo. Tuttavia, con la pubblicazione del libro di Ulric Neisser "Psicologia cognitiva" nel 1967, la psicologia tornò al suo interesse per i processi mentali. Gli psicologi cognitivi ripresero gli esperimenti sui tempi di reazione utilizzati nei primi laboratori di psicologia per studiare la natura dei processi cognitivi. A tutt'oggi la prospettiva cognitiva è ancora dominante all'interno della psicologia, e recentemente i processi cognitivi sono stati l'oggetto privilegiato delle neuroscienze.
La rivoluzione informatica ha influenzato fortemente la psicologia cognitiva. Con l'avvento dei computer, la "scatola nera" del comportamentismo venne rappresentata utilizzando la metafora del computer. Gli psicologi parlarono di elaborazione, memorizzazione e recupero dell'informazione tra l'input (stimolo) e l'output (risposta). Proprio mentre il computer forniva un'utile metafora per la comprensione dei processi cognitivi, il continuo sviluppo di computer sempre più potenti ha portato ad un miglioramento della misurazione dei processi cognitivi. Oggi, nei laboratori di psicologia di tutto il mondo, la tecnologia informatica sta sostituendo carta e penna nel misurare pensieri, sentimenti e comportamenti. Analogamente, il continuo miglioramento della tecnologia del brain imaging promuoverà le neuroscienze ad importante disciplina.
Gli psicologi oggi fanno ricerca in diverse aree come la psicologia clinica, la psicologia sociale, la psicologia organizzativa, la psicologia fisiologica, la psicologia cognitiva, la psicologia dello sviluppo e la psicologia della salute. Gli studi in tutte queste aree ci aiutano a comprendere la complessità del comportamento e dei processi mentali.
La scienza in generale, e la psicologia in particolare, è cambiata grazie ad idee brillanti di individui eccezionali. Agli inizi della psicologia americana, William James scrisse il primo testo introduttivo (Principi di psicologia), e si fece un'idea dei processi mentali usando la sua tecnica di introspezione. Mentre cresceva l'importanza del comportamentismo, B.F. Skinner ampliava le nostre conoscenze sulle risposte ad un rinforzo con analisi sperimentali sul comportamento. Con Skinner, Freud è una delle figure più riconosciute in psicologia, ma le idee ed i metodi dei due studiosi non potrebbero essere più diversi. Le teorie di Freud sulla personalità, i disordini mentali e l'inconscio spostarono radicalmente l'attenzione dal comportamento ai processi mentali attraverso il metodo delle libere associazioni. Molte altre personalità influenzarono il pensiero all'interno di specifiche aree della psicologia. La scienza può cambiare anche in maniera meno clamorosa come risultato di sforzi cumulativi di molte persone.