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PENSARE E FARE FORMAZIONE PSICO-SOCIALE (Bellotto) cap 20 T- Group p 2 -…
PENSARE E FARE FORMAZIONE PSICO-SOCIALE (Bellotto) cap 20 T- Group p 2
METODOLOGIA
dai contributi di Kurt Lewin (orientati ad integrare la teoria alla pratica)
teoria del campo psicologico
spiega il comportamento in relazione alla situazione in cui lo stesso si verifica
per Lewin il "
campo psicologico
" è determinato dall'
individuo
e dal suo ambiente
mentre il "
campo sociale
" è formato dal
gruppo
e dal suo ambiente
action research
C=F(P,A)
il Comportamento è funzione della Persona e dell'Ambiente
l'interazione fra individuo (gruppo) e ambiente è la principale fattore di cambiamento
cos'è il GRUPPO per Lewin
Lewin intende il gruppo come un INSIEME DINAMICO DI INDIVIDUI
che si PERCEPISCONO vicendevolmente come più o meno INTERDIPENDENTI per qualche aspetto
è un fenomeno in continuo divenire
e l'interdipendenza fa sì che nel gruppo l'azione di ogni persona modifichi sia le altre persone del gruppo sia sé stesso e viceversa
Questo comporta CAMBIAMENTI e riequilibri e nonostante il gruppo sia dinamico,
tenderà all'EQUILIBRIO attraverso L'ASSESTAMENTO tra le FORZE tendono all'unione e quelle che tendono alla disgregazione
fondamenti psicologici e intellettuali a cui fa riferimento il T-Group
teoria delle Relazioni oggettuali
Melanie Klein
meccanismi di difesa gruppali e organizzativi
Wilfred Bion, Elliot Jacques
analisi dei codici afffettivi
Franco Fornari
modelli che descrivono l'apprendimento dall'esperienza
Piaget
Dewey
Kolb
4 fasi di un ciclo
esperienza concreta
osservazione e riflessione sull'esperienza
concettualizzazione astratta
sperimentazione attiva in nuove circostanze
modalità di conduzione
il ruolo del conduttore consiste nel rendere la situazione più funzionale agli obiettivi di apprendimento
garantendo il setting
facilitando la comunicazione
supportando le capacità di ciascuno
analizzando ciò che accade qui ed ora
intervenendo poco anche se nel gruppo si hanno momenti di silenzio che appaiono lunghi e ansiogeni
a volte il conduttore è affiancato da un co-conduttore o un osservatore che tendenzialmente non interviene ma dà il suo contributo durante il lavoro di staff
l'esperienza di conduzione di un T-Group è molto ansiogena; per questo il conduttore dovrà aver partecipato come osservatore ad almeno 4 T-Group e affiancato in almeno 2
operativamente, il conduttore
aiuta il gruppo e i singoli partecipanti ad apprendere da ciò che sta accadendo nel gruppo
a volte può fornire alcune ipotesi interpretative
a volte fornisce qualche spunto teorico su ciò che il gruppo sta elaborando
mantiene la centratura del gruppo sul "qui ed ora" anziché sul "là ed allora"
aiuta il processo di apprendimento con alcuni feedback
lascia la stanza allo scadere del tempo di ogni seduta, qualunque cosa il gruppo stia facendo o dicendo
facilita l'apertura reciproca
non dà compiti od argomenti , rimane in silenzio consentendo al gruppo di elaborare le proprie ansie
evita di apparire direttivo, clinico o troppo coinvolto personalmente
secondo la formula
1/2 n(n-1)
il numero ottimale di persone in un T-Group va dalle 8 alle 14
con persone che non si conoscono e con un livello ottimale di eterogeneità
Organizzazione spazio-temporale
stanza non disturbata da rumori esterni
una sedia per partecipante disposti in cerchio
2-3 giorni consecutivi con sedute di 2 ore per ogni unità (max 5 unità al giorno)
i partecipanti**
**
se hanno fiducia in loro stessi, nel gruppo e nel conduttore
si sentono più indipendenti e meno ansiosi rispetto a ciò che accade nel gruppo
si accorgono che durante l'evoluzione del gruppo anche il proprio comportamento può essere utile e costruttivo
parlando utilizzano il "noi" anziché la prima persona
chiedono agli altri membri un feedback sul proprio modo di relazionarsi
iniziano ad adottare comportamenti diversi da quelli abituali, ad esempio cominciano ad ascoltare in silenzio
notano che i propri sentimenti e giudizi sui comportamenti di altri non sono condivisi, che i propri modi di percepire l'autorità e le altre questioni sono diversi da quelli di altri, che le differenze dipendono da come l'esperienza viene compresa
metacomunicano, ossia comunicano sulla comunicazione propria ed altrui
si passa da una cultura di coppia ad una cultura di gruppo
cultura di coppia
il potere è "cattivo"
gestione del conflitto a somma zero
esiste un solo modo per risolvere i problemi
il cambiamento è una minaccia da ostacolare
gestione del potere per suddivisione
norme fisse su imposizione
unicità di comando
cultura di gruppo
gestione del conflitto a somma variabile
un problema ammette pluralità di soluzioni
il cambiamento è una necessità da soddisfare
il potere è una risorsa
gestione del potere per condivisione
pluralità di comando
norme variabili su negoziazione
anche se ogni T-Group è unico e irripetibile
alcune dinamiche compaiono normalmente nelle varie fasi
fase di dipendenza dal conduttore
a causa del disorientamento provocato dall'assenza di un compito specifico
fase di contro-dipendenza
frustrazione perché il conduttore non è rassicurante
lo si percepisce incapace perché il gruppo stesso sposta su di lui il senso di inadeguatezza che proviene dal gruppo stesso
fase di interdipendenza
alcuni membri del gruppo si fanno portatori del bisogno di autonomia del gruppo
considerando il conduttore come meno centrale
l'elaborazione dei vissuti facilita il passaggio alla fase dell'interdipendenza
permane una tensione fra due parti contrapposte, i più aperti e i più prudenti
che influentza il livello di analisi che viene effettuata
sociologico
quando verte sul divenire del gruppo
introspettivo
quando verte sui propri vissuti in una situazione ambigua
empatico
quando verte sulla comprensione dell'altro e sulla comunicazione delle proprie percezioni e rappresentazioni