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LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Tra il 1850 e il 1870 in Europa furono costruiti 75.000 km di ferrovie, facendo esplodere il settore dei trasporti; la nuova
rete ferroviaria
modificò completamente il sistema dei trasporti, accorciando le distanze e rendendo più facili e veloci lo scambio di merci e gli spostamenti degli uomini.
Anche i viaggi per mare subirono una radicale trasformazione grazie alla diffusione, fin dagli inizi del secolo, delle
navi a vapore
e soprattutto grazie ad un'innovazione decisiva: l'abbandono del legno in favore del ferro per costruire lo scavo delle navi.
Questa rivoluzione nei trasporti portò allo sviluppo dell'
industria siderurgica
che andò a soppiantare quella tessile e diventò il settore di punta del sistema produttivo industriale. Inoltre si iniziò a produrre un nuovo materiale, l'
acciaio
, più resistente e facile da lavorare che sostituì progressivamente la ghisa, precedentemente utilizzata
Dal XIX secolo cominciarono a circolare con grande facilità i messaggi e le idee, le invenzioni furono le seguenti:
L'americano Samuel Finley Morse inventò nel 1836 il
telegrafo elettrico
, un apparecchio che consentiva di inviare messaggi utilizzando l'alfabeto Morse. Il telegrafo venne utilizzato sia a fini commerciali, che militari e politici.
Con il telegrafo si svilupparono inoltre le
agenzie di informazioni
che vendevano notizie, soprattutto ai giornali.
Nel 1871 l'italiano Antonio Meucci ideò il
telefono
, poi perfezionato e brevettato da Alexander Bell nel 1876, che permetteva di inviare e ricevere messaggi sotto forma di suoni. Grazie al telefono le comunicazioni diventarono ancora più facili e le agenzie d'informazione aumentarono la propria capacità di lavoro.
Nei primi decenni del Novecento fu inventato dal fisico italiano Marconi il
telegrafo senza fili
che permise di scambiare messaggi fra le navi in mare e la terraferma.
Marconi mise inoltre a punto anche l'apparecchio
radio
, grazie al quale si poté utilizzare per i messaggi a distanza non più solo l'alfabeto Morse ma anche la lingua parlata.
La seconda rivoluzione industriale si caratterizzò per la scoperta di una nuova fonte di energia: l'
elettricità
. La sua applicazione come forza motrice delle macchine fu possibile grazie all'invenzione della
dinamo
(studiata già a metà dell'Ottocento da Pacinotti e messa poi a punto nel 1866 da Werner von Siemens), un apparecchio capace di trasformare il movimento in elettricità.
Per produrre energia elettrica fu utilizzata soprattutto la forza dell'acqua, combinando la dinamo con una macchina detta
turbina
. Il collegamento di un gran numero di turbine e dinamo costituiva le
centrali idroelettriche
. In seguito si scoprì inoltre che era possibile trasmettere a distanza l'energia elettrica, in questo modo la forza idrica poteva essere utilizzata lontani dai corsi d'acqua.
La nuova fonte energetica ebbe un'importanza decisiva per lo sviluppo industriale, soprattutto per i paesi che non disponevano di importanti bacini carboniferi, ma erano ricchi di energia idraulica. La conquista dell'elettricità inoltre decretò il declino del vapore come fonte energetica.
Nella seconda metà dell'Ottocento fu scoperta e iniziò ad essere utilizzata una nuova fonte di energia: il
petrolio
. Anche se già conosciuto in Medio Oriente, solo nel 1859 si perfezionò la tecnica della trivellazione del suolo per estrarre il petrolio (ad opera dell'americano Edwin Drake) e da quel momento si verificò una vera e propria
corsa all'oro nero
(come fu chiamato il petrolio).
Dalla depurazione chimica del petrolio, era inoltre possibile estrarre i suoi diversi componenti, i cosiddetti idrocarburi, come il cherosene, la benzina e la nafta.
Particolare sviluppo durante la seconda rivoluzione industriale ebbe anche l'
industria chimica
, prima con la diffusione delle
raffinerie
, stabilimenti per la lavorazione del petrolio, poi con la produzione dei
coloranti artificiali
, che diedero nuovo impulso all'industria tessile.
Molto importante fu soprattutto il ricorso alla chimica per il rinnovamento delle tecnologie agrarie con la nascita dei
concimi chimici
, grazie alle ricerche di Justus von Liebig.
I nuovi concimi permettevano di accrescere la fertilità delle piante e, di conseguenza, l'intera produttività agricola, grazie anche al crescente impiego delle macchine.
Oltre ai concimi si inventarono gli
anticrittogamici
, che proteggono le piante dagli insetti nocivi.