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ROMA CITTà APERTA - Coggle Diagram
ROMA CITTà APERTA
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Aldo Fabrizi racconta che quando con una macchina nascosta girano sequenza dell’arresto e un tram si arresta
Ha rappresentatività storica forte, all’estero il film viene considerato sorta di immagine della nuova Italia, l’Italia democratica liberata
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Bazin e altri critica francese considerano Roma città aperta manifestazione di un nuovo realismo a livello europeo tutto fondato su temi della resistenza
Il film fornisce visione della resistenza che è visto come movimento di liberazione dallo straniero, non viene problematizzata come guerra civile, demonizzazione totale del nazismo
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Personaggio di Don Pietro fa riferimento a 2 preti reali che sono entrambi antifascisti ed impegnati nella resistenza
Personaggio di Manfredi fa riferimento a storie reali, fuga sui tetti all’inizio attinge alla memoria dello sceneggiatore Sergio Amidei
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Film di transizione dai canoni del cinema classico a quello della modernità mischiati elementi comici melodramma e documentario
Lo sceneggiatore Sergio Amidei è particolarmente critico sui vecchi metodi di rappresentazione usati, set ricostruiti ecc
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Scelta di attori da parte di Rossellini di Magnani e Fabrizi, riconvertiti da attori comici a tragici, grazie a loro sopravvivono elementi comici (padellata)
Opposizione tra buio e luce in tutto il film, rappresenta l’opposizione tra bene e male
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Didascalia strana all’inizio del film che dice che i personaggi sono immaginari, non sono reali
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Esecuzione di don Pietro, si chiede che il plotone d’esecuzione non sia della PAI (polizia dell’Africa italiana) come era stato in realtà
Il film è fondato su una sceneggiatura elaboratissima, il mito che è un film senza sceneggiatura è falso, per anni è stata introvabile
Altro mito è quello della pellicola avariata, il film si è stato girato in condizioni particolari ma la pellicola si trovava
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Continua commistione tra elementi reali e elementi simbolici: comando tedesco, sembrano controllare la città dalla distanza, dalle mappe, partigiani dall’interno, spazi catacombali
Spazi chiusi dove agiscono i tedeschi, spazi aperti e luminosi in cui agiscono i romani
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Giovanni Episcopo, il nome falso del personaggio di Manfredi, è un nome con aura sacra
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Marina e Lauretta rappresentano femminilità debole e traviata dal denaro, dalla droga e dal sesso
Personaggio con femminilità sana è quello di Anna Magnani, non soggiogata dal tedesco
Nell’ottica di pacificazione nazionale è che non ci sono fascisti malvagi, hanno solo funzione ausiliaria, sempre in atteggiamenti volgari, mai in grado di uccidere
Rimozione dei crimini fascisti dai film dell’epoca, italiani deresponsabilizzati
Tutti i personaggi positivi (prete, popolana e intellettuale comunista) legati a morti epiche
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Morte di Manfredi, l’intellettuale, testimone il prete, il regista rimpiange di averla fatta troppo spettacolare, un critico francese sostiene che il cinema moderno è anche nato con quella scena
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L’ultima immagine del film è di speranza, i bambini che vanno verso la città, vanno verso il futuro
Ad avviso della prof non è un’immagine di speranza, è un immagine sospesa che si limita a mostrare il trauma, si ferma a registrare