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Dagli anni delle lotte politiche alla fine del sec - Coggle Diagram
Dagli anni delle lotte politiche alla fine del sec
In Italia negli anni 60: riflessione sul cinema che abbraccia la psicologia, le psicologia e apre la strada agli insegnamenti nelle uni.
Idea di legare col territorio, di una critica meno teorica e più di confronto con l'aumento di persone interessate al cinema
I critici diventano figure intellettuali che fanno riferimenti a varie discipline
Nasce il sindacato di critici cinemat., che riconosce la professione di critico. Il festival di Pesaro diventa occasione per incontrare i critici
Critici del momento
Buttafava
Ultime disavventure dell'impostazione corretta
: nessuno opera più la distinzione dell'artisticamente valido, ma ideologicamente scorretto: si cercano motivazioni estetiche lasciando in secondo piano la valutazione critica. Il critico fa da controllore ideologico e ha il feticismo dell'impostazione corretta
Insieme a
Franco Quadri
aveva l'idea di catalogare il cinema e di portarlo in televisione diventando oggetto di programmazione
il critico
Ghezzi
programmava
Fuori orario
abbracciando un vasto pubblico
Ungari
Inizia come responsabile di cineclub. Anima "l'estate romana", dove si organizzano rassegne all'aperto.
Confessioni di un mangiatore d'oppio di provincia
: saggio che cita il racconto biografico di De Quincey. Ungari trova nella scrittura il modo di curarsi, riacquisendo la distanza necessaria per pensare
Farassino
Trasformazioni:
Bianco e nero
, volumi monografici;
Cinema nuovo
, idea di cinema per il popolo;
Cinema 60,Cineforum, Ombre Rose, Cinema & Film
Negli anni della contestazione, la critica militante anima un dibattito sul rapporto tra pratica filmica e pratica rivoluzionaria:
cinema nuovo
, cinema con forte funzione sociale e difende un realismo critico;
Ombre rosse
, il critico a servizio della rivoluzione senza intellettualismo eccessivo;
Filmcritica
, elemento estetico vince su quello politico;
Cinema & film
, segue i Cahiers con l'idea di linguaggio che permette di esprimersi
In Francia nel 69 ci si interroga sul ruolo della mdp --> si vuole rompere l'illusione di realtà
Daney
arriva ai Cahiers ed è uno dei + impo tra '70 e '80
In
Il carrello di Kapò
, parte da Rivette per ripercorrere la sua vita da cinefilo. La sua argomentazione critica trova esemplificazione nella carrellata di Pontecorvo: "Non ci si deve mai mettere dove non si è, né parlare al posto degli altri". Una riflessione che si rifà ad una vita di ricerca di una 'giustezza' delle immagini e della loro collocazione etica.
Tra gli anni 70 ed 80 il cinema entra in crisi dal pov della produzione, del consumo in sala e della critica quotidianista: il critico fatica a stare dietro all’incremento dell’offerta e la grande stampa gli ha progressivamente eroso gli spazi a disposizione
2 fenomeni anni 90
La prima fase della riorganizzazione della cultura cinematografica mediante i new media e il web, con i blog che danno un effetto di discorso collettivo
Una nuova cinefila con spirito collezionistico, antiaccademico e antintellettualistico, che si interessa sottogeneri come il poliziesco;