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PENSARE E FARE FORMAZIONE PSICO-SOCIALE (Bellotto) cap 13 Valutare la…

- - - - committenza
      - partecipanti
      - staff di formazione
  - - - ossia legittimata dal consenso delle parti in gioco
    - - perché resa complessa da
        
        pluralità dei valutatori
        
        chi valuta?
        
        definizione dell'ambito (rapporto obiettivi/risultati)
        
        cos'è l'oggetto di valutazione?
        
        alternativa tra diversi impianti epistemologici (tipo di approccio qualitativo/quantitativo, attribuzione di senso)
        
        come valutare?
        
        scopo (o fine gestionale)
        
        perché valutare?
    - - bensì dell'ATTRIBUZIONE di SENSO e di VALORE
        
        che ciascuno dei protagonisti della formazione
        
        effettua sul proprio comportamento e su quello dei propri interlocutori
        
        in funzione del lavoro da compiere
- - - - degli attori organizzativi coinvolti nei processi di cambiamento
  - - - il loro luogo di
        
        espressione
        
        analisi
        
        intervento
- - - - congruente con il processo di formazione
        
        Sono categorizzati in 2 livelli distinti ma connessi tra loro
        
        STRUMENTI CONCETTUALI
        
        utilizzati per effettuare un costante monitoraggio (o diagnosi o valutazione)
        
        di come il gruppo sta procedendo
        
        TECNICHE DI CONDUZIONE
        
        adottate per promuovere modalità di relazione
        
        adeguate rispetto al setting
  - - - sperimentale
        
        per SPIEGARE i fenomeni di gruppo secondo una logica causale
        
        esempio
        
        l'efficacia del gruppo dipende dal rapporto che sussiste tra orientamento del leader che rendono la situazione del gruppo più o meno sotto controllo
        
        in questo caso valutare la dinamica di gruppo significa rilevare la congruenza di diversi aspetti con la contingente situazione
        
        la + affine alla conoscenza scientifica
      - clinica
        
        per spiegare o INTERPRETARE i fenomeni di gruppo producendo modelli in grado di attribuire loro senso o significato
        
        esempio
        
        distinzione tra gruppo di lavoro e gruppo di base che si difende dalle ansie connesse della relazione di gruppo
        
        il conduttore può essere accettato dal gruppo per quello che rappresenta (siamo in buone mani) in modo da evitare di fare la fatica emotiva e mentale che un processo di cooperazione richiede
        
        può accadere che il conduttore privilegi il rapporto con "i migliori" e colluda con l'adozione di questo meccanismo di difesa anziché valutarlo come tale e gestirlo
        
        quella che + fa riferimento alla soggettività ce quindi si avvale di una metodologia di tipo qualitativo
      - sistemica
        
        per DESCRIVERE la complessità dei fenomeni di gruppo individuando nell'interazione tra i comunicanti la chiave di lettura e di intervento
        
        esempio
        
        aiuta a leggere i comportamenti dei partecipanti come una indicazione del sistema relazionale che si è instaurato in un dato contesto
        
        in questo senso, valutare la dinamica di un gruppo di formazione significa riconoscere su quali regole poggia la comunicazione in atto, di quale modalità di comunicazione i singoli fenomeni sono una mossa e un risultato
        
        qualche volta accade che la comunicazione in aula sia per certi aspetti di tipo paradossale e a questo proposito il concetto di doppio legame(double bind) è utile per valutare una situazione interattiva nella quale sia il comportarsi che il non comportarsi in un dato modo pone in grave difficoltà relazionale
        
        di + recente affermazione
- - - - la prima via fa riferimento ai molti modelli e alle procedure di misurazione
      - la seconda via attraversa le personali esperienze di conduzione dei gruppi di formazione in cui, uno degli esiti è l'epamphoterizeìn
- - - - è che non c'è corrispondenza univoca tra comportamenti osservabili e dinamiche in atto
        
        il medesimo comportamento può essere l'esito di dinamiche differenti
        
        PRINCIPIO DI EQUIFINALITA'
        
        e la medesima dinamica può indurre a comportamenti differenti
        
        PRINCIPIO DI MULTIFINALITA'
  - - - per stimolare i partecipanti di un gruppo di formazione ad impegnarsi in una sorta di diagnosi della situazione gruppale
    - - le autovalutazioni che il gruppo esprime circa le proprie dinamiche
        
        sono esse stesse un elemento delle dinamiche in atto più che una effettiva elaborazione
        
        più che una soluzione sono parte del problema
  - - - durante le riunioni
        
        per elaborare i processi che sono in atto nel gruppo e chiarirsi le idee attraverso il confronto, avvalendosi delle competenze proprie ed altrui
- - - - consapevolezza delle proprie capacità
      - riconoscimento da parte degli altri
    - - adeguato livello di consocenza reciproca (Johary Window)
      - valorizzazione delle differenze
    - - conoscenza degli obiettivi
      - chiarezza delle regole
  - - - in modo che la fiducia possa manifestarsi e crescere
  - - - e che la comunicazione tra membri del gruppo recuperi il proprio significato originario di "scambio di doni"