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L'ISTRUZIONE PROBATORIA, QUERELA DI FALSO - Coggle Diagram
L'ISTRUZIONE PROBATORIA
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la prova documentale
atto pubblico
L'atto pubblico è il documento redatto, con le richieste formalità, da un notaio o da altro pubblico ufficiale autorizzato ad attribuirgli pubblica fede nel luogo dove l'atto è formato.
art. 2699 c.c.
L'atto pubblico fa piena prova, fino a querela di falso, della provenienza del documento dal pubblico ufficiale che lo ha formato, nonché delle dichiarazioni delle parti e degli altri fatti che il pubblico ufficiale attesta avvenuti in sua presenza o da lui compiuti.
art. 2700 c.c.
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intrinseco
la veridicità del contenuto delle dichiarazioni rese, ovvero per l’effettiva volontà dalle parti sottoscriventi.
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scrittura privata
La scrittura privata è il documento sottoscritto da un soggetto e recante dichiarazioni a lui imputabili (documento autografo).
La scrittura privata fa piena prova, fino a querela di falso, della provenienza delle dichiarazioni da chi l'ha sottoscritta, se colui contro il quale la scrittura è prodotta ne riconosce la sottoscrizione, ovvero se questa è legalmente considerata come riconosciuta
art. 2702 c.c.
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prova testimoniale
dichiarazione resa in giudizio da terzi estranei alla controversia circa l'esistenza o inesistenza di fatti rilevanti per la causa
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limiti oggettivi
:red_cross: no per contratti
:red_cross: patti aggiuntivi verbali
:red_cross: pagamento
:red_cross: remissione del debito
:check: a meno che:
- principio di prova per iscritto
- impossibilità di procurare prova scritta
- perdita del documento senza colpa
:check: a meno che:
- qualità delle parti
- natura contratto
:arrow_right: verosimiglianza aggiunte verbali
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confessione
la confessione è la dichiarazione che una parte fa della verità di fatti ad essa sfavorevoli e favorevoli all'altra parte
art. 2730
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La preclusione per la richiesta di ammissione di mezzi di prova matura alla scadenza del termine per il deposito della terza memoria integrativa di cui all'articolo 171 ter c.p.c.
Istruzione probatoria in senso stretto è quella che si riferisce all'assunzione del mezzo di prova
a differenza della cosiddetta ammissione (quando il giudice valuta se il mezzo di prova è idoneo a provare i fatti rilevanti per la causa)
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