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MICROSCOPIA OTTICA ED ALLESTIMENTO DI UN PREPARATO ISTOLOGICO
IL FUNZIONAMENTO
I RAGGI LUMINOSI PASSANO ATTRAVERSO LE LENTI DEL CONDENSATORE CHE LI FANNO CONVERGERE SUL PREPARATO
(IL CAMPIONE DA OSSERVARE MONTATO SU VETRINO DEVE ESSERE ESTREMAMENTE SOTTILE).
IL MICROSCOPIO OTTICO È COMPOSTO DA UNA SORGENTE LUMINOSA
DATA DA UNA LAMPADA ELETTRICA
SI DEFINISCE POTERE DI INGRANDIMENTO:
CAPACITÀ DI INGRANDIRE UN’ IMMAGINE
SI DEFINISCE POTERE DI RISOLUZIONE:
CAPACITÀ DI DISTINGUERE (O RISOLVERE) 2 PUNTI COME DISTINTI.
LE COMPONENTI DEL MICROSCOPIO OTTICO SONO:
GLI OCULARI
2.INSERITI NEL REVOLVER ABBIAMO GLI OBIETTIVI CON DIVERSI INGRANDIMENTI.
GLI OBIETTIVI POSSONO ESSERE: 10X 4X 40X.
TAVOLINO PORTAOGGETTI;
FASCIO LUMINOSO.
LE MANOPOLE DEL MICROSCOPIO OTTICO
UN'ALTRA MANOPOLA PERMETTE DI SPOSTARE IL VETRINO A DESTRA E SINISTRA,
AVANTI E INDIETRO.
LA MACRO VIENE UTILIZZATA PER LA MESSA A FUOCO GROSSOLANA,
SPOSTANDO IL TAVOLINO PORTA OGGETTI IN ALTO ED IN BASSO PER TROVARE IL PIANO DI FUOCO
LA MICRO PER LA MESSA A FUOCO + FINE
PROCESSAZIONE DI UN CAMPIONE BIOLOGICO PER OSSERVAZIONE AL MICROSCOPIO OTTICO
FASE DI ALLESTIMENTO DI VETRINI ISTOLOGICI:
1.PRELIEVO DEL FRAMMENTO DI TESSUTO
SE IL TESSUTO DEVE ESSERE UTILIZZATO X UN PREPARATO A FRESCO I CAMPIONI DEVONO ESSERE OSSERVATI IN TEMPI BREVI,
SE INVECE SI VOGLIONO OTTENERE PREPARATI PERMANENTI I CAMPIONI DOVRANNO ESSERE SOTTOPOSTI ALLA FASE DI FISSAZIONE
LA FISSAZIONE CHIMICA
:
LA FISSAZIONE PREVIENE E/IMPEDISCE LA DECOMPOSIZIONE CHE SI VERIFICA NEI TESSUTI
DOPO IL PRELIEVO DEL TESSUTO
DURA 12-24 ORE
IL TEMPO VARIA IN FUNZIONE DELLO SPESSORE DEL PEZZO IN QUANTO IL FISSATIVO DEVE PENETRARE L’INTERO CAMPIONE
DA UNA BUONA FISSAZIONE DERIVA UN BUON PREPARATO ISTOLOGICO
DOPO LA FISSAZIONE SI PROCEDE AD UN LAVAGGIO CON ACQUA
X ELIMINARE IL FISSATIVO E PROCEDERE ALLE FASI SUCCESSIVE DI DISIDRATAZIONE.
PROCESSO DI INCLUSIONE
:
INCLUSIONE IN PARAFFINA O RESINE SERVE PER FACILITARE IL TAGLIO DEL CAMPIONE IN SEZIONI SOTTILI FINO A 5UM;
LA PARAFFINA PERÒ NON È SOLUBILE IN ACQUA, CHE QUINDI DEVE ESSERE ELIMINATA.
LA DISIDRATAZIONE IN ETANOLO
A CONCENTRAZIONI CRESCENTI
CONSISTE NEL SOSTITUIRE PROGRESSIVAMENTE L’ACQUA CONTENUTA NEL CAMPIONE CON IL SOLVENTE DEL MEZZO DI INCLUSIONE,
CHE NEI CASI + COMUNI È LA PARAFFINA.
AL FINE DI EVITARE VIOLENTE VARIAZIONI OSMOTICHE CHE POTREBBERO CAUSARE DISTORSIONI CELLULARI,
LA RIMOZIONE DELL’ACQUA VIENE EFFETTUATA GRADUALMENTE MEDIANTE L’IMMERSIONE DEL CAMPIONE IN SOLUZIONI DI ETANOLO A CONCENTRAZIONE CRESCENTE
FINO A PORTARE IL CAMPIONE IN ALCOL ASSOLUTO.
LA DIAFANIZZAZIONE IN XILENE
:
SERVE QUINDI A MODIFICARE LE PROPRIETÀ DI UN CAMPIONE POSTO SU UN VETRINO
AFFINCHÉ QUESTO POSSA ESSERE SUFFICIENTEMENTE OPACO DA LASCIAR PASSARE LA RADIAZIONE LUMINOSA.
LA MAGGIOR PARTE DEI CAMPIONI, INFATTI, NECESSITANO DELLA DIAFANIZZAZIONE POICHÉ - SEPPUR SPESSI POCHI MICRON -
NON PERMETTONO ALLA LUCE DEL MICROSCOPIO DI PASSARVI ATTRAVERSO
E, DI CONSEGUENZA, RENDONO IMPOSSIBILE LA VISUALIZZAZIONE DA PARTE DELL'OPERATORE.
IN ISTOLOGIA, PER DIAFANIZZAZIONE, SI INTENDE IL PROCESSO CHIMICO ATTRAVERSO IL QUALE UN CAMPIONE È RESO TRASPARENTE
INFILTRAZIONE DEL MEZZO DI INCLUSIONE
:
IL TEMPO DI PERMANENZA DEL CAMPIONE IN PARAFFINA LIQUIDA È IL TEMPO NECESSARIO PER FAR AVVENIRE L’INFILTRAZIONE
DURANTE QUESTO TEMPO I CAMPIONI VENGONO TRASFERITI + VOLTE IN PARAFFINA PULITA.
INFILTRAZIONE DEL CAMPIONE IN PARAFFINA LIQUIDA A 60°C POSTA IN STUFA.
INCLUSIONE IN PARAFFINA
:
A TALE SCOPO IL CAMPIONE VIENE IMMERSO IN SOLUZIONI A CONCENTRAZIONI CRESCENTE DI PARAFFINA NEL MEZZO DI TRANSIZIONE (XILENE)
FINO AD ARRIVARE AL SOLO MEZZO DI INCLUSIONE (PARAFFINA), DOPODICHÈ SI PROCEDE ALL’INCLUSIONE.
I CAMPIONI IMMERSI NELLA PARAFFINA ANCORA LIQUIDA (A 60 GRADI) VENGONO APPOSTI IN APPOSITI CONTENITORI O STAMPI
GLI STAMPI VENGONO LASCIATI ASCIUGARE A TEMPERATURA AMBIENTE, LA PARAFFINA RITORNA SOLIDA.
L’INFILTRAZIONE CONSISTE IN UNA GRADUALE SOSTITUZIONE DEL MEZZO DI TRANSIZIONE, CIOÈ LO XILENE,
CON IL MEZZO DI INCLUSIONE (PARAFFINA).
TAGLIO
:
IL MATERIALE DA OSSERVARE DEVE ESSERE RIDOTTO IN SEZIONI CHE A SECONDA DELLO SPESSORE SONO DEFINITE
FINI (10-30UM), SEMIFINI (0,5-1,5UM) O ULTRAFINI (70-80NM)
IL TAGLIO DEI CAMPIONI VIENE EFFETTUATO MEDIANTE UN MICROTOMO,
STRUMENTO AD ALTA PRECISIONE CHE PERMETTE DI OTTENERE LE SEZIONI SOTTILI.
IL CAMPIONE VIENE MONTATO ALL’ESTREMITÀ DI UN BRACCIO CHE OSCILLA DALL’ALTO AL BASSO, PERPENDICOLARMENTE AL FILO DELLA LAMA.
AD OGNI OSCILLAZIONE, IL BRACCIO AVANZA VERSO LA LAMA.
PRODUCENDO UNA «FETTA».
PREPARAZIONE DEI VETRINI
:
PRIMA DELLE COLORAZIONE I VETRINI DEVONO ESSERE «SPARAFFINATI» CON DEI PASSAGGI IN XILENE
PER FAR SCIOGLIERE LA PARAFFINA CIRCOSTANTE IN MODO CHE SUL VETRINO RIMANGA ADESO SOLO IL PREPARATO
LE SEZIONI VENGONO RACCOLTE SU VETRINI PORTAOGGETTI PER POI ESSERE COLORATE ED ESAMINATE