LA NASCITA DELLA CLASSE OPERAIA E LA SUA CONDIZIONE DI VITA: La diffusione di queste nuove macchine azionate dalla macchina a vapore cambiò il modo di organizzare il lavoro e nacquero le fabbriche, che venivano costruite nelle città vicino i fiumi, La fabbrica era un luogo di lavoro separato da quello dell'abitazione; vi erano concentrati un gran numero di lavoratori che in cambio di un salario, lavorano in modo disciplinato e sotto sorveglianza su un insieme di macchinari mossi da energia inanimata. Infatti il lavoro nelle fabbriche era durissimo: esso costava grande fatica con lunghi orari, ritmi lavorativi estenuanti, turni continui, con paghe molto basse e disoccupazione ricorrente. Nelle fabbriche lavoravano anche donne e bambini con paghe ancora più basse, perché erano operai non specializzati.
Il lavoro era strettamente vincolato alla macchina, che giorno e notte doveva essere continuamente alimentata; inoltre il lavoro era organizzato , cioè svolto sulla base di una crescente divisione del lavoro, con ritmi e tempi imposti, ed era ripetitivo e spesso scarsamente qualificato. Nasce il fenomeno dell'alienazione cioè la condizione in cui l'operaio “si separa” dalla sua umanità perché lavora in modo meccanico come una macchina, senza nessuna creatività, e senza sapere come sarà il prodotto finale.