Sofocle da stampare
biografia
nacque nel 497-496 a.C. ad Atene
padre ricco, ottima educazione
studio della musica e della danza, a Lampro
prima vittoria negli agoni drammatici nel 468 a.C
sconfigge Eschilo
inizio carriera
innovazioni
scoglie la trilogia
presentando tragedia l'una indipendente dall'altra
perché vuole far emergere il personaggio centrale
introduce il terzo attore
da dodici a quindici i coreuti
articolazione dei rapporti interpersonali e scioltezza dinamica del ritmo teatrale.
scenografia
forse inventata da lui
pannelli di legno decorati a seconda
cori tragici sofoclei , partecipano sempre meno attivamente e diventano spettatori e commentatori
Cariche pubbliche
443-442 ellenotamo
441-440 eletto stratego con Pericle
428-427 stratego con Nicia
413 parte del collegio dei dieci probùli
Influssi erodotei
in quanto amici
morì novantunenne, alla fine del 406 a.C
lo venerarono come un eroe caro agli dèi
innalzandogli un santuario e stabilendo per lui dei sacrifici annuali
diciotto vittorie nei concorsi tragici
drammi
Aiace
più antico dei drammi sofoclei
motivi
forma “eschilea” della parodo
elementi epici ed eschilei nello stile
uso incerto del terzo attore
analogie con l’Antigone
struttura in due parti
scomparsa precoce del protagonista
tema della sepoltura e delle leggi degli dèi
datazione compresa fra il 450 ed il 442 a.C
narrava come Aiace , l’eroe più valoroso dopo Achille, fosse stato defraudato delle armi del Pelìde, che erano state invece assegnate a Odisseo;
Aiace aveva poi deciso di uccidere il rivale e gli Atridi, ma – reso folle da Atena – aveva invece fatto strage di armenti.
temi
Il tema politico è presente dimostrano
presentazione “negativa” dello spartano Menelao
privilegiata la chiave di lettura religiosa
basata su una presunta ὕβρις del protagonista* alla luce dei seguenti indizi:
punizione inflitta all’eroe da Atena
l’invito alla moderazione che la dea rivolge ad Odisseo
le parole del messaggero che rievocano le lontane colpe di Aiace
le ricorrenti accuse rivolte all’eroe di nutrire pensieri “più che umani”
Non dimenticare che
Aiace non si può definire “empio”, né tale lo giudicano i personaggi* dell’opera
la dea stessa ammette che nessuno era stato in passato “più assennato” di Aiace
lo stesso eroe non mostra mai, nemmeno quando è tornato in sé, alcuna consapevolezza di avere commesso ὕβρις
Odisseo, sia all’inizio del dramma sia nell’epilogo*, prende decisamente le difese dell’avversario, mostrando per lui ammirazione e pronunciando parole in-solite per l’etica greca, secondo la quale era prassi comune schernire e oltraggiare i nemici:
Si ha l’impressione che alla ὕβρις di Aiace Sofocle non abbia dato importanza, ponendosi altri interrogativi esistenziali.
allusioni a Salamina e alla “sacra Atene
la dimensione “eroica”, “arcaica”, di Aiace e il conflitto interiore che essa innesta nel protagonista
Attraverso la follia
’eroe ritrova dunque la strada che lo ricondurrà a riconquistare la gloria
Aiace un sopravvissuto, l’ultimo esponente di un mondo in estinzione;
Anche il “discorso ingannatore” di Aiace nel II episodio* (vv. 646-692) evidenzia, la mutevolezza delle opinioni, l’incertezza della condizione umana, l’importanza del fattore tempo.
seconda parte
fredda e prolissa; alcuni addirittura hanno negato l’autenticità di questi versi
infatti, compaiono anticipazioni di una nuova morale (“post-eroica”, più che “anti-eroica”):
è quella del coro* e di Tecmessa che persuadono Aiace a non suicidarsi, è quella di Odisseo, che proclama una nuova saggezza, più consona alla situazione
Del resto la duplice prospettiva di questo dramma si coglie anche nella sfuggente fi-gura di Atena, che ora appare simile ad una capricciosa divinità omerica, pronta a schernire i nemici e a favorire gli amici
Antigone
messa in scena avvenuta nel 442 o nel 441
novità rispetto al mito
invenzione sofoclea il fidanzamento di Emone ed Antigone
personaggio* di Euridice è probabilmente un’innovazione di Sofocle
esce di scena molto prima della conclusione del dramma.
segna una cesura fra la prima e la seconda parte dell’opera
la vicenda della protagonista trova prosecuzione nel dramma di Creonte; entrambi i personaggi perdenti
personaggi
Antigone è tipica figura di contrapposizione
suo nome "contro"
dal prologo appare determinata e volitiva
ricordo dei mali passati la induce a non sopportare il κήρυγμα di Creonte
pronta a morire pur di rendere omaggio al fratello
Nel ἀγών( processo) con Creonte
lei difende leggi non scritte e incrollabili degli dèi
che si oppongono al divieto del sovrano.
Creonte appare più “moderno” di Antigone:
rappresenta la ragion di stato
troppo intransigente, mai disposto ad ascoltare le voci altrui
finendo diventare un “uomo accerchiato”,
alla fine comprenderà di avere sbagliato
Ismene
inutile
tipica donna del V sec debole e sottomessa
serve a mettere in luce le doti di Antigone e ad isolarla
coro
contribuisce ad isolare Antigone:
anziani, maschi e fedeli al potere, che si contrappone ad una giovane donna ribelle
coro maschile= comportamenti maschile Antigone
alla fine a favore di Antigone
Edipo re
datato tra il 428 e il 425 a.C e tra il 415 e il 411 a.C.
Aristotele lo considera il dramma più bello di tutti
noti schemi antropologici
la coppia Potnia-paredro, cioè divinità femminile principale e divinità maschile subordinata
Giocasta-Edipo,
l’uomo odiato dagli dèi per motivi imperscrutabili
il protagonista* sia zoppo in seguito ad un rituale di magia omeopatica
l’autoaccecamento del protagonista*, considerato una sorta di “autocastrazione”
assimilazione di Edipo con il “Re sacro”
quando su un popolo si abbatteva un flagello divino, la soluzione consisteva nell’eliminazione del re
Edipo è ὁμόσπορος di suo padre, cioè “compagno di semina”, condividendo con lui il letto nuziale e la sposa
Nel dramma, l’incesto intacca la “chiarezza” e l’“univocità” dei rapporti di parentela, rendendoli confusi e sovrapposti
compromessa la “verticalità” delle generazioni
complesso di Edipo” individuato da Sigmund Freud
Edipo, che ha ucciso suo padre e sposato sua madre, è l’appagamento di un desiderio della nostra infanzia
siamo riusciti in seguito a staccare i nostri impulsi sessuali da nostra madre,
perplessità Egli infatti uccide suo padre e sposa sua madre senza sa-pere chi essi siano davvero
nella vita affettiva la madre è merope
non aveva mai visto giocasta
sposa perché gli è stata data senza che egli la domandi, come quel potere regale che ha guadagnato indovinando l’enigma
nome Οἰδίπους
“colui che ha i piedi gonfi”
“colui che conosce i piedi
è riuscito a decifrare l’enigma , che riguardava una creatura attraverso le diverse modalità del “camminare
Complessità dell’ Edipo re
Confermata dalla possibilità di leggerlo anche in chiave politica
Il sovrano impersona “ paternalista” per eccellenza
Tutta via Edipo arrivato sul trono in modo anomalo
Conteporantemnate è e non è usurpatore
Va al potere attraverso la violenza ( uccide il padre)
È il legittimo erede
quando si scopre che era il vero "re", allora perde la regalità e precipita nella rovina.
è cittadino di due città e di nessuna città al tempo stesso:
• si priva di Corinto in seguito al responso dell'oracolo;
• finisce per autoescludersi da Tebe quando emette il bando contro gli uccisori di Laio.
Egli è dunque doppiamente "straniero" ( ξενος) e doppiamente "esule" (πυγας).
Edipo si pone come "altro" rispetto alla città;
In realtà l'intera vicenda è paradossale a livello politico:
• due coppie regali sono nell'impossibilità di generare un discendente legittimo ;
la trasmissione "normale" della regalità di padre in figlio all'interno del γενος non è possibile.
l'unico spazio che gli competerà sarà l'εσχατια ( limite) , la terra di nessuno
(Laio-Giocasta a Tebe e Polibo-Merope a Corinto)
(i primi per il divieto divino di avere figli, i secondi per sterilità)
Di conseguenza
a Corinto l'adozione di un erede non avrà effetti positivi;
Edipo, è , al tempo stesso:
• il figlio che non "doveva" nascere (a Tebe);
• il figlio che non "poteva" nascere (a Corinto).
La sua esistenza stessa dunque costituisce una duplice trasgressione.
• a Tebe la trasmissione di padre in figlio ha luogo a prezzo dell'assassinio di Laio e l'azzeramento della discendenza
Il carattere di Edipo
Inizialmente orgoglioso dei suoi meriti ed ella sia intelligenza
Rivela però personalità violenta, tendenza a formulare ipotesi avventate, ostinazione che finisce e per portarlo alla rovina
Alla fine si definisce disgraziate e misero, sventurato nato da sventurati e infelice
Edipo a colono
Composto poco prima della morte di 406 rappresentato posto nel 401
Influenza di Euripide e Eschilo in quanto dramma di supplica
Moduli tipici
il rifugio di chi era perseguitato presso un luogo sacro;
• l'incontro con un protettore-salvatore;
• la persecuzione da parte di nemici che giungevano all'improvviso;
• lo scontro di costoro col protettore del supplice;
• l'allontanamento degli aggressori;
• il definitivo accoglimento del supplice.
Qui antigone
E la compagna di viaggio del padre
Sentilo domani ma tragedia è un personaggio marmoreo che non si schioda dalla sua posizione
Nell’Edipo a colono ci fa pietà cercando di proteggere il padre in ogni modo
Edipo matura nuova consapevolezza è un profondo cambiamento psicologico
E sempre impulsiva e aspro ma negli anni dell’esilio e della cecità ripensato alla sua vicenda salutandola in modo diverso
Dira espressamente “le mie azioni io non le ho decise me le ho patite”
Il πάσχειν ( dolore) distinto dal δραν(sacrificio) scagionando totalmente Edipo
Manifesta rapporto paradossale coi figli
I maschi che avrebbero dovuto curare ed assistere il padre lo esiliano
Le tue figlie femmine lo accudiscono rivelandosi uomini non donne
Il rapporto padre -figlia sostituisce il tradizionale padre- figlio
Aprendo un nuovo modo di intendere legami familiari
Eroe sofocleo
I personaggi Sofoclei, immersi in una realtà dolorosa , lottano per i valori e in cui credono
Osserva Knox
"Sofocle ci dà per la prima volta 'eroe tragico'
senza l'aiuto divino e contro l'opposizione degli uomini, prende una decisione che scaturisce dalla sua physis,
e in seguito la mantiene ciecamente, anche fino alla propria distruzione".
creazione di tale
"eroe tragico" collegato col culto degli eroi, cui Sofocle era legato
sono profondamente soli anche quando accanto a loro ci sono altri personaggi* che vorrebbero dialogare con loro
tragicità della visione esistenziale sofoclea è confermata dall'alta percentuale di personaggi* che si suicidano:
Aiace, Emone, Euridice, Giocasta,
Ismene,
Struttura a dittico
Ha iniziato un’altra storia priva del suo proganista
Hegel
Vede nell’άγω l’a totesi tra famiglia e stato la cui legge è in conflitto con gli affetti
Altri vedono l’azione dell’eroina come denuncia al primo stato laico
Intento di agire per il bene dello stato e non del singolo
Come è emone
αγραπτα νόμιμα
Temi centrali i 4 scontri dell’opera
Antigone-ismene
antigone-creonte
Scontro fra le leggi degli dei e dello stato
Creonte emone
Creonte inflessibile mentre il figlio cerca di farli capire le ragioni del cuore
Definisce il figlio schiavo di una donna
Tiresia-Creonte
Dopo che antigone è stata murata, Tiresia chiede che sia liberata perché gli dei sono furenti
Creonte non si piega
Tiresia di che che Creonte dovrà allora espiare la colpa con la perdita di un nato dalle proprie viscere
È colpevole ?
Edipo non invoca mai alcuna attenuante riconoscendo la propria sventura e non incolpando le divinità
Sua vicenda e exemplum per gli uomini a stroncare ogni ύβρις e illusione di sicurezza
Essere umano creatura effimera e limitata
È colpevole solo per via di un errore non di alcuna malizia morale
Rovesciamento della trama e del personaggio
Anche dopo il comportamento “criminale” Edipo trattato con tutti gli onori e dopo la sua morte culto
Stile lezioso, lirismi eccessivi, conte plagio i paesaggistiche inutili,
Personale testamento di Sofocle
Tornato a Corinto e addolcito dai lirismi
Descrizioni dei paesaggi suggeriscono il tema dellla morte
Nel bosco
Il sole non penetra il fogliame
Alberi carichi di frutti ( allusione ai morti dell’ade )
Fiorisce il narciso fiore della νάρκη
conscio follia si suicida
lotta tra odisseo con teucro contro atridi per sepoltura
ELETTRA
collocare in una prospettiva nuova rispetto ad Eschilo
tragedia caratterizzata dal “lieto fine”, dalla visione non problematica del matricidio, dall’assenza delle Erinni
no aspetti etici, si stampo neutro
accentuò la “negatività” di Clitemestra, facendone una madre snaturata
il titolo Coefore allude ad un rito sacro
il titolo dimostra la presenza di un’unica protagonista*
contraddizione fra la giusta vendetta e la “contaminazione” provocata dal matricidio
Oreste non ha esitazioni nel compiere la vendetta, né sorgono dubbi in proposito in Elettra
persecuzione delle Erinni
il ruolo delle Erinni è annullato
a tomba di Agamennone è nell’orchestra
la tomba di Agamennone è posta nello spazio extrascenico
dopo il matricidio γένος non appare ricostituito, il futuro un’incognita .
Oreste, risulta marginale
collocazione scenica di Elettra all’esterno della reggia
“fuga” da un ambiente interno soffocante, di un’affermazione di libertà