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APPROCCI DI BIOLOGIA TRASLAZIONALE PER AUMENTARE LA PRODUTTIVITA’ DELLA…
APPROCCI DI BIOLOGIA TRASLAZIONALE PER AUMENTARE LA PRODUTTIVITA’ DELLA PIANTA
Lo studio dello sviluppo della pianta
Germinazione
: il seme in campo deve germinare in modo omogeneo. Le ditte che fanno breeding investe sulla produzione di semente certificati (es. tra i parametri deve assicurare che il 90% dei semi germini)
Sviluppo vegetativo
: la piantina produce foglie = aumento ella biomassa della pianta. qui si concentra lo studio per piante commestibili.
Sviluppo infiorescenza
: quando arrivano gli stimoli ambientali la pianta smette di produrre foglie il meristema cambia (budding) e inizia a produrre le infiorescenze
come fa La pianta a capire che è tempo di fiorire?
fattori esterni:
Fotoperiodo
=luce/ buio nei climi temperati le giornate si allungano.
Vernalizzazione
: prolungato tempo al freddo ci porta l’esempio dei tulipani (non è valido per tutte le piante. La pianta deve sopravvivere all’inverno nello stato vegetativo
Temperatura ambientali
: es anche se c’è un giorno breve (periodo di luce) ma temperature sono alte alte la pianta è indotta a fiorire. Su quetso fattore influisce il cambiamento climatico
fattori endogeni
Ormoni:
citochine e ghiberelline
Ciclo circadiano
Zuccheri patway
Invecchiamento:
la pianta sa quanto sta invecchiando
Infiorescenza
: più fiori ho = più frutti ottengo
“floral transition” ovvero il cambiamento dallo stato vegetativo allo stato riproduttivo: approfondisce i geni che regolano la transizione florale
Fertilizzazione
: i frutti devono arrivare a maturazione per poter recuperare i semi
come capisco se un gene è importante ?
bisogna capire dove è espresso
. Posso scoprilo con
“in situ hybridization
” oppure c
reando un gene reporter
(la professoressa ricorda che per poterlo creare devo conoscere tutto il locus
vado a fondere con un a
PAC
( come esempio qui viene usato la venus ma si posso usare anche la
GFP
, wp dipende dal codone con cui escono) questo
mi permette di osservare una localizzazione più dettagliata
Un'altra tecnica è
il chIP
:
vado a vedere usando un motivo di fusione specifico per quella proteina vado a vedere quali regione ibrida il DNA
Quindi se io ho un fattore trascrizionale come FD. ho tutti i geni della pianta e vado a vedere dove sono i siti di legame (tendenzialmente li troverò sulla regione promotore
figura B è un ingrandimento di un gene SOC1 dove vedo le “cunette verdi” è li che si lega il fattore trascrizionale.
Quest’informazione l’ottengo sequenziando il DNA legato vedo tutte le regioni legate (ribs) e riappaiono sul genoma
Le informazioni ottenute sul genoma lo compatto (figura A) e vado a vedere dove sono e quanti sono i picchi
Analisi dettagliata di un promotore del gene che mi aiuta a
vedere nel dettaglio dove sono siti ricchi di legami con proteine chiamate biofattori di trascrizione.
Quello che posso cercare è il “motivo” di FD ovvero la sequenza di DNA presente in cui FD si lega di più e lo posso usare per cercare la sequenza simile in genomi di altre specie
Per capire se FD ha una funzione oppure no vado a vedere come si esprime quel gene FIGURE C
Le righe ci indicano i livelli d’espressione in 11LD (non c’è stata transizione) 15LD (c’è la transizione) possiamo quindi vedere i livelli d’espressione di questi geni e mi permette di confrontarli
piante multivarianti
SOC1, LFY, AP1
sono chiamati geni integratori una volta che la pianta sente gli stimoli va ad integrali sono questi pochi geni che danno poi il cambiamento nel meristema.
Posso eliminare tutti i fattori ambientali, muto tutti i geni arancioni e ottengo così una pianta multimutante
- Se silenzio SVP, FLC, FT, TSF, SOC1 cosa succede?
-
La pianta non risponde più agli stimoli ambientali resta costante nei tempi di fioritura.
Creare una pianta con 5 mutani non è semplice!
In ogni pianta posso introdurre un solo mutante per volta e selezionare la singola pianta. Con la CRISP farei molto più velocemente.
Ottenere una pianta con queste caratteristiche mi permetterebbe di avere una costanza nella produzione
Biologia traslazionale
io ho le conoscenze sulla specie modello o su specie affini e le trasferiscono su specie d’interesse.
Resistenze ai patogeni, colore ecc..
La professoressa ci parla di due esperimenti : cime di rapa e rucola entrambe le specie sono brassicacee più sono vicine la specie modella e la specie meglio è
esempio rucola:
Rucola: si mangiano le foglie, è una pianta che cresce bene in Italia, ma molte sementi sono olandesi
-Come faccio a non far fiorire/ ritardare la fioritura?-
Mi serve della variazione genetica. Legalmente posso usare la MUTAGENESI CHIMICA capace di introdurre mutazioni puntiformi casuali e poi mi selezioni i tratti d’interesse.
MUTAGENESI CHIMICA
Come lo faccio?
Uso EMS ethyl methanesulfonate che causa mutazioni puntiformi del genoma (SNP), va utilizzato in ambienti controllati.
Alcune di queste mutazioni non hanno effetto
nella pratica:
1) tratto i semi
2) cresco la 1° generazione 1 si autofeconda
3) da origine a M2 in cui osservo i
fenotipi
che possiamo andare a stabilizzare.
se osservo il fenotipo d'interesse posso andare a cercarmi il gene che lo causa
Esempio ho una pianta che sembra avere un ritardo nella fioritura vado a capire se la mutazione e legata a FD.
Io so che FD lega SOC1 e quindi pensare che il gene SOC1 sia importante quindi vado a crearmi un mutante di SOC1 per vedere qual è il fenotipo.
Oppure io
posso usare il genotipo solo se ho dei geni candidati
quindi una volta trovati i geni candidati andare a vedere cosa succede al fenotipo
Si tratta di una metodologia interessante
so quale gene da la resistenza al verticilium lo vado a modificare e vedo se effettivamente funziona prendendo la mia popolazione mettendoci sopra il verticilium e vedo chi sopravvive
per fare un approccio del genere devo avere delle
conoscenze approfondite del genoma
se non le ho mi conviene andare a vedere in campo.
e se il genoma non c'e lho?
1 more item...
Sono andati a vedere e categorizzare i beans (sono pezzi di cromosoma) e poi vado a contare quanti polimorfismi ho ottenuto e con i colori evidenzio la quantità di mutazioni (ROSSO valori piu alti)
Con questa tecnica creo tantissimi polimorfismi
(immagine)
TILLING
targhet induced local lesions in genome
La strategia si chiama
TILLING dalla popolazione io estrarre il DNA mi disegno il primer e vado a vedere se ci sono mutazioni in quei pezzi di DNA
Riassunto della tecnica:
1) tratto i semi
2) metto in campo
3) cresco ed estraggo il DNA e vado a cercare se qualcuna di queste piante ha la mutazione di mio interesse
4) se trovo la mutazione che mi interessa vado a vede il fenotipo in M3 e M4
Per sequenziare non sequenzio una singola pianta ma creo dei pool i campioni che raccolgo i miei campioni impilati ma posso impilare le mie piastre e mischiare i DNA in x,y,z creo cosi dei pool e cosi faccio meno PCR e dai risultati di dove si presenterà la mutazione posso risalire al campione di appartenenza
la BULK SEGREGANT analysis
L’altra opzione è io non ho idea di cosa devo cercare per esempio io voglio ottenere una foglia più frastagliata ma non conosco il gene che regola questa cosa ma posso
osservarne il fenotipo
1) Quindi faccio il trattamento
2)
semino e in campo vado a selezionare per fenotipo
(io potrei fermarmi qui) se però voglio approfondire la mia conoscenze è capire qual è il gene che è modificato in quella pianta.
Si fa la
BULK SEGREGANT analysis
ovvero faccio l’incrocio tra la mia pianta selezionata da fenotipo con WT la generazione che ottengo è chiamata backcross BC1F1. Se faccio crescere un’altra generazione (e se il gene mutato è uno solo) farà una segregazione medeliana 1:3( una con la mutazione)
Se ne semino piante e vado a prendere solo il fenotipo che mi i
nteressa faccio un estrazione di DNA e sequenzio otterrò un grafico di questo tipo
L
a spiegazione è se la mutazione è legata al mio carattere tutte le piante che hanno quel fenotipo avranno quella mutazione, tutti gli altri SNP che ho introdotto saranno casuali noi dobbiamo trovare il comune denominatore.
Nell’immagine osservo i 5 cromosomi con la frequenza allelica se i puntini rossi si trovano a metà del grafico la mutazione non è associata è random.
Se la mutazione è dovuta a quel locus esaminato dovrà esser presente nel 100% delle piante vedi Chr5.
Poi vado a vedere le tabelle con tutti gli snp e quello che osservo è il cromosoma 5 vado a vedere la posizione R =reference M= mutazione il tipo di mutazione es non-sinonimo mi converte gli amminoacidi es da G a S nel terzo caso da arginina diventa uno stop coding.
La AF frequenza allelica quelli con 1 sono i più interessanti.
Questo mi permette di dire che il fenotipo è associato a uno di questi 3 geni
cime di rapa
Fa parte delle brassicacee domesticazione della brassica rapa.
Qual è il problema della cima di rapa? i
fiori, l’interesse è che la pianta faccia la transizione da meristema a fiore ma si blocchi prima dell’apertura
L’obbiettivo non è cambiare il tempo che ci mette a fare la transizione fiorale m
a far si che ci sia un tempo maggiore per la schiusa del bocciolo
Quindi vado a studiare in arabidopsi e vado a vedere dei mutanti che sono molto vicini a quello che vogliamo ottenere in cima di rapa.
In questo caso sono mutanti del pathway delle giberelline quando ne producono meno i fiori escono un po’ diversi che sono come quelli che desidero avere nella cima di rapa
Ho a disposizione un’informazione le gibberelline vengono inibite dal paclobutrazolo PAC.
Quindi se io tratto con la PAC (si scioglie in etanolo) le infiorescenze riesco a cambiarle (approccio farmacologico).
La MOCK è stessi ingredienti tranne il PA (soluzione controllo).
alla fine ha funzionato?
Si c’è stato un effettivo ritardo nella apertura dei fiori, ma come possiamo osservare questo ha influito anche sulla forma della pianta.
Perché?
Perché le gibberelline nella pianta non si occupano solo della antesi dei fiori fanno un po’ di tutto regolano la crescita cellulare es alterazione nell’altezza del riso e del grano.
Questo vuol dire che il PAC va spruzzato al momento giusto
Ora il PAC io non lo posso spruzzare su una pianta da vendere però questa ricerca
cosa mi ha lasciato?
ora so che se deregolo i patway delle giberelline posso influire sull’antesi del fiore e che potrei quindi potrei andare a vedere se esistono in natura di mutanti di questo patway
Commercialmente vengono classificate in base al loro ciclo di crescita 40,90,120 giorni e sono i risultati di programmi di breeding che hanno fatto sulle varietà quello che cambia è il tempo per la transizione fiorale
Quando parliamo di
transizione fiorale ci riferiamo a quando il meristema cambia e produce fiori, la fase dell’Antesi ovvero la fioritura è un altro parametro di cui si tiene conto
La
regione puglia ha una vastissima collezione di semi di varietà di cime di rapa, questo mi permette di cercare il fenotipo e poi genotipo che mi interessa a me.
Quindi coltivo la pianta
mi scelgo il fenotipo
che mi interessa li campiono e
vao ad estrarre il dna sequenzio con illumia e vado a vedere i vari genotipi e vado ad indentificare gli SNP
Identificato il locus se troviamo una mutazione che ha un effetto sulla proteina solo le più interessanti.
A questo punto io posso utilizzare delle varietà già esistenti ed inserire la mutazione nella pianta che io coltivo
È quello che fa un’azienda di breeding:
usa dei genotipi selvatici in programmi di miglioramento.
Le varietà elitè che hanno già una serie di tratti d’interesse.
Nella pianta d’interesse io voglio introdurre un solo tratto nella pianta e il resto deve rimanere bello com’era prima
.
Quindi si fanno le introgressioni dei tratti.
Ho la mia pianta con la mutazione delle gibberelline e ho la pianta che contivo da sempre io devo spostare solo il tratto d’interesse.
Quindi faccio per prima cpoa un incrocio e contino a rincrociare nella mia varietà commerciale in questo mod io mantengo il più possibile il DNA della mia pianta originale ma con la mutazione d’interess
e