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SADOUL, 1964, DALLA SECONDA GUERRA MONDIALE AI GIORNI NOSTRI
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(**)BRASILE:
In Brasile il cinema conobbe un interessante sviluppo artistico nel decennio 1925-35. Il primo lungo fu realizzato nel 1913 (Il delitto di Bahanos).
Il primo cine-club fu fondato nel 1925 San Paolo. Mauro fu uno dei più talentuosi registi di film muti.
Anche Peixoto, con Limite, attirò l’attenzione di Ejzenstein e di Pudovkin. L’avvento del sonoro stimolò la produzione che tuttavia non superò i dieci film all’anno.
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La diva di questi film musicali, Carmen Miranda, fu presto scritturata da Hollywood. Nel ’41 il Brasile produsse un solo film.
Durante la guerra fu fondata la casa di produzione Atlantida, che doveva realizzare film per il carnevale, composta da Mauro, Barros e Carmen Santos.
Mauro diresse molti film, tra cui Argila. Per molti anni si dedicò all’Istituto Nacional de Cinema Educativo per istruire alcuni documentaristi.
Rui Santos realizzò un documentario su Rio, in cui mostrava il divario tra quartieri residenziali e favelas.
Da qui molti sforzi, anche per film tratti da romanzi ma sempre risultati mediocri.
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Cavalcanti lasciò la Vera Cruz e fece numerosi film in Brasile, tra cui O Canto do Mar. Hollywood continuò però a monopolizzare il mercato,
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Vera Cruz fallì e Cavalcanti
tornò in Italia. Ma in Brasile stava nascendo una nuova generazione di cineasti.
Il più famoso film di questa nuova tendenza fu Il Cangaceiro di Barreto. Questo film impose il Brasile in tutto il mondo e non fu l’unico.
Nel 1950 arrivò Alberto Cavalcanti, chiamato dalla Vera Cruz di San Paolo, in conflitto con Rio.
Verso il ’60 il monopolio di HW cominciò a tramontare ma i talenti rimasero comunque casi isolati a causa degli scarsi capitali.
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La rivoluzione del cinema novo iniziò da un gruppo di intellettuali,
tra cui Nelson Pereira dos Santos, che girò il primo capolavoro Vidas Secas.
Il più noto dei registi fu Glauber Rocha: Il dio nero e Il diavolo biondo fu il suo capolavoro insieme a Terra in Transe.
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Purtroppo, il ciclo si è concluso anche a causa del governo dei gorilla che impedisce l’uscita di numerosi film.