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LA MUSICA DEL MONDO ANTICO - Coggle Diagram
LA MUSICA DEL MONDO ANTICO
Possiamo immaginarla, ma non ascoltarla, perchè sono rimaste poche tracce scritte, ritenute difficili da interpretare.
Non abbiamo informazioni sulla musica delle popolazioni primitive, se non che usavano piccoli flauti di osso e strumenti a percussione. Possiamo immaginare che battessero le mani e i piedi e cantassero.
I POPOLI ANTICHI
I popoli della Mesopotamia
Per i popoli della Mesopotamia, la musica segue dei criteri legati a proporzioni e leggi matematiche.
Suonavano l’arpa, la lira e la zummara, un clarinetto con due canne molto utilizzato in Medio Oriente.
Gli Egizi
I musicisti hanno un posto di prestigio nella scala sociale.
Utilizzavano arpe, sistri (sonagli di metallo), flauti in legno, trombe e il mat, un oboe doppio.
Per loro la musica ha origine divina ed è necessaria per i riti religiosi.
Gli Egizi usavano una specie di direzione d’orchestra chiamata chironomia, in cui il direttore guida i cantori mima con la mano l’andamento della musica.
Il popolo ebraico
Ha una tradizione musicale molto ricca.
Gli strumenti sono classificati in tre categorie, ognuna per una classe sociale. Le trombe e i corni per i sacerdoti, le arpe e le lire per i musicisti professionisti e diversi tipi di flauti per il popolo. Lo shofàr è uno strumento ricavato da un corno di montone che produce solo tre suoni e che viene ancora utilizzato in alcune celebrazioni.
Alcuni musicisti e cantori studiano in una vera e propria accademia.
Per la lettura dei testi sacri si usa la cantillazione, un tipo di recitazione a metà tra il parlato e il cantato.
I Greci
Pitagora teorizza che l’armonia dell’universo si riflette in quella della musica.
Per i Greci con il termine mousiké si intende l'insieme delle arti: musica, danza e poesia, che hanno un grande valore nella vita sociale.
Gli strumenti più utilizzati sono la lira, l’arpa, la cetra, la salpinx, una specie di tromba, l’aulos, simile all’oboe doppio egizio, la syrinx, una specie di flauto dritto, sonagli, tamburi e cimbali.
I Romani
La musica romana deriva maggiormente dalla musica greca.
Per loro la musica non è un modo per migliorare l’animo umano ma è uno svago, un divertimento.
Era utilizzata maggiormente per accompagnare la vita militare, per questo vengono costruiti degli strumenti a fiato in metallo come il litus, la buccina e la tuba. Viene usata anche la tibia, uno strumento simile all’aulos greco.
I Cinesi e i popoli dell'Oriente asiatico
I Cinesi usano la scala pentafonica e, come da tradizione, i suoni base sono ricavati da tubi di bambù tagliati con lunghezze tra loro proporzionali.
Dai periodi più antichi, i Cinesi usano tantissimi strumenti classificati in base al materiale con cui sono stati realizzati: argilla, zucca, pietra, metalli, pelle, legno, bambù e seta. agli strumenti più usati sono il k’in, l’erhu e lo sheng.
Secondo Confucio, la musica può suscitare sentimenti contrastanti.
Per i Cinesi, la musica ha origine divina ed è connessa con l’ordine dell’universo.
La civiltà cinese ha una cultura musicale molto antica, che nel corso dei secoli è stata influenzata da altri popoli asiatici.
La musica cinese influenza altre culture musicali dell’oriente asiatico, come quelle del Giappone, della Corea, del Tibet, della Mongolia e dell’Indonesia.
Le orchestre gamelan, in cui possono essere presenti oltre settanta strumenti, sono formate prevalentemente da percussioni in metallo, selezionate appositamente per poter suonare insieme e accordate secondo tradizioni antichissime.
Gli Indiani
La teoria musicale indiana è molto complessa: ogni ottava può essere divisa in ventidue sruti, degli “scalini” di altezza diversa. La scala è costituita da sette suoni ma possono essere disposti sugli sruti a altezze diverse, dando origine ai ragā, e ognuno deve essere utilizzato solo in particolari momenti della giornata o dell’anno per non turbare l’ordine dell’universo. Il ritmo è predisposto in tala, impulsi ritmici ricorrenti.
Uno degli strumenti più antichi è la vina, antenato del sitar.
La musica occupa un ruolo fondamentale nelle cerimonie religiose, ma è utilizzata anche nelle attività quotidiane.