la regolamentazione matrimoniale in occidente:
Manoukian: il matrimonio, istituzione sociale necessaria alle alleanze e alla riproduzione dei gruppi, corrisponde a un'operazione sociale ad alto rischio: strumento accrescitivo e rafforzativo, accoppiarsi può significare essere derubati, essere degradati, aver meno di quanto ci si poteva attendere. Il matrimonio è un ambito di intesa regolamentazione, di conflitti e di competenza e di autorità tra parentele, famiglie, Chiesa, Stato e individui. Questo autore considera l'intervento della Chiesa di importanza cruciale per la definizione e la stabilizzazione della forma matrimoniale occidentale.
Dal XII secolo: in Europa il controllo normativo extra-familiare passa dall'impero alla Chiesa cattolica e inizia il dibattito sulla sacramentalità del matrimonio: questione che verrà decisa solo dal Concilio di Trento in contrapposizione con la posizione dei teologi della Riforma che rivendicavano il carattere integralmente profano.
Concilio di Trento (1545-63): la Chiesa ribadì la sacramentalità del matrimonio, la piena validità e sufficienza e consenso degli sposi perché il matrimonio potesse avvenire e fosse legittimo, la celebrazione pubblica delle nozze e la statuizione dell'indissolubilità del matrimonio. Il sacerdote appare sempre più colui che fa il matrimonio. Il matrimonio di liberi individui diviene indissolubile, il rito matrimoniale diviene più importante dell'espressione del consenso e vengono introdotte le pubblicazioni.
Nella tensione tra consenso e controllo si inseriscono l'iniziativa individuale e gli interventi degli stati nazionali che cercano di sostituirsi alla Chiesa nella regolamentazione del matrimonio facendone prevalere i tratti di contrattualità e la rilevanza civile (assetti patrimoniali e assi ereditari). Questo processo di regolamentazione raggiunge il culmine con il Codice civile napoleonico: matrimonio contratto tra individui liberi è un patto matrimoniale che fonda una precisa gerarchia tra sessi, in nome dell'unità patrimoniale della nuova famiglia sulla base del nuovo valore attribuito all'individuo maschio possidente. L'irreversibilità del consenso riguarda l'irreversibilità della dipendenza della moglie della sua libera scelta a contrarre il vincolo coniugale. La società borghese è società di capifamiglia. Questo tipo di regolamentazione è stata progressivamente estesa a tutti i ceti sociali, competendo con la regolazione ecclesiastica e giungendo a forme di compromesso.