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D.L.S alla Presidenza della Federazione siciliana dell'Associazione…
D.L.S alla Presidenza della Federazione siciliana dell'Associazione "Niccolò Tommaseo"
Giuseppe Micheli fu eletto presidente della Tommaseo
per la Sicilia, Micheli pensò a Sturzo come leader.
Sturzo: era prosindaco di Caltagirone
si era fatto notare intervenendo duramente contro la legge Daneo-Credaro
lui cercò di far capire che in realtà questa legge non liberava i comuni dalla spese di gestione, anzi li riempiva di burocrazie senza alcun miglioramento
egli non criticò la legge ma ne evidenziò gli aspetti problematici che incombevano sui sindaci, per sfruttarle a proprio vantaggio
veniva tolta la direzione delle scuole ai comuni, ma continuavano a pagarne le spese
fu anche vicepresidente dell'Associazione Nazionale dei Comuni italiani e presidente regionale dell'associazione dei maestri cattolici (1912-1917)
5 anni importanti per comprendere i bisogni dell'amministrazione scolastica e mettere a fuoco il ruolo dell'istruzione per il progresso della società
Sturzo fece della Tommaseo in Sicilia un soggetto rilevante a livello sociale e un punto di riferimento per i maestri cattolici di tutto il sud italia
compito: operare una sorta di Rifondazione in quanto precipitata in una crisi
determinante per il rilancio
Tommaseo in Sicilia nata nel 1908
anni 1° G.M 1914-1918: Tommaseo non sospese le attività ma anzi raggiunse i suoi più alti risultati
in guerra il maestro era responsabile non solo dell' istruzione dei bambini e ragazzi, ma anche di tutto il popolo.
congresso a Torino nel 1916 venne dimostrato al ministri della pubblica istruzione Francesco Ruffini che non era più possibile in Italia fare politica senza di loro
iniziativa analoga al sud: congresso regionale siciliano
1916: congresso nazionale a Milano che riconferma la presidenza di Micheli
un congresso a Torino, Negretti sostituisce Micheli e uno al sud in Sicilia
per D.S il suo interesse principale era l'educatore; il dovere istituzionale di difendere i maestri dal punto di vista sindacale fu accompagnato dallo sforzo di calarsi nei loro panni di educatori
idea di base del PP era la :
rivendicazione dei diritti della Chiesa
la libertà dell'insegnamento religioso con il riconoscimento del ruolo dello Stato
dopo le dimissioni da presidente regionale nel 1917, D.L.S divenne segretario della giunta direttiva dal Segretariato Pro Schola dell'unione popolare: organizzazione che mirava alla difesa dell'insegnamento religioso e a sostegno delle scuole private
D.L.S prese parte al decimo congresso della FMISM: FEDERAZIONE NAZIONALE ITALIANA DELLE SCUOLE PRIVATE: sindacato di interessi morali legittimi della scuola privata e anche un volto della riforma scolastica), mentre era già segretario del neonato PPI
associazione magistrale ita niccolò tommaseo e il segretariato Pro Schola erano espressione di modi diversi di concepire l'impegno dei cattolici per la scuola
il primo: sotto la presidenza di Giuseppe Micheli aveva assunto un carattere sindacale, quindi dei diritti dei maestri e mettendo in secondo piano il carattere confessionale
il secondo: organo dell'unione popolare e il suo obiettivo era tener viva l'attenzione sulla presenza della religione nelle scuole italiane.
D.L.S le sosteneva entrambe