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LA PERFORMANCE DELLA MEMORIA - FRANCESCA BORTOLETTI e ANNALISA SACCHI -…
LA PERFORMANCE DELLA MEMORIA
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FRANCESCA BORTOLETTI e ANNALISA SACCHI
idea alla base di queste pagine: il teatro è una
MACHINA MEMORIALIS
= luogo di produzione di presenza sia nell'atto del suo svolgersi che in quello di memorizzare i suoi fantasmi e le sue tracce
ECO sostiene che la memoria è la capacità essenziale di produrre presenza, che nel teatro trova la sua forma privilegiate.
Si passa quindi da una visione metaforica (Eco) a una materiale e alla sua vocazione essenziale = arte che produce presenza
l'oggetto di ricerca è il teatro come MEDIUM DI UN RITORNO = ritorno di una forma di rappresentazione che ha una determinazione storica e una serie di riemersioni
la teoria di partenza è che se una scena fosse costruita su una retorica di memorabilità, allora il teatro potrebbe riproporre questa retorica come forma.
IPOTESI CENTRALE: il teatro è un archivio di memoria in sè e l'atto e lo spazio sono azione e luogo della pratica della memoria
LA MEMORIA DELLA SCENA
la discussione va inquadrata all'interno dell'indagine storica che va dalla rivalutazione dei processi di memorizzazione alle teorie sul concetto di memoria e sulla sua attivazione
si analizzano quindi i sistemi associativi dell'
ars memorandi
che sono contributo importante alle arti performative attraverso i numerosi studi che sono stati fatti su esso come:
le ricerche sul linguaggio di Rossi
la lingua perfetta di Eco...
la teatrologia si è sempre tenuta ai margini del campo delle mnemoniche e si vuole dimostrare come in realtà il teatro ne sia il centro in quanto produce materiali memorabili che alimentano i residui della loro manifestazione
questo studio mira quindi a dimostrare come con il rinascimento e la rinascita dell'antichità classica si individui il
principio del movimento
che è strumento di intensificazione della memoria
teatro = forma intermedia tra arte e vita
esiste dunque un TEATRO SUPERSTITE che come dimostrato dai
performance studies
americani (1970) lascia dei residui vitali nello spettatore che si manifestano piani piano
secondo PHELAN la performance non può lasciare alcuna traccia materiale. Secondo SCHNEIDER invece la performance rimane latente fino a momenti futuri che la fanno riaffiorare. Si sviluppa quindi un terzo spazio = scena che rimane differentemente
rinascimento e contemporaneità sono i periodo di analisi perchè si addensano le esperienze e le teorizzazioni
ATLANTI DEL TEATRO
nell'arte della memoria il teatro viene visto come metafora spaziale . Questa arte si struttura nel rinascimento sull'immagine di un teatro che raccoglie la memoria del sapere affidandola ad un sistema di testi che attivano meccanismi retorici e iconici che le danno una forma nuova
secondo LINA BOLZONI più le immagini saranno impressionanti e insoliti più verranno fissate nella memoria, come il viaggio di POLIPHILO nell'opera di CAMILLO -
HYPTEROTOMACHIA
. per Camillo l'anfiteatro è il luogo dove viene assimilato tutto il sapere (TEATRO MENTALE).
Si fa riferimento quindi al teatro come un luogo astratto che fonda un fronte memorabile
la scena per Yates inoltre è
macchina memorialis
e quindi funge da metafora e da esperienza della realtà.
CLAUDIA CIERI VIA sostiene che le feste sono il luogo dove i topoi antichi si attivano nell'immaginario rinascimentale riportando alla memoria la trasmissione dell'antico
il teatro è quindi un'esperienza multisensoriale e immersiva che si manifesta nell'analizzare il banchetto rinascimentale (studio sull'evoluzione che deve essere ancora fatto).
CARRUTHERS studia come luoghi ritualizzabili attivino il processo mnemonico, Inoltre mira a spiegare come l'ars memorandi agisca nella performance del musico che componeva "a mente". Si ottiene quindi che è nella performance che si ha il momento di più alta memoriabilità
LE ESTREMITA' DEL TEATRO
FOREMAN per il suo ONTOLOGICAL-HYSTERIC THEATRE usa come sigillo il memory theatre. Va però precisato che anche se in varia misura tutto il teatro di regia è ossessionato dalla possibilità della sua salvezza
la questione memoria è centrale nel presente acronico del teatro che si distende tra il tempo passato che ritorna e il tempo futuro in cui lo spettatore ricorderà. Il teatro quindi non è altro che l'iniziazione del corpo alla sua scomparsa
il performer live si muove nel tempo reale avvicinandosi alla sua morte, questo è per antonomasia il richiamo dell'attore alla fintezza che è alla base della scena e dell'essere umano.
ESTREMITA' DEL TEATRO secondo BLAU = materialità del corso e la sua scomparsa
donne in nero di Jovicevic
il corpo che resiste è il soggetto del teatro. La permanenza dello spettacolo oltre il tempo dell'evento , così come i corpi oltre la soglia dell'esistenza, è il privilegio che ci viene dato dal teatro.
Il privilegio di essere ricordato esorcizza e ribadisce la sparizione che lo assedia