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PCR - Coggle Diagram
PCR
Real-Time PCR (qRT-PCR),
La RT-qPCR, non misura l’accumulo dei prodotti di reazione dopo n cicli ma il numero di cicli necessari per raggiungere una soglia arbitraria di fluorescenza detta Ct (concentration threshold), che cadrà nella regione esponenziale della curva.
permette di valutare la quantità di costrutto o di quantificare l’espressione di un gene in pianta
l'analisi si fa su cDNA
il cDNA è una molecola di DNA sintetizzata in laboratorio a partire dall'RNA messaggero e rappresenta una copia complementare dei geni trascritti in una cellula.
L’RNA messaggero è caratterizzato da una coda di poliA (estremità 3’) e un cap (estremità 5’), spesso utilizzati per disegnare gli inneschi;
i primer piu utilizzati :
- voligo dT, complementare alla coda al 3’
- esameri randomici, che si appaiano in maniera casuale lungo l’RNA
- primer specifici, per amplificare una specifica regione di interesse, tuttavia questa modalità è generalmente più costosa, perciò generalmente si retrotrascrive l’intera sequenza e si amplifica in PCR con primer specifici.
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FORMULE
reazione di amplificazione del DNA è descritta dalla formula:
N(n)= N(0)(1 + E)n
se l'efficienza è massima la formula si riduce a
N(n)= N(0) 2n
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La formula descrive una reazione esponenziale può essere meglio evidenziata attraverso i logaritmi
Log N(n) = n log(1 + E) + log N(0)
in presenza di due campioni con Ct differente, è possibile calcolare la variazione nei livelli di espressione
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L’Efficienza di amplificazione
( dipende dai primer, dalla “pulizia” del DNA, dai parametri sperimentali che possono variare da reazione a reazione) può in alcuni casi essere molto meno del 100%, e quindi non approssimabile a 1.
Per paragonare campioni amplificati con primer diversi con il metodo del ΔΔCT, la loro efficienza di amplificazione deve essere la stessa; quando ciò non accade bisognerà sostituire il “2” con l’efficienza relativa ad ogni coppia di primers, che sarà inferiore a 2. Si parla in questo caso di metodo Pfaffl.
per l’efficienza, è importante scegliere e primers che siano ottimali.
É vero che l’efficienza dipende anche da tutti gli step affrontati prima di arrivare al cDNA, inoltre questo non sarà puro ma in una soluzione contenente buffer di reazione, reagenti, disattivatori della retrotrascrittasi e altre e variabili;
normalizzando però, ciò che bisogna considerare è solo l’efficienza dei primers e la quantità di DNA.
L’efficienza è descritta dalla
formula N(n)= N(0)(1 + E)^n,
derivata dalla reazione di PCR.
Se si utilizzano due coppie di primers con un’efficienza diversa, la reazione di PCR porta ad un’amplificazione di questa differenza
(Es: per una coppia E=0.9, per l’altra E=0.8; in seguito all’amplificazione, la differenza di 0.1 viene propagata in modo esponenziale aumentando di un ordine di grandezza
come calcolare l'efficienza:
- progettare una coppia di primers
- estrarre il cDNA completo
- pulirlo e quantificarlo, il cDNA dev'essere diluito fino ad arrivare ad una diluizione 1:4
- si effettuano le qRT-PCR sui campioni diluiti.
i primers sono ottimali quando riescono ad amplificare anche concentrazioni molto diluite di cDNA
; i Ct ottenuti devono cadere sulla retta che descrive l’efficienza di amplificazione, ottenuta dal logaritmo della formula N(n)= N(0)(1 + E)n.
RT-PCR e qRT-PCR non sono sinonimi! nel primo caso si indica una retrotrascrizione seguita da PCR, nel secondo caso invece ci si riferisce alla quantitative real time PCR.
permette di monitorare di continuo l’andamento della reazione tramite un intercalante fluorescente, come il SYBR Green
sarà quindi possibile monitorare in tempo reale la formazione del prodotto di amplificazione seguendone il segnale di fluorescenza assorbita con un sistema spettrofotometrico, incluso in un termociclatore, misurando così il ciclo al quale la fluorescenza del prodotto supera la baseline e interseca una linea ideale detta Ct (threshold cycle) posizionata dall’operatore.
Il threshold è una soglia arbitraria di fluorescenza, decisa dall’operatore della real-time, al di sotto della quale i segnali risultano essere aspecifici (non descrivono in modo esponenziale la reazione).
Un campione più concentrato arriva prima alla fluorescenza threshold; il ciclo di “uscita”, ovvero il ciclo al quale viene raggiunto il threshold, fornisce quindi informazioni sulle concentrazione del DNA di partenza.
CHAMATA Ct
i valori di Ct sono inversamente proporzionali alla concentrazioni iniziali dei DNA target.
importante:
- Al ciclo di threshold la fluorescenza è uguale in tutti i campioni;
- La real time concentra la sua analisi nella curva che esce dal threshold
- Il threshold viene imposto quando il segnale diventa specifico, ovvero quando la curva esce dal rumore di fondo
Il SYBR Green è un fluoroforo che lega in maniera non specifica il solco minore del DNA a doppia elica (dsDNA).
Esistono diversi macchinari utilizzati nella qRT-PCR, generalmente usano una piastra e una luce alogena o a Led, tuttavia esistono anche sistemi a rotore associati ad una luce a Led
DESCRIZIONE
La reazione di amplificazione è descritta dai software di real time come una serie di picchi , i cui punti indicheranno la fase di denaturazione (circa 90°C), annealing (dei primers ottimali appaiano a 60°C) e una serie di picchi (circa 72°C).
La reazione di Real-Time dura generalmente 40 cicli. A fine reazione è possibile introdurre una serie di step che descrivono la curva di melting, ovvero la curva che descrive la denaturazione dei prodotti.
Questo è possibile grazie al SYBR Green, in quanto questo si intercala alla doppia elica, perciò maggiore sarà il numero di molecole duplex e maggiore sarà la fluorescenza.
La temperatura del campione viene aumentata in modo incrementale, fino ad arrivare ad un punto di flesso= Indica la temperatura di fusione
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picco di melting T° fusione
La presenza di più picchi indica la presenza di altre molecole di DNA, quindi questo metodo permette di valutare la “pulizia” della reazione e di individuare la presenza di aspecifici.
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CASO STUDIO
Analisi dell’espressione del gene GH3.2 nel mutante partenocarpico pat rispetto a piante WT di pomodoro
GH3.2 è un gene coinvolto nel metabolismo dell'auxina.
l’enzima codificato da questo gene va a complessare l’auxina rendendola non più disponibile
l'obiettivo dello studio era capire se nel mutane pat esprimesse il gene a livelli superiori o inferiori rispetto il wild-type.
il pat è un mutante partenocarpico è un mutante nel quale il frutto non deriva da un evento di fecondazione e per questo motivo non presenta semi.
La pianta pat e wt non presentano grosse differenze a livello di fusto nei fiori sarà possibile osservare un pistillo detto “a trombetta” in pat, causato dalla ridotta crescita delle antere, fuse nel fiore di pomodoro; la mancata crescita delle antere non permette la fecondazione del pistillo, producendo un frutto senza semi
procedimento analisi:
- campionati i fiori, si procede con l’estrazione dell’ RNA dalle antere;
- ottenuto l’RNA totale, si retrotrascrive in cDNA solo l’ mRNA, ciò è possibile per opera degli inneschi costituiti da oligo de-T, complementari alla coda di poli-A al 3’ dell’ mRNA
- misurata la concentrazione di cDNA e considerata la quantità giusta da utilizzare nelle fasi successive, si procede con l’analisi di Real-Time impostando un threshold.
- la fase finale consiste nell’analisi statistica, effettuata attraverso la formula 2-ΔΔCT
STATISTICA
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LIVACK
tra i più utilizzati del 2001
In questo esperimento è stato visto il livello di espressione nel cervello e nei reni
producendo più repliche sia per il gene reference (GAPDH) che per il gene target (c-myc); calcolando poi i ΔCt, il ΔΔCt ed infine della differenza nel livello di espressione mediante la formula 2-ΔΔCt.
Anche in questo caso è stato calcolato lo scarto quadratico medio delle due reazioni, tuttavia non è stato riportato perché si tratta di campioni non deviati, ciò vuol dire che anche nel mondo non vegetale si utilizza una quantificazione relativa di un campione trattato rispetto un non trattato
Taylor e gene reference
l'utilizzo dei reference genes è un approccio comune nell'analisi dei geni per normalizzare e confrontare i livelli di espressione tra campioni diversi. L'identificazione dei reference genes stabili richiede l'uso di metodi statistici per valutare l'espressione genica in diversi contesti sperimentali
Quando si utilizzano due o più geni di riferimento, è possibile che ci siano delle differenze di espressione tra di essi. Per evitare che queste differenze influenzino in modo significativo la normalizzazione del gene target, si utilizza la media geometrica per tenerne conto.
Per calcolare la media geometrica, si moltiplicano i valori dei geni di riferimento insieme e si eleva il risultato alla potenza dell'inverso del numero totale dei geni di riferimento considerati. Ad esempio, se si utilizzano due geni di riferimento (gene A e gene B), si moltiplicano i loro valori insieme e si eleva il risultato a 1/2 (poiché ci sono due geni di riferimento).
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