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3 (Più che a una linea,, l’importanza della mobilità dei gruppi umani nel…
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Più che a una linea,
l’evoluzione umana assomiglia a un cespuglio: diverse specie di ominidi sono vissute contemporaneamente, estinguendosi o evolvendosi in base alla loro capacità di adattarsi all’ambiente, di trasformarlo, di trasformarsi.
Che l’evoluzione non sia una linea continua lo conferma anche una scoperta avvenuta in Sudafrica e resa nota nel 2015. Si tratta di una specie finora sconosciuta
Homo naledi: “Uomodellestelle”,perché il ritrovamento è avvenuto in una caverna nota come “Grotta delle stelle”.
caratteri simili a quelli dell’uomo moderno bipedismo, mani forti, dimensione e peso insieme ad altri che lo apparentano agli australopitechi, come il cervello piccolo o le dita incurvate, da abile arrampicatore.
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a partire da 1,5 milioni di anni fa
Homo sapiens iniziò a emigrare dall’Africa in un periodo compreso tra i 100.000 e i 60.000 anni fa,
raggiungendo prima l’Asia, quindi l’Australia (circa 60.000 anni fa), poi l’Europa (circa 40.000 anni fa) e infine le Americhe
. Il primo e più importante ritrovamento fossile di Homo sapiens in Europa risale al 1868, nella località francese di Cro-Magnon (homo sapiens è anche chiamato Uomo di Cro-Magnon.)
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Un’ultima considerazione riguarda rapporto uomo-ambiente e l’importanza della cooperazione per la trasformazione dell’ambiente stesso.
L’essere umano ha imparato a utilizzare le risorse presenti in natura e le proprie capacità non solo per sopravvivere
Nel corso di questo processo ha modificato l’ambiente in modo da adeguarlo ai propri bisogni e ha subìto esso stesso una trasformazione
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