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CINA, GIAPPONE si parla di una lunga età feudale che va dal XII secolo…
CINA
Dopo il regno di Gengis Khan e di Kubilai Khan, dalla metà del Trecento dopo una serie di sollevazioni popolari prende il potere Chu Yuan-chang che viene proclamato imperatore nel 1368-1644 e prende il nome di Ming (luminoso).
Inizia quindi un periodo di restaurazione del paese che porta alla riedificazione della Grande Muraglia cinese e l'edificazione di opere edilizie. La dinastia Ming garantiscono quindi una grande stabilità politica e di pace in tutto lo stato. Si intraprendono anche le relazioni con l'Europa che avviano vari commerci soprattutto a partire dal Cinquecento.
Sotto i Ming torna il confucianesimo che diventa l'deologia ufficiale dell'impero. Cosa prevede? Sostiene i valori dell'obbedienza, della conservazione dell'ordine sociale fondato sulla famiglia e sullo stato, ma soprattutto sulla sottomossione all'imperatore. L'imperatore è considerato sacro. Infatti il pensiero confuciano sostiene che se nel cielo esiste solo un astro che illumina al mondo, allo stesso modo sulla Terra deve esserci un solo imperatore che governa gli uomini. Non ci sono quindi autorità alternative.
Nel frattempo inizia a diffondersi anche il buddhismo (VII secolo), i cui seguaci sotto la dinastia dei Ming furono vittime di violente persecuzioni.
L'imperatore era affiancato da efficienti funzionari che per essere assunti dovevano parlare e conoscere benissimo il cinese mandarino che poi diventerà lingua ufficiale della Cina. I mandarini quindi non erano solo funzionari ma anche letterati.
ECONOMIA: sotto la dinastia dei Ming si verifica una grande espansione demografica ed economica. La principale fonte di ricchezza era l'agricoltura granzie a un efficace sistema di irrigazione (risaie).
Nel XVII sec. l'Impero dei Ming inizia a vacillare e iniziano una serie di rivolte che portano all'affermazione della dinastia dei Qing provenienti dalla Manciuria e che governerà fino al XX secolo.
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AFRICA
AFRICA MEDITERRANEA/Maghreb: Diffusione dell'Islam già dal VII sec. con l'arrivo degli arabi. Si erano creati degli stati indipendenti.
La città più importante è Alessandria che si trova ad essere al centro di un sistema di scambi internazionali. Questo sistema si basa sullo scambio di una moneta aurea, il dinaro, coniata con l'oro. Altre voci fondamentali del commercio erano l'avorio e gli schiavi. A controllarlo erano i mercanti arabi che si servivano di intermediari cioè i berberi (popolazione autoctona che per lo più vive nel deserto).
AFRICA SUBSAHARIANA: Il regno più importante è quello del Mali che raggiunge la sua massima potenza nel XIV sec. Nel XV secolo subisce un declino e viene assorbito dal Regno del Songhai (Niger) di religione islamica. Una delle città più importanti è quella di Timbuctù (cultura).
AFRICA SUD ORIENTALE: Si insediano popoli di lingua bantù. Si afferma il Regno del Congo (molto forte nel XIV sec.) Nella parte orientale invece ci sono i mercanti arabi che avviano scambi commerciali con l'Asia. Dall'incontro tra le varie culture arabe si afferma la lingua swahili (coste).
ISLAMIZZAZIONE DELL'ASIA
Nell'Asia meridionale e occidentale (zona del Turkestan) si afferma un condottiero di origine turca e di religione islamica, Tamerlano (1336 -1405). Si dichiara erede di Gengis Khan e sottomette: Persia, Georgia, Arzebaigian, Irane Iraq. Si dirige anche in India conquistando Delhi. Le sue imprese purtroppo non portano a dei sistemi governativi duraturi e non riuscì mai a diventare la capitale dell'impero.
INDIA: Avviene un processo di islamizzazione tramite un discendente di Tamerlano, il condottiero Babur. Questo parte dall'Afghanistan e arriva in India avviando l'Impero moghul. Inizialmente non fu un impero forte che raggiunge la sua stabilità solo grazie ad Akbar, il quale riuscì a praticare una politica di dialogo tra l'induismo e la religione islamica. Accresce il suo potere grazie agli aristocratici indiani e a un forte sistema amministrativo centralizzato. Sotto di lui si ha un'epoca di sviluppo di grandi centri urbani, dell'economia e dal punto di vista culturale.
La diffusione dell'islam non va ad attaccare la suddivisione in caste della popolazione. Al vertice della scala vi erano i sacerdoti, al di sotto i guerrieri, lavoratori qualificati. I lavoratori comuni e i contadini sono considerati dei servi. L'ultimo gradino è rappresentato dagli intoccabili, i paria, persone senza lavoro fisso e dimora stabile che sono disprezzate ed emarginate.