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DELLUC, 1920, FOTOGENIA - Coggle Diagram
DELLUC, 1920, FOTOGENIA
Egli non considera il cinema solo in prospettiva artistica, ma come un’arte industriale:
“la grande potenza di quest’arte è di essere popolare, il cinema va ovunque.
Le sale sono migliaia in ogni paese, i film sono nel mondo intero,
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Secondo Delluc sono le regole imposte e i procedimenti esasperati degli operatori a mascherare la mancanza di idee e la mediocrità degli interpreti.
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Lui si definì un cineasta, cioè persone e figure che hanno fatto qualcosa per l’industria del cinema.
La sua non era semplicemente critica,
ma anche promozione culturale e divulgazione, e stimolo per il rinnovo del cinema francese.
Il cinema è fotogenia, cioè la capacità di distillare dalla realtà la sua verità lirica
attraverso tutti gli elementi di cui dispone, che non sono soltanto quelli fotografici.
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Delluc propugna così un cinema dalla semplicità nuda, trasparente proprio quando si serve dei suoi artefici:
“lo schermo chiede tutte le raffinatezze dell’idea e della tecnica,
ma lo spettatore non deve sapere il prezzo di tale sforzo,
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Un individuo, bello o brutto, ma espressivo, conserverà la sua espressione intensificata dalla fotografia, se è questo che si vuole.
Finché il pubblico non costringerà gli artigiani a sforzarsi, la qualità del cinema non assumerà il suo vero carattere.
Delluc dice che "l'arte sarebbe inutile,se ognuno fosse capace di gustare coscientemente la bellezza profonda del minuto che passa.
Diverse attrici, insignificanti, si sono fatte strada al cinema grazie ai registi.
Il nostro occhio vede immagini sfocate, mentre lo schermo non ne ha il diritto? (flou) Bisogna trasgredire a certe regole.
Non si vuol sentir parlare di talento degli attori, basta siano fotogenici.
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La fotogenia è l’accordo tra cinema e fotografia, che sono due cose diverse.
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Il loro abuso è il vero problema. Una buona fotografia non ha un aspetto artistico. Che tutto sia naturale al cinema!”