oltre alle rappresentazioni della follia sono mutate le politiche per il suo governo. Si dispongono lungo lo spettro che va dalla separazione all'inclusione. Giovanna D'Arco (1412-1431) nel corso della sua vita è passata dalla piena inclusione, quando era a capo dell'esercito francese, alla più severa forma di separazione quando viene giudicata eretica e arsa viva. Le condizioni di vita dei folli in età premoderna erano tutt'altro che felici.
Grande internamento: politica della segregazione del folle per proteggere la società. Venivano ospitati nelle workhouses insieme a sifilitici, epilettici, vagabondi. Presero forma i manicomi a cui si aggiunse la funzione di cura a quella di custodia. Insieme di pratiche tese a indurre terrore, come la tavola rotante, la sedia tranquillante, i bagni a sorpresa. Più avanti queste pratiche vennero sostituite con il riposo coercitivo, l'induzione di crisi epilettiche, della malaria, shock insulinico, elettroshock, strumenti di contenzione fisica. Interventi chirurgici come la lobotomia.
XIX secolo: la politica manicomiale raggiunse la propria maturità. Densa rete di ospedali psichiatrici adibiti alla cura dei folli. Negli anni '50 del secolo scorso vennero scoperti gli psicofarmaci che consentono di attenuare i sintomi del male mentale senza garantirne la loro remissione. Negli anni '60 si assiste allo sviluppo di un movimento antimanicomiale. Goffman: il primo sociologo a cui si deve una riflessione sul manicomio, caratterizzato come istituzione totale, con limitate capacità di cura e di riabilitazione.
Italia: posizione di avanguardia che la condurrà alla chiusura dei manicomi con la legge 180/1978. Nel 1961 a Gorizia Basaglia incontra nel manicomio un'umanità dolente, associata a una disciplina severa e vana, avvolta da un fetore che gli ricorda il carcere in cui fu rinchiuso. Basaglia prova a demolire il manicomio arrivando a sperimentare il coinvolgimento attivo dei pazienti nella gestione del manicomio. Sostiene che deve essere negata l'istituzione manicomiale. Trieste: luogo di mobilitazione politica e sociale che si concluderà con la chiusura del manicomio di Trieste e degli altri.