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Vie di somministrazione e assorbimento - Coggle Diagram
Vie di somministrazione e assorbimento
Principi generali
Quando il farmaco entra in circolo viene riconosciuto dagli organi e possono succedere due cose
Captazione ed espulsione del farmaco tramite il processo di eliminazione attuato dagli organi emuntori (fegato e rene)
Captazione ed effetto locale del farmaco in altri tessuti
La somma degli effetti locali del farmaco in ogni singolo tessuto bersaglio si definisce effetto sistemico
L'effetto corrisponde spesso a quello ricercato ma, talvolta, potrebbero verificarsi effetti avversi
Effetto topico
Corrisponde all'azione del farmaco presso il sito in cui viene somministrato
Cercato per evitare che il farmaco abbia un effetto sistemico su organi o tessuti in cui non dovrebbe aggire
Facilmente attuabile qualora il sito d'azione del farmaco sia facilmente raggiungibile dall'esterno (cute e mucose)
Via di somministrazione
Ne esistono di diverse tipologie
Vie naturali
Presenti naturalmente
Via respiratoria
Si presta a due tipi di farmaci
Farmaci gassosi che arrivano a livello degli alveoli (antiasmatici che hanno effetto locale su bronchi e muscolo bronchiale)
Farmaci sotto forma di polvere sottili che si depositano sulla superficie delle vie aeree senza raggiungere gli alveoli (producono effetti localizzati)
Via cutanea
Può essere utilizzata sia come via localizzata che come via sistemica
Le dermatiti possono essere trattate con antiinfiammatori topici
Il cerotto transdermico garantisce un assorbimento sistemico
Si tratta di una via più lenta rispetto alle altre
Via enterale
Via naturale per eccellenza
Può essere effettuata in aree specifiche
Via rettale
Presenta vantaggi e svantaggi
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Via orale
Farmaci assunti per questa via giungono prima allo stomaco, importante sede di assorbimento e poi all'intestino che, per la legge di Fick, rappresenta la sede di assorbimento più importante
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Via sublinguale
Vie artificiali
Necessitano della creazione di un accesso non previsto naturalmente (utilizzo di ago e siringa)
Via intracardiaca
Via intramuscolare
Via intrafetale
Via sottocutanea
Via intravenosa (o endovenosa)
Presenta due caratteristiche fondamentali
Il farmaco, una volta somministrato, si trova direttamente nel plasma: è la via più veloce (via di emergenza d'eccellenza)
Tutto il farmaco somministrato entra in circolo: viene garantita la massima biodisponibilità del farmaco
Via intrarticolare
Via epidurale
Per localizzare l farmaco in un determinato distretto vengono preferite le vie artificiali rispetto a quelle naturali che, al contrario, danno effetti sistemici per definizione
Dal momento che le diverse vie non sono equivalenti, la scelta della via va eseguite in funzione dei seguenti aspetti
Farmaco
Alcuni farmaci possono essere somministrati in un solo modo rendendo obbligatoria la scelta di una determinata via
Paziente
Forme farmaceutiche
Indicano le forme con cui viene somministrato il farmaco
Sostanzialmente si raggruppano in 3 tipologie
Sospensione
La somministrazione di una sospensione di particolato fine prevede una assorbimento più veloce poichè permette di saltare le prime due tappe, cominciando direttamente dalla 3.
Soluzione
La somministrazione di una soluzione liquida prevede un assorbimento ancora più veloce poichè permette di saltare le prime tre tappe, cominciano direttamente dalla 4.
Questo processo è particolarmente importante per gli analgesici perchè, impiegando meno tempo a raggiungere il circolo, il farmaco impiega meno tempo ad attuare l'effetto desiderato
Nei preparati analgesici il principio attivo viene contenuto in blister che, appena arrivano nello stomaco, si disgregano liberando il farmaco già in soluzione
Il farmaco in soluzione viene assorbito subito poichè è già disponibile ad essere trasportato: il blister consente di avere un effetto in 5 minuti al posto che le 2h richeste dalla compressa
Compressa
Costituita da materiale pressato al fine di creare un farmaco solido all’interno del quale si trova il principio attivo
L'assunzione di una compressa per via orale prevede una serie di passaggi prima dell'assorbimento
Dissoluzione
Le particelle fini, costituite da principio attivo ed eccipienti, si disciolgono nel succo gastrico
Assorbimento
Una volta disciolto e giunto in contatto con la mucosa il farmaco viene assorbito
Disaggregazione
Rottura delle particelle grossolane in particelle più fini
Disgregazione
Rottura della compressa con liberazione di particelle grossolane
Eccipienti
Definiti come molecole inerti e inattive inserite nei farmaci per facilitarne la produzione o l'assorbimento
Possono essere di diverse tipologie
Leganti e granulanti
Disgreganti
Diluenti
Disintegranti
In determinate condizioni gli eccipienti possono assumere una certa attività sull'organismo
Esempi
Stearato di magnesio
In linea di massima è inerte, ma può avere qualche azione antiacida
Glucosio e saccarosio
Non hanno particolari effetti ma, se il soggetto è diabetico, anche piccole quantità di tali sostanze possono provocare effetti avversi
Preparati ritardo
Preparati particolari fatti in modo da ottenere scopi precisi
Compresse a rilascio ritardato
Preparati che diventano instabili, rilasciando il principio attivo, solo a determnati valori di pH
Es. farmaci assunti per via orale che devono reagire a livello del colon vengono somministrati sotto forma di compresse che rilasciano il principio attivo solo a pH 8 (tipico del colon)
Compresse a rilascio graduale
Preparato fatto in modo che il principio attivo fuoriesca lentamente garantendo un assorbimento protratto nel tempo
Prendono il nome di pompa osmotica per il meccanismo che utilizzano
Il farmaco è mescolato con sostanze osmoticamente attive (idrofile) racchiuse in una capsula costituita da una membrana semipermeabile (fa passare solo H2O) dotata di un orifizio che permette il passaggio di acqua accompagnata dal farmaco
Le sostanze idrofile richiamano H2O all'interno della capsula finchè la pressione interna al preparato è sufficientemente alta da causare la fuoriuscita di H2O, accompagnata dal farmaco in soluzione, attraverso l'orifizio
Si prestano per la singola somministrazione giornaliera
Il rilascio del farmaco dalle 12 alle 24h a seconda della velocità di fuoriuscita dell'acqua che, a sua volta, è determinata dall'ampiezza dell'orifizio della capsula
Presentano rischi e limitazioni
Nell'ipotisi di rottura della capsula (pompa osmotica) si libererebbe un'enorme quantità di principio attivo in grado di causare un'intossicazione da farmaci
Non consente l'utilizzo di farmaci poco solubili poichè il meccanismo è strettamente dipendente da H2O
Compresse gastroresistenti
Preparati in cui il farmaco non viene liberato nello stomaco ma direttamente nell'intestino
Utilizzate nel caso in cui il principio attivo sia irritante nei confronti dello stomaco o instabile al pH gastrico
Assorbimento
Si definisce assorbimento l'arrivo del farmaco nel circolo sistemico
Per raggiungere il circolo sistemico, il farmaco segue le seguenti tappe
Assunzione del farmaco nel farmaco nel tratto GI
Passaggio del farmaco nel sangue refluo del tratto GI
Il sangue refluo del tratto GI, contenente il farmaco, finisce in massima parte nel circolo portale
Il circolo portale attraversa il fegato, sede in cui il farmaco viene metabolizzato
Il farmaco fuoriesce dalla vena epatica per raggiungere il circolo sistemico
Il concerto di assorbimento è strettamente collegato a quello di metabolismo
Il metabolismo dei farmaci assunti per via orale è esercitato dalle seguenti componenti
Mucosa del tratto GI
Genesi embrionale comune di fegato e tratto GI possiedono funzioni in comune
Ricchissima di enzimi metabolizzanti, è ottima sede di biotrasformazione
Flora intestinale
Determina un'azione importante solo in alcuni contesti
Fegato
L'attività epatica è intesa come estrattiva (nei confronti del circolo portale) e metabolizzante (il farmaco è una sostanza estranea)
Il cibo contiene molte sostanze in grado di influenzare gli enzimi epatici e, di conseguenza, l'attività epatica
Alcuni componenti alimentari sono induttori, altri inibitori del metabolismo epatico
L'induzione o l'inibizione degli enzimi epatici possono generare effetti opposti sull'assorbimento dei farmaci
(N.B. la presenza di cibo nel tratto GI influenza l'assorbimento anche riducendo l'avvicinamento del farmaco alla superficie assorbente)
L'attività epatica determina buona parte dell'eliminazione pre-sistemica dei farmaci (eliminazione del farmaco prima che arrivi in circolo)
Processo influenzato da diverse variabili
Variabili farmacologiche
Formulazione farmaceutica
Direttamente correlata alla via di somministrazione
Tipologia di farmaco
Caratteristiche molecolari
Variabili fisiologiche
Motilità
Processi metabolizzanti
Funzione dell'intestino
Flusso ematico
Es: aumento dell'assorbimento dei farmaci in un contesto infiammatorio (vedi pg.8, sbobina 3)
Funzione del fegato
Area della superficie assorbente
Es: diminuzione dell'assorbimento dei farmaci in pazienti che hanno avuto resezione del tratto GI
Insuline ricombinanti
Vedi pg. 8-9-10, sbobina 3
Curve della concentrazione plasmatica nel tempo
La curva rappresenta ciò che si osserva durante l'assorbimento di un farmaco
Vedi immagine pg. 11, sbobina 3
Punti notevoli (più significativi)
Tempo necessario al raggiungimento del picco (t max)
Definisce quanto sia rapida l'azione del farmaco (tanto minore è t max quanto più veloce è l'azione del farmaco)
Area sottesa alla curva
Per conoscere tale valore bisogna calcolare l'integrale della funzione (parametro analitico)
Determina la quota di farmaco assorbita (l'area è tanto più estesa quanto maggiore è la quota di farmaco assorbita)
Permette di capire quanto un preparato farmaceutico, somministrato per una certa via, sia efficiente nella determinazione dell'assorbimento del farmaco
L'entità dell'assorbimento viene misurata e definità tramite la biodisponibilità (che è sia un concetto che una misura)
Picco massimo
Massima concentrazione plasmatica di farmaco che si ottiene somministrando il farmaco
Determina l'intensità della risposta
Maggiore è il valore di picco e maggiore è l'intensità della risposta
Se il picco è sufficientemente alto potrebbe raggiungere un valore soglia per la risposta tossica
La distanza tra minima concentrazione tossica e minima concentrazione attiva determina il range terapeutico del farmaco
L'ampiezza del range terapeutico è direttamente proporzionale alla maneggevolezza e alla sicurezza del farmaco
Biodisponibilità
Frazione della dose di farmaco somministrato che raggiunge immodificato il circolo sistemico
Si misura come percentuale della dose somministrata
Maggiore è questa frazione (tanto più vicina a 1) più l'effetto del trattamento assomiglia ad una somministrazione endovenosa (questa, per definizione, ha biodisponibilità del 100%)
Quantitativamente la via orale è quella più penalizzata perchè i farmaci somministrati per tale via, prima di raggiungere il circolo sistemico, devono attraversare il fegato
La quota assorbita varia da farmaco a farmaco e da paziente a paziente
Esempio della biodisponibilità di un farmaco casuale (vedi immagine pg.12, sbobina 13)
Ci sono farmaci (es. mannitolo orale) in cui la quota non assorbita è del 100% (biodisponibilità = 0)
Quasi tutto il sangue refluo del tratto digestivo è tributario della vena porta, tranne che per due eccezzioni
100% del sangue refluo dal cavo orale
Tramite somministrazione per via sublinguale, il 100% del farmaco assorbito non viene processato dal fegato
In entrambi i casi si ottiene un vantaggio nella biodisponibilità del farmaco somministrato
60% del sangue refluo del retto (tributario della vena cava inferiore)
Tramite somministrazione per via rettale, il 60% del farmaco assorbito non viene processato dal fegato