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IL GIOVANE DON LUIGI STURZO - Coggle Diagram
IL GIOVANE DON LUIGI STURZO
situazione dell'istruzione in Sicilia era disastrosa, ultimi posti per tasso di alfabetizzazione
a dispetto della
legge coppino del 1877
, solo nel 1889 si riuscì a proclamare anche in Sicilia
l'obbligatorietà degli studi elementari
si investiva nei licei a discapito dell'istruzione tecnica e professionale MA D.L.S era convinto che il progresso sociale dovesse passare attraverso il potenziamento delle competenze dei lavoratori.
studi liceali presso seminario di Caltagirone riaperto dopo 20 anni
nomina a vescovo di Caltagirone del monsignor Gerbino: importante la sua posizione sulla validità dei titoli di studio, il quale riconobbe agli studenti più meritevoli la possibilità di svolgere da privatisti nelle scuole pubbliche gli esami
il primo scritto di D.LS evidenzia le preoccupazioni inerenti ai seminaristi di entrare in contatto con la scolaresca laica
continuerà gli studi a Roma
per lui era molto
importante
l'azione educativa che doveva coinvolgere tutti gli strati della popolazione
lui cercò di comunicare ai seminaristi di prendere coscienza della realtà cui avrebbero dovuto operare come: pastori, uscire dalle sacrestie, fare visite didattiche come gite in campagna, nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro.
al Nord: istituzioni, banche, cooperative
la rete economico sociale costituì il primo asse di quella di Alcide De Gasperi: successore di Sturzo alla segreteria del PP nel 1924
avrebbe definito la tripla rotaia: coordinamento tra attività pastorali, economiche e politiche
1902: partecipa al primo convegno dei consiglieri cattolici siciliani a Caltanissetta e tenne un discorso toccando anche il tema dell'educazione
ricordando che spetta alla
famiglia
e che anche il
comune
ha un ruolo importante
D.L.S divenne prosindaco di Caltagirone
si diede da fare per migliorare l'istruzione nel suo comune e fece introdurre nella scuola primaria: educ. artistica, canto, recitazione e ginnastica
promosse l'edilizia scolastica
attenzione ai bisognosi delle classi popolari
rafforzare scuole d'arte e di mestieri e scuole serali per adulti analfabeti
Giuseppe Micheli: presidente nazionale dell
'Associazione magistrale italiana "Niccolò Tommaseo
"; raccoglieva i maestri cattolici e chiese a D.L.S di entrare per mettere ordine nella Federazione regionale siciliana che stava attraversando un momento di crisi
LEGGE DANEO-CREDARO 1911: costituì il punto d'arrivo del dibattito in corso da anni su come accelerare il processo di alfabetizzazione degli italiani
che la gestione comunale rendeva difficilmente controllabile e creava disparità tra comune e comune sul trattamento economico e pensionistico dei maestri
la riforma condusse lo stato a farsi carico della gestione delle scuole elementari
D.L.S contrastò l'approvazione di questa legge, perchè riteneva il comune l'organo + adeguato a gestire questo servizio essendo vicino alle esigenze della popolazione, anche se era consapevole dei limiti di molto comuni sourtou al Sud