Approfondimento
Lo scorbuto è causato dalla mancanza di vitamina C, o acido ascorbico. La vitamina C è necessaria, tra le altre cose, per l’ossidrilazione della prolina e della lisina nella molecola del collagene; lo scorbuto è una malattia da deficit caratteristica dalla degenerazione generalizzata del tessuto connettivo. Le manifestazioni dello scorbuto in fase avanzata comprendono piccole e numerose emorragie dovute a fragilità dei vasi sanguigni, perdita dei denti, insufficiente cicatrizzazione delle ferite e riapertura di quelle vecchie, dolore e degenerazione delle ossa e infine insufficiente cardiaca. Casi più moderati di insufficienza di vitamina C sono caratterizzati da affaticamento, irritabilità e aumento della gravità delle infezioni respiratorie. La maggior parte degli animali produce una notevole quantità di vitamina C dalla conversione del glucosio in ascorbato mediante quattro tappe enzimatiche. Nel corso dell’evoluzione, però, gli esseri umani e altri animali hanno perso l’ultima enzima della via di sintesi dell’ascorbico e devono quindi assumere questo composto con la dieta.
Fino al 1800, tuttavia, l’ascorbato era spesso assente nei cibi disidratati o conservati per l’inverno o per i lunghi viaggi.
Nel 1747 James Lind, un medico scozzese della marina da guerra britannica, condusse il primo studio clinico controllato registrato nella storia. Nel corso di un lungo viaggio su una nave da guerra Lind selezionò 12 marinai affetti da scorbuto e li divise in gruppi di due. Anche se la dieta era uguale per tutti e dodici, a ogni gruppo veniva dato un rimedio diverso per lo scorbuto tra quelli raccomandati all’epoca.
I marinai a cui erano stati dati limoni e arance guarirono.
Perché l’acido ascorbico è così importante per la salute umana?
Di particolare interesse è il suo ruolo nella formazione del collagene. L’anello della prolina si trova normalmente sotto forma di una miscela di due conformazioni ripiegate chiamate C-endo e C-eso. La struttura dell’elica del collagene richiede che il residuo di prolina/idrossiprolina nella posizione Y sia nella conformazione C-eso, la quale viene stabilizzata dalla presenza dell’ossidrile nella posizione C4. In assenza di vitamina C, le cellule non possono ossidrilare la prolina nelle posizioni Y. Ne deriva un’instabilità del collagene, con tutti i conseguenti problemi dovuti all’insorgenza dello scorbuto.
Per l’ossidrilazione di specifici residui di prolina del procollagene, il precursore del collagene, è necessario l’intervento dell’enzima 4-idrossilasi. Nella normale reazione di ossidrilazione del residuo di prolil-4-idrossilasi, una molecola di alfa-chetoglutarato e una molecola di O2 si legano all’enzima. L’alfa-chetoglutarato subisce decarbossilazione ossidativa, formando CO2 e succinato. L’atomo di ossigeno viene poi usato per l’ossidrilazione di un residuo di pro del procollagene. Questa reazione non richiede la presenza di ascorbato.
La prolil-4-idrossilasi, tuttavia, catalizza anche la decarbossilazione ossidativa di alfa-chetoglutarato non accoppiata all’ossidrilazione della prolina. Nel corso della reazione l’atomo di Fe2+ si ossida e la forma ossidata dell’enzima è inattiva, cioè non più in grado di ossidrilare la prolina. L’ascorbato è necessario per ridurre il ferro e ripristinare la forma attiva dell’enzima, in modo che l’idrossilazione della prolina del procollagene possa continuare.