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Funzione giurisdizionale - Coggle Diagram
Funzione giurisdizionale
esercitata dai giudici per trovare soluzioni alle liti o accertare responsabilità, applicando la norma astratta ai casi concreti.
Lite o controversia tra due o più soggetti e la presenza di un giudice sono gli elementi di questa funzione.
Le decisioni sono prese da un organo collegiale o un singolo funzionario; la decisione è chiamata sentenza.
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Norma che tutela indipendenza della magistratura: art 101 comma 2 che stabilisce le regole a cui il giudice deve attenersi nel decidere la sentenza della controversia.
Art 104 comma 1 e art 105 garantiscono l'indipendenza istituzionale per preservare l'autonomia dei giudici dal governo, infatti non sono assoggettati al potere esecutivo.
Art 104 comma 1 sottrae al ministero della giustizia il potere di intervenire sulla carriera dei magistrati, ed è affidato al consiglio superiore della magistratura (CSM) composto da 27 magistrati e presieduto dal PdR; ne fanno parte il primo presidente e il procurato generale della corte di cassazione.
i membri sono eletti per 2/3 dai magistrati ordinari (Togati) e il resto dal parlamento in seduta comune tra professori in materia giuridica e avvocati con 15 anni di esercizio.
In mancanza di norme specifiche alla controversia il giudice dovrà applicare regole più o meno simili (Analogia).
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Art 110 c.c. promuove l'azione disciplinare contro i magistrati, definendo la loro inamovibilità, non possono essere sospesi dal servizio ne destinati ad altre sedi o funzioni se non in seguito a decisioni del CSM.
come si diventa magistrati? con il conseguimento di una laurea in Giurisprudenza e vincendo un concorso pubblico indetto dal CSM.
Le sentenze pronunciate da un organo giudiziario possono essere annullate o modificate dalla corte di cassazione consentendo il terzo grado di giudizio.
Le parti hanno diritto alla difesa che viene esercitata dall'avvocato di fiducia o ufficio per l'imputato.
in un processo penale l'indagato deve essere informato circa natura e motivi dell'accusa per avere il tempo di preparare la difesa; può essere reinterrogato chi rende dichiarazione a suo sfavore; possono essere convocati i testimoni a sua difesa; infine l'imputato non può essere considerato colpevole fino alla condanna definitiva.