1)Mentre nel breve periodo alcuni input (capitale) sono fissi, nel lungo gli input possono essere modificati--> tutti gli input sono variabili. 2) con due input, ovvero capitale e lavoro, e con capitale fisso nel breve, se l'impresa vuole incrementare la produzione: 1.1) nel breve può solo aumentare il numero di lavori impiegati, 1.2) nel lungo può acquistare nuovi macchinari, costruire altri stabilimenti ecc. 3) nel lungo periodo, l'impresa ha più flessibilità, può mixare tra capitale e lavoro, quindi i costi di lungo saranno inferiori ai costi di breve periodo
La curva di costo totale medio di lungo periodo è al di sotto delle curve di costo totale medio di breve periodo associate a diversi livelli dell'input fisso. INTRODUCIAMO QUINDI: 1.economie di scala la curva di costo totale medio di lungo periodo è decrescente 2.DISECONOMIE
DI SCALA la curva di costo totale medio di lungo periodo è crescente 3.RENDIMENTI
DI SCALA COSTANTI la curva di costo totale medio di lungo periodo è costante. un'altra differenza è che poichè nel lungo non ci sono costi fissi, costo totale (costo totale medio) e costo variabile (costo variabile medio) coincidono
L’OFFERTA DELL’IMPRESA NEL LUNGO PERIODO
1.produrre o non produrre, quindi chiudere 2.se produrre, quanto produrre e a che prezzo vendere il proprio prodotto?
la 2. sarà sempre determinata dal confronto tra prezzo e costo marginale, con la differenza che il cm da considerare p quello ottenuto dalla funzione di costo di lungo periodo per quanto riguarda 1. nel breve era derminata dal confronto prezzo e costo variabile medio (avc) , ma nel lungo, il costo variabile medio coincide con il costo totale medio, quindi la decisione dipenderà dal confronto tra prezzo e costo totale medio , tutto ciò implica che nel lungo non potremo avere profitti negativi , infatti un'impresa che nel lungo ha profitti negativi, uscirebbe dal mercato.
Nel breve periodo il numero di imprese è fisso,maggioere è il numero delle imprese, più a destra e più ripida sarà la curva di offerta a breve termine. Nel lungo periodo le nuove imprese possono entrare nel mercato e imprese esistenti possono uscire, mercati in cui è possibile ricavare un profitto tendono ad attirare nuove imprese, mercati in cui si registrano perdite in genere vengono abbandonati. RIASSUNTO: in un mercato concorrenziale, nel lungo periodo tute le imprese tenderanno a registrare un profitto economico pari a 0, l'azzeramento dei profitti è una conseguenza dei movimenti di prezzo legati ai flussi di entrata e uscita delle imprese dai mercati. Ogni impresa ha un profitto uguale a 0 quando il prezzo di mercato corrisponde al valre minimo del avc, a quel livello il costo marginale e il cmedio coincidono, in pratica l'offerta di mercato nel lungo periodo è una retta orizzontale in corrispondenza di un prezzo pari al valore minimo della curva di costo totale medio