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TEORIE LINGUISTICHE 1800, TERZA FASE, esponenti, supporti, riprende,…
TEORIE LINGUISTICHE 1800
MONTI
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Proposta all'Accademia della Crusca con correzioni
- lingua colloquiale ma non bassa
- neoclassicista, critica purismo
Cesarotti, Saggio sulla filosofia delle lingue
MANZONI
PRIMA FASE, ECLETTICA
SECONDA FASE, TOSCANO-MILANESE
Relazione 1868 = si espone ufficialmente e scrive tesi sul perchè fiorentino vivo sia ideale linguistico e perchè era necessario insegnarlo anche tramite dizionari bilingui
PURISTI
reazione a egemonia francese (epurazione lingua da francesismi, latinismi)
arcaismo, ritorno a canone del XIV secolo, idealizzazione e culto del toscano (anche delle opere minori)
Antonio Cesari, Puoti (moderato, insegnante di De Sanctis e Settembrini, faceva studiare anche 1500)
DIZIONARI
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Dizionario, Tommaseo (soggettivismo, -ismo)
Tramater, Napoli (descrizioni scientifiche)
Novo Dizionario, Giorgini-Broglio
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TERZA FASE
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inventata una lingua facile e colloquiale ma anche elegante, imparabile attraverso il testo ma comunque viva (Carducci si opponeva a questo "popolanesimo toscaneggiante")
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delusione, dialettismi, Fermo e Lucia
frustrazione, fiorentino letterario, ventisettana
fiorentino vivo, soggiorno a Firenze, quarantana
lingua di Manzoni non è "modello linguistico", perchè un modello presupporrebbe qualcosa di immutabile, mentre Manzoni ritiene che la lingua migliore sia la lingua d'uso, e che la sua definizione non debba essere un mano agli scrittori ma al popolo