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Psicologia sociale pt.2 - Coggle Diagram

- - - - Aggressività come fenomeno biologico
        
        Teoria istintuale e psicologia evoluzionistica: Freud e Lorenz, l'aggressività è istintiva (non appresa ed universale). Non in grado di spiegare le differenze individuali e culturali;
        Influenze biochimiche: presenza di alcuni composti nel sangue influenza la sensibilità neurale alla stimolazione aggressiva (alcol, testosterone);
        Influenze genetiche: l'eredità genetica influenza la sensibilità del sistema neurale alle sollecitazioni aggressive (temperamento, studi gemelli omozigoti, epigenetica);
        
        Aggressività come risposta alle frustrazioni
        
        Teoria della frustrazione-aggressività: la frustrazione conduce sempre all'aggressività.
        Dislocazione: aggressività rivolta verso un obiettivo diverso da quello che originato la frustrazione;
        Deprivazione relativa: percezione di una discrepanza tra aspettative ed acquisizioni;
        Berkowutz (1978, 1989): eccessiva importanza alla relazione frustrazione-aggressività. La frustrazione produce rabbia, uno stato emotivo che predispone all'aggressività
        
        Le teorie dell'aggressività basate su istinto e frustrazione partono dal presupposto che le spinte ostili erompono da emozioni interne. Gli psicologi sociali sostengono invece che l'aggressività può essere socialmente appresa
        
        Teoria dell'apprendimento sociale (Bandura, 1997) Gli esseri umani apprendono l'aggressività osservando gli altri. Bandura ritiene che la vita quotidiana esponga a modelli aggressivi in seno alla famiglia, nell'ambito della sottocultura di appartenenza e tramite i mass media.
        Famiglia: i bambini fisicamente aggressivi hanno avuto genitori fisicamente punitivi che hanno impartito disciplina con un modello aggressivo (Petterson et al., 1982);
        Cultura: modelli offerti dall'ambiente sociale (es. nostro territorio)
        
        Che cosa influenza l'aggressività?
        
        Dolore e sofferenza: qualsiasi esperienza avversiva (aspettativa disattesa, un insulto, sofferenza fisica), è in grado di sollecitare una violenta reazione emotiva (Azrin: lievi scosse ai topi; Berkowitz: 1983, 1989, 1998);
        
        Alte temperature ambientali: le variazioni climatiche sono in grado di influenzare il comportamento umano (caldo fattore più rilevante);
        
        Attacchi ed aggressioni: essere aggredito o insultato conduce rapidamente a comportamenti aggressivi (Ohbuchi e Kambara: le aggressioni intenzionali alimentano reazioni d'attacco);
        
        Influenza dei media: i dati del National Television Violence Study: su 10 programmi, 6 avevano contenuti violenti. 9 detenuti su 10 ammisero di aver imparato nuove strategie guardando programmi dedicati al crimine. Bambini ed adolescenti che passavano più tempo a guardare la tv avevano più probabilità di diventare adulti condannati per crimini, con diagnosi di disturbo antisociale ed altri tratti di personalità aggressiva. Dati confermati anche controllando il QI, sesso, status, stile genitoriale e precedenti;
        
        Gli studi correlazionali: più sono violenti i contenuti dei programmi televisivi e più i bambini risultano aggressivi. Gli studi di Benson sul Terzo fattore: colore che guardavano atti di violenza più accentuati erano effettivamente violenti a causa dell'esposizione televisiva. L'aggressività era successiva al fatto di vere scene violente in TV e non il contrario;
        
        Influenze di gruppo: i gruppi possono amplificare le reazioni aggressive, l'attenuarsi del senso di responsabilità aumenta con la distanza. L'intensità della violenza è correlata al numero di persone presenti;
        
        **Fattori correlati all'aggressività (in laboratorio ed in contesti ecologici): sesso maschile, consumo di alcol, visione scene violente, anonimato, provocazione, presenza di armi da fuoco, interazione di gruppo;
        
        Effetti della televisione sul pensiero:
        
        Desensibilizzazione: Barbara Krahe et al (2010); livello di sollecitazione fisiologica, paragonando ragazzi che guardavano poca tv contro ragazzi che lo facevano abitualmente;
        
        Alterazioni della percezione: Coloro che guardano più televisione (più di 4 ore ogni giorno), hanno una percezione alterata rispetto alla violenza nel mondo che li circonda;
        
        Script sociali: Sequenza di istruzioni mentali fornite dalla cultura di appartenenza che suggeriscono come comportarsi;
        
        Riattivazione di schemi cognitivi (priming): Guardare video con contenuti violenti sollecita sistemi di idee collegate alla violenza (interpretazioni violente di scene neutrali)
        
        Vi è un consenso unanime tra gli esperti di psicologia sociale, nel ritenere che l'assistere ad o il prendere parte ad azioni violente, non produce un effetto catartico (liberatorio). Tra le varie culture, coloro che utilizzano messaggi che pongono l'accento sull'Io, piuttosto che sul Tu, comunicano i propri sentimenti in modo migliore
        
        Aggressività e comunicazione
        
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- - - - Cambiamento che si verifica nei giudizi, nelle opinioni e negli atteggiamenti di una persona o di un gruppo a seguito dell'esposizione ai giudizi, alle opinioni ed agli atteggiamenti di altre persone, in particolari circostanze.
        Potere sociale: la forza di cui dispone chi influenza. Le conseguenze comportamentali dell'influenza sociale sono: conformismo, accettazione, accondiscendenza, obbedienza
        
        Conformismo
        
        Cambiamento del comportamento, dei pensieri e dei sentimenti delle persone come risultato di una pressione di gruppo reale o immaginaria. Aspetto positivo o negativo? Le nostre credenze sarebbero le stesse se non fossimo parte di quel gruppo. Conformismo significa non solo agire come agiscono gli altri, ma anche essere condizionati da come agiscono, ovvero agire e pensare in modo diverso da come si farebbe autonomamente.
        Ci sono tanti tipi di conformismo:
        
        Accettazione o adesione interiore (acceptance): credere fermamente in ciò che il gruppo ci ha indotto a credere (es. l'esercizio fisico fa bene alla salute);
        
        Accondiscendenza o acquiescenza (compliance): conformarsi ad una richiesta senza credere in ciò che stiamo facendo (es. indossare un particolare vestito);
        
        Obbedienza (obedience): quando acconsentiamo in funzione di una punizione o una ricompensa
        
        Tecniche d'influenza per ottenere accondiscendenza
        
        La psicologia sociale ha dedicato molta attenzione alle tecniche d'influenza per ottenere accondiscendenza, in particolare a quelle cosiddette indirette, ossia quelle in cui non è dichiarato esplicitamente ciò che vogliamo ottenere, ma formuliamo inizialmente una richiesta diversa che ci consentirà di ottenere indirettamente ciò che vogliamo ottenere. Esempi:
        
        Tecnica del piede nella porta: assicurarsi l'adesione ad una richiesta impegnativa chiedendo alle persone di accondiscendere dapprima ad una richiesta meno impegnativa;
        
        Tecnica del tiro mancino (colpo basso): assicurarsi l'adesione ad una richiesta minore e poi aumentare il costo che comporta tener fede alla parola data o all'impegno assunto;
        
        Tecnica della porta in faccia: avanzare una richiesta di portata considerevole e, dopo aver ottenuto un rifiuto, ossia la porta in faccia, avanzare una richiesta minore effettivamente desiderata e prevista;
        
        Tecnica del questo non è tutto: offrire qualcosa ad un prezzo alto e, senza lasciare il tempo per la risposta, offrire un accordo migliore abbassando il prezzo o aggiungendo un altro prodotto
        
        Studi classici
        
        Contagio sociale (suggestionabilità)
        
        Legame di stati d'animo (Totterdel et al 1998): le persone dello stesso gruppo di lavoro tendono a condividere alti e bassi livelli d'umore;
        
        Christakis et al 2009: gli amici funzionano come un sistema sociale, tendono a condividere le stesse idee e gli stessi comportamenti rispetto a determinati temi (obesità, sonno, uso di sostanze ecc.);
        
        Effetto camaleonte (Chartrand et al 1999): comportamenti sincronizzati. Tendiamo involontariamente a comportarci come chi osserviamo (atteggiamenti, emozioni, ecc);
        
        Rick van Baaren et al 2004: dimostrano che se ci si comporta come gli latri (imitazione), si risulterà più simpatici e degni di essere aiutati dagli altri;
        
        Isteria di massa: la suggestionabilità può avere effetti anche su larga scala
        
        Gli studi di Milgram sull'obbedienza
        
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- - - - Definizione di gruppo:
        
        Lewin (1948): presenza di un destino comune;
        
        Sherif (2996): struttura sociale (famiglia);
        
        Bales (1950): presenza di interazioni faccia a faccia;
        
        Tajfel Turner (1981): un gruppo esiste se almeno due individui percepiscono sé stessi come membri della medesima categoria sociale (autocategorizzazione);
        
        Brown (2000): Un gruppo esiste quando due o più individui definiscono sé stessi come membri di quel gruppo e quando la sua esistenza è conosciuta da almeno un'altra persona;
        
        Il comportamento delle persone cambia se agiscono da sole o in gruppo?
        
        Identità personale: descrizione che le persone danno di sé stesse sulla base delle caratteristiche individuali;
        
        Identità sociale: aspetti che derivano dalla consapevolezza appartenere ad uno o più gruppi e dal sentimento suscitato da tali appartenenze
        
        Teoria dell'identità sociale: valorizzazione del gruppo di appartenenza, percezione dell'outgroup, favoritismo vs discriminazione
        
        Cosa succede quando l'appartenenza ad un gruppo diventa negativa?
        
        Mobilità sociale: disidentificazione (distanziamento psicologico), dissociazione (distanziamento fisico);
        
        Cambiamento sociale: creatività sociale, competizione sociale, ricategorizzazione
        
        Status: posizione che una persona occupa in un gruppo sociale e la valutazione di tale posizione su una scala di prestigio; Teoria dell'aspettativa di status;
        
        Norme sociali: standard di comportamento e credenze stabilite e rinforzate dal gruppo. Norme basate sull'apparenza fisica (militari), norme basate su atteggiamenti;
        
        I ruoli sociali: insieme delle aspettative che le persone ricoprono circa il modo in cui dovrebbe comportarsi una persona che occupa una determinata posizione nel gruppo;
        
        Levine e Moreland (1990): leader, nuovo arrivato, dipendente conformista, capro espiatorio
        
        Le fasi di sviluppo del gruppo
        
        Fase d'esplorazione: membro potenziale (prospective member);
        
        Fase di socializzazione: nuovo membro (newcomer);
        
        Fase di mantenimento: membro a pieno titolo (full member);
        
        Fase di risocializzazione: membro marginale (marginal member);
        
        Fase del ricordo: ex membro
        
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        Facilitazione sociale: attivazione fisiologica che porta a rendere alcuni comportamenti accessibili ed altri meno accessibili
        
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        Gli aspetti strutturali del gruppo:
        Leadership: processo per il quale ad alcune persone del gruppo viene permesso di mobilitare e guidare gli altri componenti del gruppo per aiutarli a conseguire gli obiettivi
        
        Leader orientato al compito (stile direttivo): organizzazione, problem solving, raggiungimento obiettivi, maggiormente adottato dagli uomini;
        
        Leader sociemozionale (stile democratico): mediazione conflitti, supporto, favorisce il clima di gruppo, maggiormente adottato dalle donne
        
        Modello del grande uomo: centrato sulle caratteristiche personali;
        Modello della contingenza: relazione del leader con il gruppo, struttura del compito, posizione di potere del leader;
        Modello transazionale del credito idiosincratico: considerano l'interazione tra leader e membri
        
        Influenza del gruppo sulle persone e sugli altri
        Deindividuazione: i gruppi possono generare un senso diffuso di eccitazione o spingere i singoli a compiere azioni che da soli altrimenti non farebbero. Le persone tendono a:
        
        Abbandonare le normali restrizioni;
        
        Perdere il proprio senso di identità individuale;
        
        Seguire le norme del gruppo
        Le folle esercitano questo effetto perché promuovono l'anonimato. Internet promuove l'anonimato
- - - - Per suscitare l'azione, un messaggio persuasivo deve superare tutte le fasi qui illustrate. Ciò che conta, tuttavia, non è tanto ricordare il messaggio in sé quanto ricordare le proprie opinioni in risposta ad esso
        
        Via centrale: in possesso di abilità cognitive e motivato, grosso sforzo cognitivo, analisi particolareggiata e sistematica, argomenti convincenti suscitano concordanze durature;
        Via periferica: non è in possesso di abilità cognitive o disinteressato, basso sforzo cognitivo, utilizzo di indizi periferici e di euristiche, indizi superficiali suscitano simpatia ed accettazione, ma spesso solo temporaneamente
        
        Gli elementi della persuasione:
        
        Chi? Comunicatore (credibilità, esperienza, affidabilità, fascino);
        
        Cosa? Contenuto (ragione o emozione, discrepanza, unilaterale o bilaterale, primacy o recency);
        
        Come? Canale (attivo o passivo, personale o media);
        
        A chi? Il ricevente (abilità cognitive e tratti di personalità, età
        
        Chi? La fonte:
        
        Credibilità (percezione di competenza, percezione di affidabilità);
        
        Attrazione somiglianza (simpatia, attrazione fisica, somiglianza);
        
        Che cosa? Il contenuto del messaggio:
        
        Ragione o emozione (effetto del sentirsi bene, effetto del mettere paura);
        
        Appelli unilaterali o bilaterali (Werner et al, accanto al messaggio persuasivo anche uno discordante con lo stesso contenuto del primo);
        
        Come? Il canale di comunicazione:
        
        Esperienza attiva o ricezione passiva? (familiarità=credibilità, scorrevolezza uguale o maggiore di credibilità, esperienza attiva rinforza gli atteggiamenti;
        
        Influenza delle persone o dei media
        
        A chi? Il ricevente:
        
        Età (gli atteggiamenti dei più anziani cambiano meno rispetto ai più giovani);
        
        Tratti di personalità (analitici vs emotivi, le persone con elevato automonitoraggio tendono ad essere più conformiste
        
        Come si può resistere alla persuasione
        
        Sfidare le credenze: Charles Kiesler (1971), attaccare blandamente le posizioni;
        
        Sviluppare contro-argomentazioni: McGueire, immunizzazione dell'atteggiamento;
        
        Programmi di immunizzazione: Gli studenti "vaccinati" dimezzavano la probabilità di iniziare a fumare;
        
        Bambini ed influenza pubblicitaria: Fino a 8 anni non comprendono l'intento persuasivo. Maggiore efficacia dell'esperienza realistica
        
        La prigione di Stanford:
        
        Punto di partenza. Durante il suo corso di Psicologia sociale, Zimbardo propose ai suoi studenti di svolgere alcuni lavori di approfondimento di argomenti salienti per la psicologia sociale. Un gruppo guidato dallo studente David Jaffe decise di organizzare un fine settimana di reclusione in una falsa prigione per sperimentare la sensazione della detenzione. Quando David ed il suo gruppo riportarono la loro esperienza in aula, ci si accorse subito che quello che gli studenti avevano sperimentato doveva essere approfondito;
        
        Domande della ricerca. Zimbardo si appassionò al tema dell'imprigionamento e con i suoi studenti continuò ad approfondirlo finché decisero d'indagare come i ruoli sociali assunti potessero influenzare la personalità ed il comportamento delle persone;
        
        Strategia di ricerca. Zimbardo ed i suoi collaboratori decisero di mettere a punto un disegno sperimentale;
        
        Campo o laboratorio. Decisero quindi di riprodurre la vita carceraria nel seminterrato dell'edificio di Psicologia dell'Università di Stanford a Palo Alto California (il realismo sperimentale). Nella progettazione dell'esperimento si fecero aiutare da un ex detenuto, Carl Prescott. Venne così costruita una prigione, attiva 24 ore su 24, composta dalle celle per i reclusi, una cella di isolamento, lo spazio comune, il locale per le guardie. Ogni detenuto aveva un numero d'identificazione e possedeva una branda con materasso, una coperta ed un cuscino. Nella prigione non c'erano finestre ed orologi per impedire di percepire il trascorrere del tempo. Un impianto di citofoni permetteva ai ricercatori di ascoltare quanto veniva detto nelle celle e di dare eventuali comunicazioni;
        
        Strumenti per la ricerca. Nella prigione venne praticata una fessura nel muro che permetteva di riprendere e di videoregistrare ciò che accadeva tra guardie e prigionieri. I prigionieri sarebbero dovuti rimanere nella prigione 24 ore al giorno per le due settimane della durata della ricerca. Le guardie erano presenti nella prigione a gruppi di 3 alla volta per turni di 8 ore al giorno, al di fuori dei quali ritornavano alla loro vita normale;
        
        Variabili. Per l'assunzione dei ruoli (recluso/guardia) vennero studiati nel dettaglio l'abbigliamento ed il tipo di azioni consentite (manipolazione della variabile indipendente). I due gruppi avevano uniformi diverse ma identiche all'interno di ogni gruppo allo scopo di promuovere sentimenti di anonimia, diminuire il senso di individualità ed aumentare l'identità di gruppo. Per lo stesso motivo i detenuti non potevano essere chiamati per nome ma solo con un numero identificativo che era scritto sul camice che dovevano indossare, non potevano indossare biancheria intima, avevano una catena alla caviglia e sandali di gomma ai piedi ed indossavano una calza di nylon in testa che rendeva identiche anche le teste. Allo stesso modo per le guardie venne studiata una particolare immagine pubblica: tutti indossavano un'identica divisa, avevano un fischietto, erano muniti di uno sfollagente e tutti indossavano degli occhiali a specchio. I ricercatori pensavano in questo modo di aver creato per le guardie delle condizioni di anonimato. Zimbardo ed i suoi collaboratori riprodussero nella prigione di Stanford l'organizzazione abituale delle prigioni dell'epoca;
        
        Reperimento dei soggetti. Per il reperimento dei soggetti venne pubblicata su un giornale locale un'inserzione in cui si richiedevano volontari per uno studio sulle conseguenze psicologiche della vita carceraria, i partecipanti avrebbero guadagnato 15 dollari al giorno. Tutte le persone che risposero all'inserzione vennero intervistate e sottoposte a test di personalità;
        
        Controllo delle variabili intervenienti. Alla fine vennero scelti 24 studenti universitari di sesso maschile che non presentavano problemi psicologici, disabilità fisiche e che non avevano passate storie di reclusione. Gli studenti non si conoscevano fra loro. 18 volontari vennero coinvolti nell'esperimento ed i 6 restanti soggetti selezionati rimasero a disposizione nel caso si fosse resa necessaria la loro presenza;
        
        Consenso informato. I soggetti prima dell'esperimento firmarono un contratto in cui, dopo aver ricevuto delle informazioni sulla ricerca, affermavano l'intenzione di parteciparvi ed in cui venivano garantiti una serie di servizi di base per il periodo dell'esperimento ed il pagamento pattuito;
        
        Assegnazione casuale ai gruppi. Gli studenti vennero assegnati casualmente al ruolo di carcerato o di guardia mediante il lancio di una moneta. Una telefonata avvertì una parte dei partecipanti (futuri reclusi) di rendersi reperibili a casa propria il giorno che ebbe inizio l'esperimento mentre gli altri (guardie) parteciparono ad un meeting di orientamento attraverso cui il direttore delle carceri (Zimbardo stesso) ed il capo delle guardie (un collaboratore di Zimbardo) istruirono le guardie sulla situazione generale della prigione e sui dettagli amministrativi (turni, rapporti giornalieri, rapporto sui casi), della prigione e sui dettagli amministrativi (turni, rapporti giornalieri, rapporto sui casi), mentre non venne data nessuna specificazione in merito a come comportarsi. Durante la riunione le guardie predisposero un insieme di regole di condotta che vennero lette ai prigionieri. Il 14 agosto 1971 venne messo in scena un vero e proprio arresto di massa per le strade della città. Coloro che avrebbero dovuto ricoprire il ruolo di carcerati vennero prelevati dalle proprie abitazioni da poliziotti in divisa, vennero perquisiti ed ammanettati. Una volta giunti alla prigione i carcerati vennero spogliati, a tutti fu spruzzato addosso uno spray disinfettante, dovettero aspettare nudi nel cortile e dopo un po' di tempo fu data loro l'uniforme con il numero identificativo ed un berretto di nylon. Da quel momento i reclusi divennero tutti uguali, non vennero più chiamati con il loro nome ma solo con il numero. Ai prigionieri vennero lette le regole da rispettare nel carcere. Furono concesse visite dall'esterno da parte di un cappellano di un carcere, di parenti ed amici. I prigionieri da quel momento persero ogni riferimento personale. L'esperimento durò solo 6 giorni contro i 15 previsti e venne interrotto come afferma lo stesso Zimbardo per due motivi;
        
        Etica della ricerca. Il primo motivo dell'interruzione dell'esperimento era legato al fatto che attraverso le videoregistrazioni di quello che accadeva nella notte Zimbardo e collaboratori si accorsero che si verificava un'escalation degli abusi perpetrati dalle guardie nei confronti dei prigionieri. Il secondo è relativo alla presa di posizione assunta da Christina Maslach, una psicologa inserita nello staff dei ricercatori per condurre alcune interviste a guardie e prigionieri, la quale mise in discussione l'esperimento dal punto di vista etico. Dopo 6 giorni gli sperimentatori si resero conto che loro stessi avevano smesso di percepire i soggetti dell'esperimento come ragazzi e li vedevano solo come guardie e prigionieri. All'esperimento seguì un'intera giornata di debriefing e di interviste individuali. L'esperimento della prigione di Stanford ha sollevato non poche questioni etiche. Fino a che punto deve spingersi il ricercatore? Gli argomenti a sostegno della correttezza della procedura sperimentale si basano essenzialmente sul fatto che lo studio ha individuato le linee guida previste per la ricerca sui soggetti umani. L'accusa di violazione dei principi etici poggia su una considerazione semplice ed incontrovertibile: alcuni partecipanti soffrirono e le guardie che hanno inflitto le pene hanno potuto farlo senza che nessuno potesse intervenire. Su questo punto gli stessi ricercatori affermano che l'esperimento andava interrotto molto prima, ma perché ciò non avvenne? Il ruolo di direttore della prigione e di sovrintendente assunti da due membri dello staff di ricerca presero il sopravvento su quello del ricercatore;
        
        Relazione ricercatore-soggetti. Ciò veniva osservato non passava attraverso gli occhi del ricercatore bensì attraverso lo sguardo del direttore. Zimbardo ha affermato: "Desideravo mantenere l'integrità della mia prigione"
- - - - Viene manifestato attraverso freddezza e distanza ritenute socialmente accettabili. Il pregiudizio manifesto è stato sostituito da quello latente: esagerazione delle differenze etniche, ammirazione e simpatia inferiori per la minoranza, rifiuto associato (apparentemente) a ragioni non razziali
        
        Pregiudizio di genere
        
        Stereotipi di genere:
        
        Jackman et al (1981) gli stereotipi di genere sono più forti di quelli razziali;
        
        Differenze al di fuori dei pasi democratici occidentali;
        
        Nascita e genere
        
        Pregiudizio e discriminazioni di genere:
        
        Gli atteggiamenti verso le donne sono cambiati tanto rapidamente quanto quelli razziali (es. elezioni);
        
        La maggior parte delle persone ha più simpatia per le donne;
        
        Atteggiamenti di genere spesso ambivalenti;
        
        Il pregiudizio manifesto sta scomparendo ma permane quello di latente
        
        Pregiudizio verso l'omosessualità:
        
        In gran parte del mondo non sono libere di esprimere con serenità chi sono;
        
        In molte nazioni costituisce un reato penale;
        
        Nei paesi occidentali i pregiudizi persistono nonostante siano in calo
        
        Le fonti sociali del pregiudizio
        Le disuguaglianze sociali: lo status iniquo ed il pregiudizio. Quando ci sono disuguaglianze, il pregiudizio aiuta a giustificare la superiorità economica e sociale di chi ha benessere e potere
        
        Le molte forme di stereotipi e pregiudizi
        
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- - - - Inizialmente ideato per esplorare pensiero e sentimenti, oggi ampiamente utilizzato per aumentare la consapevolezza sulle credenze inconsce;
        
        Origini dell'IAT e questioni di misurazione
        
        L'IAT è stato originariamente sviluppato come strumento per esplorare le radici inconsce del pensiero e del sentimento. Questo sito è stato costruito con finalità diverse: per offrire l'IAT alle persone interessate come strumento per aumentare la consapevolezza circa le loro stesse preferenze o credenze inconsce. Molti anni fa, Fedor Dostoevskij ha scritto: "Ogni uomo ha reminiscenze che non svelerebbe a nessuno se non ai suoi amici. Ha inoltre altre questioni nella sua mente che non direbbe neanche ai suoi amici, ma solo a se stesso, ed in segreto. Ma ci sono altre questioni che l'uomo ha paura di rivelare anche a se stesso, ed ogni uomo corretto conserva un buon numero di tali questioni nella sua mente." Questa citazione di Dostoevskij cattura due concetti che l'IAT ci aiuta ad indagare. Primo, possiamo non avere intenzione di condividere i nostri atteggiamenti privati con altre persone. Secondo, possiamo non essere consapevoli di alcuni dei nostri stessi atteggiamenti. I suoi risultati all'IAT possono includere entrambe le componenti di controllo e consapevolezza
        
        Il test
        
        Colore della pelle (IAT Pelle chiara - Pelle scura): questo IAT richiede di classificare volti dalla pelle chiara e scura. Rivela spesso una preferenza automatica per la pelle chiara piuttosto che scura;
        
        Peso (IAT Magri - Grassi): questo IAT richiede l'abilità di distinguere volti di persone obese e volti di persone magre. Rivela spesso una preferenza automatica per i magri rispetto ai grassi;
        
        Razza (IAT Bianchi - Neri): questo IAT richiede l'abilità di distinguere volti di origine Europea o Africana. Ha indicato che la maggior parte degli Americani hanno una preferenza automatica per i bianchi rispetto ai neri;
        
        Genere (IAT Genere - Scienza): questo IAT spesso rivela un collegamento tra l'arte e le donne e, contemporaneamente, tra le scienze e l'uomo;
        
        Età (IAT Giovani - Anziani): questo IAT richiede l'abilità di distinguere volti di persone giovani ed anziane. Questo test ha spesso indicato che gli Americani hanno preferenze automatiche per i giovani piuttosto che per gli anziani;
        
        Disabilità (IAT Normodotati - Disabili): questo IAT richiede l'abilità di riconoscere i simboli che rappresentano le persone normodotate e disabili;
        
        Sessualità (IAT Omosessuale - Etero): questo IAT richiede l'abilità di distinguere parole e simboli che rappresentano persone gay e persone eterosessuali. Rivela spesso una preferenza automatica per gli eterosessuali rispetto alle persone gay;
        
        Nazioni (IAT Italia - Stati Uniti): questo IAT richiede l'abilità di riconoscere fotografie di leader o altri simboli nazionali. I risultati ottenuti con questo test forniscono un nuovo modo di valutare il nazionalismo
        
        Limiti:
        
        Punteggi influenzati dalla sequenza di presentazione;
        
        Punteggi potrebbero essere influenzati dalle esperienze recenti (contatti con una determinata cultura);
        
        Possibile ritardo della rete