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IMPRIMITURA MODERNA, LA TEMPERA, I PIGMENTI, L’OLIO, I MEDIUM,…
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LA TEMPERA
Tipi di tempera:
Usa come collante il tuorlo d’uovo. Il suo pregio è quello di asciugarsi in tempi molto brevi. Il difetto è che si lavora attraverso passaggi visibili da un tono all’altro.
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- TEMPERA A COLLA E A GOMMA (guazzo): Ai colori si amalgamano colle di animali diluite. Serve per lavori rapidi e detti alla prima: con questi colori non si possono fare velature. Si parte con un colore base e poi si vanno ad aggiungere le ombre e le luci. Molto utilizzata nell' ambiente pubblicitario nell'800.
Il guazzo è una di queste e usa come legante la gomma arabica o "dragante": è rapido e soprattutto ha una resa opaca.
- TEMPERA A CERA: qui si usano le resine.
Per tempera si intende il modo in cui si mescola e si solidifica il colore attraverso l'uso, ad esempio, di colle, gomme, latte di fico e cera.
Quando subentrò l'olio, questa tecnica fu usata principalmente nella realizzazione di bozzetti.
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L’OLIO
Gli oli che noi usiamo sono detti fissi (o siccativi), ovvero che dopo un po’ di tempo l’olio si lega all’ossigeno, seccandosi. Una volta asciutti creano una superficie volubile ovvero che si può piegare senza che si rompa nulla.
Oli più utilizzati:
- Olio di lino: si estrae da dei fiori chiamati lino usitaatissimu. E’ l’olio principe perchè dà una consistenza pastosa all’olio, ha un’asciugatura medio-lenta e forma una buona protezione al colore.
- Olio di papavero: ha tempi di asciugatura più lenti dell’olio di lino. Essendo un olio già chiaro di per sè viene usato con colori altrettanto chiari.
- Olio di noce: hanno un potere essiccativo maggiore dell’olio di lino.
Inoltre, ci sono anche gli oli essenziali o essenze: essi sono volatili ovvero che a contatto con l’aria non seccano ma si vaporizzano.
Queste essenze sono: infiammabili; eteree; sono sulubili nell’alcol e nell’etere; le essenze si comportano come l’acqua fa con l’acquarello, dunque fluidificano il colore.
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I MEDIUM
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I medium da ritocco sono dei mix di vernici. Esse fanno un intervento circonscritto che permette di aggiungere uno strato successivo in maniera contigua.
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IL RAPPORTO CON L’OLIO
La pittura ad olio era già nell’aria da tempo: i leganti che veniva usato era, ad esempio, il latte di fico. Questo perchè si aveva bisogno di un maggior tempo di essiccazione.
Questa tecnica fu poi affinata dal pittore Jan van Eyck, e diffusa principalmente nell’area nord Italia. Infatti si inizia a parlare della scuola Veneziana (caratterizzata dall’uso dell’olio e di libertà pittorica) e di scuola Fiorentina (caratterizzata dall’importanza del disegno).
Si parla di Venezia perchè verso la fine del 400 sorgono fuori dei bisogni importanti: la città era caratterizzata da vicoli molto stretti e c’era bisogno di un supporto che si potesse arrotolare. Inoltre, era indispensabile avere una pittura elastica, non come la tempera che fu creata per supporti rigidi.
Inoltre, l’olio crea un film di barriera per l’umidità, tratto caratterizzante della città veneziana.
LA VERNICE
La vernice viene applicata ad un quadro quando, totalmente secco, vogliamo isolarlo dagli agenti atmosferici, anche dallo stesso ossigeno. Di solito sono sempre resine.
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Quando possiamo verniciare un quadro? Quando è completamente asciutto, il che varia dagli 1 ai 2 anni. In quel lasso di tempo dobbiamo mettergli una vernice provvisoria.
Questa vernice è composta da: una parte di zucchero, 10 parti di acqua e 10 di alcol, andando a caramellare il nostro quadro. Così si creearà una superficie traspirante e protettiva.
Una volta messa la vernice vera e propria per capire se sia asciutto o meno basta toccarlo col dito o di alitarci sopra: se la superficie è secca si opacizzerà.
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