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LEOPARDI - Coggle Diagram
LEOPARDI
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le opere possono essere divise in 4 momenti. 1) le prime canzoni e i Piccoli idilli (1821-22); le Operette morali (1824); i Grandi Idilli (1828-32); il periodo napoletano e la Ginestra (1832-37).
Primo: elogia il mondo antico, nel quale la felicità era ancora possibile perché la ragione non aveva svelato la cruda realtà. (pessimismo storico)
Scrive le Canzoni furono scritte nei primi anni venti e sono componimenti poetici di ispirazione classica nelle quali Leopardi esalta le virtù antiche e l'eroe solitario – di ispirazione alfieriana – che combatte contro il mondo. Anche il linguaggio è di ispirazione classica.
Scrive i piccoli Idilli, sempre della prima metà degli anni venti, Leopardi abbandona i temi storico-mitologici per temi più personali e intimi, sebbene si identifichino con sentimenti universali.Anche lo stile è diverso, più intimo e familiare. Il capolavoro assoluto dei piccoli Idilli è l’Infinito.
Secondo: Leopardi non scrive più poesie e si dedica alla filosofia. Scrive soltanto in prosa e proprio per questo pubblica le Operette morali, ventiquattro prose di incredibile bellezza, con le quali intendeva prendere in giro il tempo in cui viveva
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Terza: I Grani idilli, insieme ai Piccoli idilli, furono pubblicati col titolo “I Canti”
Leopardi approfondisce la teoria del piacere, inteso o come attesa – nel Sabato del villaggio – oppure come scampato pericolo – ne La Quiete dopo la tempesta.
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Quarta: In questi anni c'è anche l'amore per Fanny Targioni Tozzetti per la quale il poeta scrive le poesie che vanno sotto il nome di “Ciclo di Aspasia” (la donna amata da Pericle); benché travolgente, però, l'amore è visto come un'estrema illusione
L'ultima opera è la Ginestra in cui Leopardi critica fortemente l'idea di progresso e di sviluppo che si stava diffondendo in quel periodo e invoca una sorta di solidarietà laica
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