Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
Il risorgimento italiano - Coggle Diagram
Il risorgimento italiano
Dai moti del 48 alla prima guerra di indipendenza
Dalla Sicilia l’insurrezione dilagò in tutto il regno il re Ferdinando Secondo per favore la monarchia
I siciliani la rifiutarono poiché avevano già formato un proprio governo provvisorio
Dopo le rivolte nel regno delle due Sicilia i sovrani di altri stati italiani si videro costretti a concedere delle costruzioni: nel granducato di Toscana e nello Stato pontificio e nel regno di Sardegna
Il 18 marzo anche la città di Milano si è ribellata e dopo cinque giornate di combattimenti preso il controllo della città
Anche a Modena e a Parma scoppiarono delle insurrezioni che portarono alla formazione di governi provvisori
Le truppe austriache furono costretti a rifugiarsi nel cosiddetto quadrilatero, il re di Sardegna Carlo Alberto ne approfitto per dichiarare guerra all’Austria
Il suo progetto era di creare un regno dell’alta Italia
Era il inizio della prima guerra di indipendenza cioè il periodo delle guerre combattute fino al 1870, alle truppe di Carlo Alberto si aggiunsero quelle mandate da Ferdinando Secondo d’, Leopoldo Secondo di Toscana e Papa Pio X
Spinti dall’entusiasmo popolare e governi provvisori di Milano, Venezia, Modena e Parma proclamarono la propria annessione a regno di Sardegna
Ben presto gli altri sovrani lasciarlo Carlo Alberto da solo ad affrontare gli austriaci, Carlo Alberto fu quindi costretto a ritirarsi a fermare in agosto l’armistizio detto di Salasco
Dopo la vittoria austriaca Ferdinando Secondo riuscì a stabilire l’ordine nel regno delle due Sicilia, le truppe reali riconquistarono la Sicilia instaurando un regime reazionario
In Toscana in un primo tempo democratici e repubblicani costrinsero Leopoldo II Ad abbandonare il granducato
Il 20 marzo 1849 il re di Sardegna Carlo Alberto riprese la guerra contro l’Austria
Carlo Alberto preso la decisione di abdicare in favore del figlio Vittorio Emanuele II che firmò subito un nuovo armistizio con l’Austria
Cavour: le premesse per l’unificazione nazionale
Dopo la prima guerra di indipendenza regno di Sardegna rimasto unico Stato italiano deve ancora erano in vigore una costituzione e un parlamento
Era quindi il riferimento politico dei patrioti italiani
A farsi carico del suo rafforzamento fu Camillo Benso, conte di Cavour che nel 1852 Vittorio Emanuele II nominò presidente del consiglio
Cavour era un liberale moderato realizzò per questo una serie di riforme che trasformarono il regno di Sardegna nello Stato più moderno di Italia:
Favorì il libero scambio commerciale , potenziò la rete stradale, fece costruire una serie di canali per l’irrigazione, incrementare entrate nelle casse dello Stato e rese più efficiente l’organizzazione dello Stato
In politica estera Cavour mirava ad assicurarsi l’appoggio di Francia e Gran Bretagna
L’occasione per Cavour si presentò con la guerra di Crimea, una penisola sul Mar Nero
La seconda guerra d’indipendenza
L’azione di Cavour ottenne i suoi frutti, riuscì a convincere Luigi lNapoleone ad appoggiare il regno di Sardegna contro l’Austria, le trattative avvennero nella massima segretezza l’incontro decisivo sita nel luglio del 1858 a Plombieres
In quell’occasione Cavour e Napoleone si accordarono sulla futura divisione della penisola italiana in quattro Stati:
Il regno dell’alta Italia, il regno dell’Italia centrale, il Lazio e Roma e il regno delle due Sicilie
Non rimaneva che provocare l’Austria e spingerlo ad attaccare il regno di Sardegna ma questo scopo, Cavour diede ordine alle truppe sabaude di iniziare delle operazioni militari al confine con la Lombardia
Il 23 aprile 1859 iniziava così la seconda guerra d’indipendenza
Il 24 giugno 1859 si combatterono le ultime battaglie del conflitto, gli austriaci vennero sconfitti e la Lombardia fu conquistata
L’11 luglio 1859 l’imperatore francese dice di fermare con l’Austria l’armistizio a Villafranca
L’accordo prevedeva che l’Austria avrebbe ceduto la Lombardia regno di Sardegna
Pochi mesi dopo Cavour tornò al governo
Nel marzo del 1860 si tennero così i plebisciti che decisero larga maggioranza l’annessione dei territori dell’Italia centrale a regno di Sardegna
Garibaldi nella spedizione dei Mille
Garibaldi era il repubblicano che avrebbe voluto ottenere unificazione nazionale con l’aiuto della popolazione fino a creare una Repubblica
Deciso dunque di mettere le sue formidabili capacità al servizio del re di Sardegna guidando la spedizione al grido di Italia e Vittorio Emanuele
La spedizione dei Mille inizio nella notte tra il cinque il 6 maggio 1870 dal porto di quarto
Una volta raggiunta l’isola a Marsala Garibaldi sui uomini sconfissero le truppe di Francesco II di Borbone presso Calatafimi riuscendo ben presto entrare a Palermo
Garibaldi e i Mille traversarono poi lo stretto di Messina il 7 settembre entrarono trionfalmente a Napoli :
Cavour era preoccupato che l’impresa di Garibaldi portasse al formarsi di due Italie:
Una monarchia con capo Vittorio Emanuele al nord è una repubblicana al sud
Bisognava quindi invadere lo Stato pontificio prima che lo facesse Garibaldi raggiungere il meridione, fu così che l’esercito piemontese occupò le Marche e l’Umbria e proseguì fino a Teano
Qui il 26 ottobre 1860 Avvenne l’incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II in cui il primo cedette il controllo delle terre conquistate al sovrano piemontese
I problemi dell’Italia unita
In pochi anni che vuole Garibaldi avevano finalmente unito quasi tutto il territorio italiano ma l’Italia era un paese povero e arretrato
Data la scarsità di materie prime e fonti energetiche l’economia si basava quasi esclusivamente sull’agricoltura
Industria era nell’insieme e scarsamente sviluppata Ma poteva vantare un maggiore sviluppo in Lombardia, in Piemonte in Veneto e a Genova
Infine per raggiungere la piena unificazione occorreva anche che si diffondesse la lingua ufficiale dello Stato:
Circa il 78% era ancora Analfabeta nelle varie regioni si parlavano solo i dialetti così il regno d’Italia non aveva neppure una lingua comune
Il completamento dell’unità d’Italia
Offrire l’occasione per completare l’unificazione fu la Prussia e nel 1866 il cancelliere prussiano propose all’Italia un’alleanza militare
Inizia così la terza guerra di indipendenza e l’Italia ottenne il Veneto
Restava ancora aperto la questione romana, Garibaldi tenta due volte la marcia su Roma senza riuscire nell’impresa
Ma nel 1870 la Prussia dichiarò guerra alla Francia
E poco dopo Roma e Lazio erano annessi a regno d’Italia, il 3 febbraio 1871 Roma diventa la capitale
Il governo della destra si affrettò a emanare una legge detta delle guarentigie
Stabilito che il Papa manteneva la sua sovranità sui palazzi pontifici
Inoltre il governo si impiegava a versare annualmente allo Stato del Vaticano una certa somma di denaro
La risposta del Papa non si fece attendere e gli rifiuta la legge delle guarentigie e scomunicò i governanti italiani