«Cara Concetta! È vero, il nostro Tancredi alla fine ha scelto me, ma non perché non ti amasse, era solo più innamorato di sé stesso. E senza una dote adeguata non avrebbe potuto fare la carriera che ha fatto. Del resto non ha amato nemmeno me, tranquillizzati, cara. Ha solo amato i sacchetti di danaro che appartenevano alla mia dote. Di me ha amato solo la bellezza, ma non il cuore, e forse, come ha detto una volta, anche la mia forza. Non ha capito, lo stupido, che la più forte eri tu. Con la tua dolcezza e determinazione sei stato il faro della mia vita».