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6 (La fase della preistoria compresa fra i 10.000 e i 3000 anni a.C. è…
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La fase della preistoria compresa fra i 10.000 e i 3000 anni a.C. è abitualmente denominata Neolitico (“età della pietra nuova”)
ulteriore perfezionamento nella lavorazione della pietra: anziché scheggiata, la selce veniva pazientemente levigata con la sabbia,
un cambiamento che caratterizzò l’età neolitica: la nascita dell’agricoltura. cambiò profondamente la storia dell’umanità, dal punto di vista del rapporto fra uomo e ambiente.
Con l’agricoltura si passò da un’economia di prelievo, com’era quella del Paleolitico, a un’economia di produzione, si manipola la natura per produrre risorse.
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Già nel Paleolitico superiore si praticava la raccolta selettiva, prelevando i frutti senza distruggere le piante.
Grazie alla continua osservazione dei cicli vegetativi, i raccoglitori iniziarono a capire come si potevano riprodurre e favorire i processi che avvenivano in natura,
proteggendo e coltivando quel grano e quell’orzo che da millenni si utilizzavano allo stato selvatico.
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Dal Medio Oriente l’agricoltura si diffuse dapprima verso est,
arrivando fino in India, e successivamente, a partire da 5000 anni prima di Cristo, in Africa e in Europa.
Dalla Cina si irradiò nel Giappone, in Corea e in Indonesia.
Molto più lenta fu la diffusione dall’area meso-americana e andina al resto del continente americano.
La coltivazione della terra e l’uso di prodotti spontanei della natura furono strategie di sopravvivenza che convissero per millenni anche all’interno degli stessi gruppi umani,
Se infine l’agricoltura si affermò, è perché nel tempo si rivelò la risposta migliore al problema della sopravvivenza della nostra specie.