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UNITA' D'ITALIA 3 - Coggle Diagram
UNITA' D'ITALIA 3
I CITTADINI ERANO CONVINTI CHE ROMA DOVESSE ESSERE LA CAPITALE
CIO' LO PENSAVA ANCHE CAVOUR
I RAPPORTI FRA LO STATO PONTIFICIO E IL REGNO D'ITALIA FURONO MOLTO TESI
IL PAPA OTTENNE L'APPOGGIO POLITICO DELLA FRANCIA DI NAPOLEONE III
LA QUESTIONE ROMANA NON ERA RISOLVIBILE PER VIA DIPLOMATICA
MA GARIBALDI NEL 1862 POSE FINE ALL'ESILIO VOLONTARIO
E RADUNO' UN'ARMATA PER LIBERARE LE AREE CHE ANCORA ERANO ESCLUSE DAL REGNO
.
MA I PROGETTI FALLIRONO SULL'ASPROMONTE IN CUI L'ESERCITO REGIO BLOCCO' I GARIBALDINI
CON INTENZIONE DI RAGGIUNGERE ROMA
VITTORIO EMANUELE II PER PORTARE A TERMINE L'UNIFICAZIONE DOVEVANO ADOTTARE I METODI DI CAVOUR
CIOE' CON TRATTATIVE DIPLOMATICHE E ALLEANZE
RIENTRO' ANCHE IL TRASFERIMENTO DELLA CAPITALE DA TORINO A FIRENZE DECISO NEL 1864
NAPOLEONE III INTERPRETAVA LA SCELTA DI FIRENZE COME LA PROVA CHE I SAVOIA AVEVANO RINUNCIATO A ROMA
IL TRASFERIMENTO DELLA CAPITALE SUSCITO' A TORINO PROTESTE VIOLENZE
NEL 1866 LA PRUSSIA DI BISMACK PROPOSE AL REGNO D'ITALIA DI FARE FRONTE CONTRO L'IMPERO DI FRANCESCO GIUSEPPE
E SE VINCEVANO C'ERA IL PASSAGGIO DEL VENETO AL REGNO SABAUDO
EMANUELE II DECISE DI ENTRARE NELLA 3 GUERRA D'INDIPENDENZAS
LE SORTI DEL CONFLITTO FURONO DECISE SUI CAMPI DI BATTAGLIA
E LA DISFATTA DI SADOWA SEGNO' LA RESA DELLAUSTRIA
GARIBALDI TENTO' UNA 2 SPEDIZIONE CONTRO STATO PONTEFICIO
MA VICINO ROMA FURONO SCONFITTI DALL'ESERCITO FRANCESE
VITTORIO EMANUELE II DECISE DI ATTACCARE LO STATO PONTEFICIO
IL 1870 ENTRO' A ROMA PER VIE INTERNE SENZA OCCUPARE I PALAZZI VATICANI
COSI' IL 3 FEBBRAIO 1871 CI FU IL
TRASFERIMENTO DELLA CAPITALE DA FIRENZE A ROMA
LA CONQUISTA DI ROMA RAPPRESENTIO' L'UNIFICAZIONE POLITICA
MA AGGRAVO' I RAPPORTI DEL PAPATO
IL GOVERNO ITALIANO ASSICURO' PIO 9 CON LA LEGGE DELLE GUARENTIGIE (CIOE' GARANZIE )
LA SANTA SEDE POTEVA CONTARE SULL'EXTRATERRITORIALITA' DEI PALAZZI PONTEFICI
MA PIO 9 MANTENNE ATTEGGIAMENTI OSTILI
NO FECE PARTECIPARE I SUOI FEDELI ALLA VITA POLITICA
QUESTA FRATTURA CONTRIBUI' AD INDEBOLIRE LA DESTRA STORICA